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Troppo consumo di energia: scatta l'allarme black-out

Il pressing della società Terna sull'esecutivo della Regione siciliana

26 giugno 2008

"Elevatissima la possibilità di disservizi in Sicilia". E' Scattato l'allarme black-out nell'isola, soprattutto in tempi di larghi consumi a causa del gran caldo. A lanciarlo è stato l'amministratore delegato della società Terna, Flavio Cattaneo, che ha scritto ai ministri dell'Economia e dell'Ambiente, all'esecutivo regionale siciliano e all'Enel.
La situazione si è aggravata con il parziale stop della centrale elettrica di Termini Imerese. Il "gruppo 4", che copre il 10% del fabbisogno regionale, è bloccato per il sequestro disposto dall'autorità giudiziaria in seguito alla morte di un operaio di una ditta esterna caduto da un'impalcatura lo scorso 12 giugno. Cattaneo ha spiegato che in seguito al provvedimento non sarà disponibile dal 16 al 22 giugno e che "non vi sono informazioni sulla disponibilità dello stesso successivamente a tale data". E questo, avverte, "in giorni in cui la domanda di energia elettrica in crescita determina una situazione di rischio per l'isola con la possibilità di non riuscire a garantire integralmente la copertura del fabbisogno e la fornitura di energia elettrica".

Terna chiede da tempo un incontro alla Regione Siciliana, perché il problema è ben più vasto e riguarda il pacchetto di investimenti da 720 milioni euro, fermo al palo per un pugno di autorizzazione che tardano ad arrivare. Oggi l'assessore all'industria, Pippo Gianni, incontrerà i vertici dell'azienda.

Nel dettaglio, i progetti per lo sviluppo della rete elettrica in Sicilia riguardano innanzitutto l'elettrodotto a 380 kV Sorgente (Messina) e Rizziconi (Reggio Calabria), 390 milioni di euro (stato: in autorizzazione da dicembre 2006). I benefici attesi sono la maggiore disponibilità di potenza (+1.000 Mw), l'eliminazione rischio di isolamento dell'isola, aumento efficienza del sistema elettrico eliminando la "congestione" tra Sicilia e Calabria, produzione in sicurezza delle centrali eoliche. Poi la chiusura "anello" elettrico a 380 kV: elettrodotto a 380 kV Chiaromonte Gulfi (Ragusa) Ciminna (Palermo), 108 milioni di euro (stato: in concertazione con la Regione e gli enti locali); e l'elettrodotto a 380 kV Sorgente-Ciminna , 105 milioni di euro (stato: in concertazione con la Regione gli enti locali). In questo caso i benefici attesi sono l'aumento della capacità di trasporto della rete verso la Sicilia occidentale, maggiore sicurezza, qualità e continuità delle forniture, utilizzo in Sicilia occidentale anche dell'energia proveniente dalle altre provincie.
Ancora, l'elettrodotto a 380 kV Paternò (Catania) e Priolo (Siracusa), 108 milioni di euro (stato: in concertazione con la Regione e gli enti locali). Infine, l'elettrodotto a 220 kV Partinico (Palermo) Fulgatore (Trapani), 11 milioni di euro (stato: studi in corso). Benefici attesi aumento della sicurezza, qualità e continuità del servizio nell'area di Trapani e maggiore disponibilità di energia dalle centrali eoliche. [AGI]

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26 giugno 2008
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