Trema la Sicilia orientale
Prima la scia sismica nel Siracusano, poi una lunga sequenza nel Catanese
La Sicilia orientale trema. Prima il "distretto sismico Monti Iblei", nella provincia siracusana, dove si è registrata l'ultima scossa di magnitudo 2.0 ieri sera alle 21:06, poi il "distretto sismico Etna" interessato da una scia sismica cominciata ieri alle 23:58 e che ha fatto registrare l'ultima scossa di magnitudo 3.1 alle 10:18 di stamane.
Per quanto riguarda la scia sismica etnea, secondo l'analisi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, la causa delle circa 40 scosse registrate sarebbe da attribuire a dei movimenti nei condotti magmatici interni nell'ambito di una 'ricarica' di energia del vulcano.
I sismi - il più forte dei quali ha avuto una magnitudo 3.2 - , che non hanno provocato danni a cose o persone, hanno avuto ipocentri compresi tra i 5 e i 6,2 chilometri di profondità ed epicentri in prossimità dei comuni di Giarre, Milo, Sant'Alfio, Santa Venerina e Zafferanea Etnea, paesi dove gli eventi sono stati avvertiti.
Per l'Ingv, i terremoti sono collegati a una nuova fase dell'attività dell'Etna che da maggio scorso ha cambiato 'decorso', rallentando nel tempo le eruzioni-lampo. Probabilmente, ipotizzano gli esperti, il vulcano attivo più alto d'Europa si prepara a una nuova fase di attività, diversa dalle precedenti. L'ultima scossa nella zona dell'Etna risaliva al 19 giugno scorso (magnitudo 2).
Il sudest della regione (quello che abbiamo chiamato "distretto sismico Monti Iblei") è invece interessato da uno sciame sismico che negli ultimi tre giorni ha fatto registrare 17 scosse, la più forte delle quali alle 3:14 di ieri con magnitudo 3.7. Quest’ultima è stata avvertita dalla popolazione nei comuni di Canicattini Bagni, Floridia e Noto. Anche in questo caso non sono stati riscontrati danni a persone e cose.
Due fenomeni distinti e separati, precisano gli esperti dell’Ingv, e che tutto sommato rientrano nella norma in territori come quelli etneo e ibleo altamente sismici. Sulla scia "siracusana" Gianluca Valensise , dell'Ingv di Roma, ha detto: "E' una frequenza normalissima, soprattutto in una zona sismica come questa. Chi ci abita è abituato a queste scosse. Lo sciame è cominciato ieri l'altro, potrebbe finire oggi come domani".
[Informazioni tratte da Ingv, ANSA, Lasiciliaweb.it, Livesicilia.it]
- Sul 'Big One' dello Stretto (Guidasicilia.it, 26/06/12)