Troppo poveri per curarsi
Quest'anno quasi 405.000 di italiani hanno rinunciato a curarsi
Quasi il 4% degli italiani, ovvero 405.000 persone, nel 2015 hanno rinunciato a curarsi per cause economiche. Una cifra rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2014 mentre è aumentata fortemente la domanda di farmaci.
E' la fotografia del rapporto 2015 sulla povertà sanitaria e la donazione dei farmaci in Italia, "Donare per curare", presentato dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus nella sede dell'Aifa.
Il rapporto evidenzia che nel 2014 per la prima volta dal 2007 si è assistito ad una diminuzione nella povertà assoluta (4,1 milioni di persone secondo il nuovo metodo di calcolo Istat), eppure è aumentata del 6,4% la richiesta di farmaci da parte degli enti caritativi (Acli, Caritas, Cei, Unitalsi) sostenuti dal Banco Farmaceutico e che ogni giorno aiutano anziani, famiglie ed immigrati in difficoltà economica. Si è passati dalle 818 mila confezioni di medicinali richiesti dagli enti nel 2014 alle 870 mila del 2015. "Si tratta di pazienti che hanno malattie serie - ha dichiarato il direttore generale di Aifa, Luca Pani - a loro stiamo donando farmaci anche costosi, come gli antibiotici endovena. Sono persone che non possono permettersi nemmeno di pagare il ticket, e quando li portiamo in ospedale spesso è troppo tardi".
Nel Rapporto si legge che in Italia la spesa sanitaria annua pro capite è di 444 euro (costante rispetto all'anno precedente), ma quella dei poveri è di soli 69 euro. Ciò significa che le famiglie non povere spendono il 3,8% del bilancio domestico per curarsi, quelle povere soltanto l'1,8% e concentrano la spesa soprattutto sui farmaci. Per quanto riguarda le donazioni dei farmaci, il dato rilevante è che sono in forte aumento quelle delle aziende: le 860 mila confezioni donate nel solo primo trimestre 2015 rappresentano il 68% del totale delle medicine raccolte dal Banco Farmaceutico per un totale di 7,1 milioni di euro. Diminuiscono invece le donazioni degli italiani, con quasi seimila confezioni in meno nella Giornata di Raccolta del Farmaco. [AGI]