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Troppo fumo e... Che siano esagerate tutte le polemiche sulla nuova legge antifumo?

Incalliti fumatori d'Italia UNITEVI!

10 gennaio 2005

Non ho ben capito qual'è il motivo di tanta ribellione e tanto clamore nei confronti della legge antifumo entrata in vigore allo scoccare della mezzanotte di ieri.
Mi sembra qualcosa di stupido e inutile e che non ho proprio compreso.
Ho sentito parlare di legge ''incostituzionale'', di ritorno al ''proibizionismo'' addirittura.
E mentre è in corso questo bailamme, io credevo che già nei luoghi pubblici non si potesse fumare.
Allora perché ho sempre spento la sigaretta prima di entrare dentro qualche locale?
E allora perché qualche anno fa la gran parte degli esercizi pubblici hanno affisso la tabella con la sigaretta sbarrata?
Potevo fumare tranquillamente, recando fastidio ai non fumatori e non rischiando procedimenti penali, e non l'ho fatto! Mannaggia!

Continuo a non capire. Ho letto i giornali, ho seguito attento i telegiornali, ma evidentemente qualcosa mi è sfuggita...
Non è che in Italia succederà quello che è successo nel Bhutan dove è entrato in vigore il divieto assoluto di utilizzo e vendita di tabacco? Proprio così, nel minuscolo stato hymalaiano, una riforma ha reso illecito il tabacco, equiparandolo alle altre sostanze ''stupefacenti'' bandite dal commercio. Gli incalliti fumatori del Bhutan possono importare dai paesi vicini il tabacco (pagando una tassa del 100%, ovvero pari al costo dello stesso tabacco) ma sono obbligati a farne uso esclusivamente in casa propria, pena una multa di 250 euro, che in media è pari a tre mesi di stipendio per gli abitanti della regione montana. I turisti e gli stranieri potranno fumare ma incapperanno in sanzioni se verranno sorpresi a vendere sigarette ai butanesi.

Mica Sirchia ha fatto una legge del genere e io non ne ho capito un ciufolo?
 
Intanto c'è chi è pronto a farsi multare apposta e chi è pronto a presentare proposte di legge bipartisan per obbligare le aziende a creare salette fumatori e chi urla allo scandalo e alla lesa libertà dell'individuo. Il tutto mentre dalle associazioni di categoria arriva un dato preoccupante: "Tra bar e ristoranti un pubblico esercizio su due non può mettersi in regola neanche se vuole: mancano gli spazi".
La denuncia di questa situazione arriva dal presidente di Confcommercio Sergio Billè che giudica la legge Sirchia "giusta negli intenti ma illiberale, talebana e incostituzionale nell'applicazione. Non garantisce gli stessi diritti ai cittadini visto che chi ha grandi spazi può fare le salette fumatori e avere più clienti mentre le gestioni familiari con una sola sala perderanno clienti. E poi i costi sono altissimi e non sono stati previsti incentivi per chi metteva gli aspiratori riducendo l'inquinamento, mentre per tagliare lo smog si decisero facilitazioni per chi comprava le auto catalitiche".
Il risultato? Il 55 per cento degli esercenti non potrà mettersi in regola e lasciar fumare per mancanza di spazio, solo il 4 per cento ha già o avrà la saletta fumatori e di questi solo il 20 per cento dei ristoranti ha ottenuto la dichiarazione di conformità alla legge.

Beh, questo aspetto della legge forse si può discutere, ma continua a credere che si stia esagerando.
Insomma il fumo fa male, l'informazione scientifica adesso è corretta e sufficiente, e noi spipacchiatori impenitenti non possiamo certo prendercela con chi non fuma, né tantomeno gridare all'incostituzionalità o alla lesa libertà se un numero molto maggiore di noi dipendenti e amatori del fumo, avranno la salute salvaguardata da una legge.

F.M.

Cosa cambia con le nuove norme:

Divieto assoluto di fumo. C'era già in ospedali, scuole, autobus e metropolitane, sale di attesa delle stazioni, sui compartimenti ferroviari riservati ai non fumatori, nei cinema e nei teatri, in musei e biblioteche. Adesso le sigarette vengono bandite anche dagli esercizi aperti al pubblico e dai luoghi di lavoro, con particolare riguardo per alberghi, ristoranti, bar ed esercizi di pubblico ristoro in genere, uffici e altri luoghi di lavoro. I divieti valgono anche per gli spazi pubblici destinati ad attività ricreative e per i circoli privati nei quali lo statuto lo preveda.

Zone riservate ai fumatori. Nei bar, ristoranti e alberghi che vorranno accogliere i fumatori, così come nei luoghi di lavoro, gli spazi riservati a chi non riesce a separarsi dalle sigarette dovranno essere contrassegnati. Dovranno inoltre essere delimitati e separati con pareti dagli spazi in cui non si può fumare. Se vi è un solo locale, o se non è possibile assicurare una idonea separazione degli ambienti, il divieto di fumo è assoluto. Lo spazio destinato ai fumatori dovrà essere inferiore alla metà della superficie complessiva aperta al pubblico.

Cartelli luminosi. Le zone riservate ai fumatori dovranno essere indicate da cartelli luminosi e dovranno riportare la scritta "Area per fumatori". In caso di guasto all'impianto di ventilazione, un altro cartello luminoso dovrà accendersi automaticamente indicando l'eventuale divieto di fumo. Nei locali per non fumatori basta esporre il cartello "Vietato fumare", con il riepilogo delle sanzioni per i trasgressori. 

Impianti di ventilazione. In tutti gli esercizi pubblici e i luoghi di lavoro dovranno essere installati impianti per la ventilazione e il ricambio dell'aria: dovranno garantire una quantità di aria supplementare minima di 22 litri al secondo per ogni persona che può essere ospitata nel locale, sulla base di un indice di affollamento di 0,7 persone per ogni metro quadrato. I locali per i fumatori devono essere in depressione non inferiore a 5 Pa (Pascal) rispetto alle zone circostanti e l'aria proveniente da questi dovrà essere espulsa all'esterno. Gli impianti dovranno infine essere verificati annualmente ed i relativi certificati dovranno essere sempre disponibili per i controlli.

- "Fumare meno fumare meglio", di Michele Serra

Due siti per... soli fumatori

www.assfumatori.it

www.parlamentodeifumatori.it

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10 gennaio 2005
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