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Tropic Thunder

Ben Stiller registattore di un comico film di guerra che fa satira sul mondo hollywoodiano

28 ottobre 2008









Noi vi segnaliamo...
TROPIC THUNDER
di Ben Stiller

Cinque attori vengono spediti nella giungla per interpretare un film di guerra, ma quando arriva il momento delle riprese si trovano coinvolti nel mezzo di un vero e proprio conflitto bellico...


Anno 2008
Nazione USA
Produzione Ben Stiller, Stuart Cornfeld e Eric McLeod per Dreamworks SKG, Red Hour Films
Distribuzione Universal
Durata 107'
Regia, Soggetto e Sceneggiatura Ben Stiller
Con Ben Stiller, Jack Black, Robert Downey Jr., Brandon T. Jackson, Nick Nolte, Tom Cruise, Mickey Rooney
Genere Commedia

La critica
"Dopo essersela presa con il milieu della moda in 'Zoolander', Steller concentra l'artiglieria su Hollywood stessa, ma che l'attore-sceneggiatore-regista affronta con simpatica crudeltà e con l'intenzione dichiarata di fare il più politically uncorrect possibile. Associandosi in screenplay con Ethan Coeh, ha infarcito il film non soltanto di produttori squali e bastardi, agenti fatui e imbecilli, attori dai nervi fragili, ossessionati dal successo, e dalla sua perdita; ci ha messo dentro anche la parodia del war movie, oggi tra i generi leader e sempre più truculento, nonché una serie di riferimenti a classici come 'Apocalypse Now' o 'Il cacciatore', però senza cadere nelle esagerazioni dell'iper-citazionismo. Il suo, in fondo, è un oggetto cinematografico più insolito di quanto sembri a prima vista. Anche grazie alla larghezza dei mezzi produttivi messi a disposizione, Stiller alterna toni della farsa a quello dell'actioner, dimostrando anche un certo talento nel realizzare sequenze spettacolari come bombardamenti col napalm e similari."
Roberto Nepoti, 'la Repubblica'

"'Tropic Thunder' è pura parodia metacinematografica sul cinema di guerra americano. Un doppio binario gestito in bilico tra il set nel set rappresentato e la continua intrusione negli oggetti filmici che vengono parodiati. Ben Stiller, qui attore e regista, non scrive di sana pianta un qualsiasi peana antimilitarista ma rielabora brandelli di cinema accigliato che c'è già stato sul Vietnam. Trasformando il film in una zuppa comica e baluginante di legami visivi già immagazzinati sull'argomento in cui si fa prima a dire chi è stato citato con meno entusiasmo ('Il Cacciatore') e chi ricalcato con copia carbone ('Platoon'). Questa l'arma in più del film, ma anche il limite strutturale. Perché il racconto fatica ad inforcare una strada propria con relativo e peculiare andamento comico. Se non fosse per Robert Downey jr. trasformato in soldato di colore che in originale sciorina una parlata da nero americano e si muove come Cliff Robinson dall'omonimo telefilm, 'Tropic thunder' si ridurrebbe spesso all'assemblaggio di gag parodiche modello Scary movie. Rimane comunque possente il dispiego di mezzi e la fisicità profusa dagli attori, in particolare da Ben Stiller che nelle sue caratterizzazioni comiche non manca mai di sottolinearne l'importanza. Girato quasi del tutto alle Hawaii e negli studi Universal di Los Angeles."
Davide Turrini, 'Liberazione'

"Piacerà ai fan di Ben Stiller che puntualmente indicano il vecchio 'Zoolander' come uno dei top della commedia di tutti i tempi. Ce ne deve essere una bella fetta in America, dal momento che 'Tropic Thunder' buttato sul mercato estivo Usa senza eccessive ambizioni s'è rivelato un robusto blockbuster (170 milioni di dollari d'incasso contro un budget di 80). Ma siccome i 170 non li fai solo cori i patiti di Ben, è il caso di arguire, che anche parecchi spettatori ai di sopra di ogni sospetto abbiano trovato pane per i loro denti. Tra i bocconi più appetitosi, le presentazioni dei tre eroi colle rispettive carriere. Certo, Ben ha la mano grossa e pesante. E quindi incappa non di rado in brutte cadute di gusto. Come una satira sgraziata dell'handicap e immagini dei piccoli vietnamiti che vengono proiettati in alto come pupazzi."
Giorgio Carbone, 'Libero'

"'Tropic Thunder' irride appunto la retorica reducistico-pacifista e le nevrosi connesse, facendole confluire in quelle dei divi, sempre pronti a ruoli impegnati quando, con quelli disimpegnati, non incassandoli. Si distingue nell'autoironia Robert Downey jr., specialista nell'appiopparsi le più incredibili malattie dermatologiche nei suoi film. Qui giunge a pigmentarsi artificialmente la pelle per avere il ruolo di un soldato nero. Nel mirino, in particolare, la disastrosa e dispendiosa lavorazione di 'Apocalypse Now' di Francis Ford Coppola e le scene madri de 'Il Padrino' di Michael Cimino e 'Platoon' di Oliver Stone. Con venti minuti di meno sarebbe un bel film."
Maurizio Cabona, 'Il Giornale'

"E' una commedia, un film di guerra, una satira e uno spasso: così Ben Stiller presentando Tropic Thunder da lui scritto, diretto e interpretato. Ed è una delle rare volte in cui ci si può fidare dell'auto-elogio di un autore. Invece di basarsi su trovatine sgangherate, la parodia (perché di questo si tratta) si articola come un film su un film dalla sceneggiatura ben strutturata, prendendo di mira, oltre al filone alla Platoon sul conflitto vietnamita, l'intero caravanserraglio hollywoodiano. (...) un cast di grandi commedianti che, giocando un poco di autoironia, hanno tutta l'aria di essersi divertiti un mondo."
Alessandra Levantesi, 'La Stampa'

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28 ottobre 2008
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