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Tutta la Fiat ferma per due settimane

30mila lavoratori in cassa integrazione per 15 giorni. Il ministro Sacconi: ''L'azienda ora è più disponibile al dialogo''

23 febbraio 2010

Sono scattate ieri le due settimane di cassa integrazione per tutti gli stabilimenti italiani della Fiat Auto: 30.000 lavoratori saranno fermi fino al 5 marzo.
L'attività riprenderà lunedì 8 marzo, ma anche se per il momento non sono annunciate altre fermate produttive, la fine degli incentivi per l'auto, come ha già preannunciato l'amministratore delegato, Sergio Marchionne, lascia prevedere tanta altra cassa integrazione.

"Una Fiat che non ha a cuore il futuro dell'occupazione negli stabilimenti italiani non va bene" ha commentato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, per il quale la decisione di chiudere la fabbrica di Termini Imerese "é il segno che l'azienda scommette su altri mercati". Il Lingotto aveva annunciato lo scorso 26 gennaio lo stop delle fabbriche di Mirafiori, Cassino, Pomigliano d'Arco, Melfi e della Sevel, motivandolo con il forte calo degli ordini e la necessità di adeguare i livelli produttivi alla domanda. Secondo l'Unione Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae) la raccolta degli ordini nel mercato italiano ha subito, a gennaio e nei primi dieci giorni di febbraio, un calo di oltre il 50% rispetto al quarto trimestre del 2009, ultimo periodo nel quale erano in vigore gli incentivi all'auto.
Intanto non si fermano le proteste dei lavoratori. Gli operai della Fiat Fma di Avellino ieri mattina hanno occupato la sala del Consiglio provinciale di Avellino. La notizia è stata resa nota da Giovanni Centrella, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, che ha stigmatizzato "l'azione di forza da parte della Polizia e dell'azienda contro onesti operai che stavano difendendo il proprio posto di lavoro. Anche di questo chiederemo conto al tavolo del 26 febbraio al Mse". Nel frattempo, ha detto ancora l'esponente del sindacato di via Margutta, "continua la protesta dei lavoratori contro la crisi dello stabilimento Fma che può mettere in ginocchio un intero territorio".
Il presidio dei lavoratori davanti ai cancelli della Fma di Pratola Serra (Av) continuerà fino a venerdì, giorno in cui si svolgerà un incontro al ministero dello Sviluppo Economico in cui si discuterà del futuro dello stabilimento di motori del gruppo Fiat.

E ritornando in Sicilia... "Su Termini Imerese abbiamo già detto tutto", ha ripetuto tre volte il vice presidente della Fiat, John Elkann, replicando a chi gli ha chiesto possibili novità per quanto riguarda lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Del futuro della fabbrica siciliana si parlerà il 5 marzo nel nuovo incontro tra istituzioni, azienda e sindacati al ministero dello Sviluppo economico.

La disponibilità di Fiat secondo il ministro Sacconi - "Su Termini Imerese la Fiat ha cambiato linea". E ora il governo dovrà impegnarsi per fermare la fuga delle multinazionali. Lo ha detto, intervistato da la Repubblica, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che ha sottolineato come l'esecutivo sia "determinato" a "salvare i posti di lavoro e la ricchezza produttiva del Paese".
"Il governo intero, da Palazzo Chigi al ministero dell'Economia
- ha spiegato Sacconi - intende usare tutte le leve a sua disposizione per impedire che le multinazionali se ne vadano. Metteremo in campo anche le necessarie azioni diplomatiche. Andremo a vedere tutto ciò che è stato dato alle singole multinazionali". E "non è detto che una multinazionale sia sempre più forte di un governo volitivo".

Sulla vertenza Fiat, il titolare del Welfare aggiunge che l'azienda "ha già cambiato atteggiamento, ora è più disponibile al dialogo". Sacconi infine ha escluso di dover firmare un decreto di prepensionamenti disegnato sulle esigenze dello stabilimento di Termini Imerese. "Non credo che ce ne sarà bisogno - conclude - perché la cassa integrazione può durare a lungo".
Riferendosi infine all'apparizione al Festival di Sanremo dei tre operai di Termini chiamati sul palco del teatro Ariston a raccontare le loro storie da Maurizio Costanzo (LEGGI), il ministro del Lavoro ha detto: "Mi ha colpito, al Festival di Sanremo, che due dei tre lavoratori intervistati fossero protetti dalle nostre misure, gli ammortizzatori sociali in deroga, e il terzo, come dipendente Fiat, aveva gli ammortizzatori ordinari", sottolineando come stiano funzionando le misure anticrisi del governo e gli ammortizzatori sociali in particolare.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, ANSA, EconomiaSicilia.com, Repubblica/Palermo.it]

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23 febbraio 2010
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