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Tutte le elementari a subire violenze ed angherie e mai creduto dalle maestre... E' successo a Menfi (AG)

22 giugno 2007

Ma cosa ci si deve aspettare dai ragazzi quando si leggono notizie di genitori che picchiano gli insegnati perché hanno bocciato il figlio somaro? E magari va a finire che il genitore denuncia pure l'insegnante e qualche giudice accoglie favorevolmente la denuncia.
I nostri ragazzi sono veramente diventati dei piccoli mostri crudeli e sadici? Lo sono sempre stati e ce ne siamo accorti solo ora?

In una scuola elementare di Menfi (AG), un bambino di 7 anni, frequentante la seconda classe, è stato picchiato, costretto a spogliarsi nel bagno della scuola, a fare la pipì nel cestino dei rifiuti, mentre i compagni lo riprendevano col cellulare... Angherie subite per quasi un anno, che ha sopportato senza dire nulla ai genitori. Fino a quando non ce l'ha più fatta e ha raccontato tutto.
Le maestre, però, non hanno creduto al ragazzino. Loro, hanno detto, non si erano accorte di nulla. Al momento della scoperta dei fatti, avrebbero dunque effettuato un processo superficiale, sommario, agli stupidi ragazzini che, ovviamente, hanno negato tutto.

Il bambino allora, che subiva violenze dalla prima elementare, ha smesso di frequentare la scuola e, comprensibilmente, non ha nessuna intenzione di ritornarci.
''Non si è sentito difeso dai maestri'', ha raccontato il padre, che insegnava nello stesso istituto e ora è stato trasferito a Sciacca. ''Riprenderà l'anno prossimo in un'altra scuola - dice l'uomo - sperando che trovi un contesto diverso. Per ora viene seguito da un equipe di neuropsichiatri che sta tentando di capire l'entità dei traumi subiti''.
La vicenda, però, non è rimasta tra le mura scolastiche. I genitori del bimbo si sono infatti rivolti a un legale che ha sporto denuncia alla procura di Sciacca. La vittima a febbraio è stata sentita dalla procura dei minori.
Alla denuncia dei genitori, si è contrapposta quella di un'insegnante che sostiene di essere stata aggredita dai genitori della vittima, ai quali, appunto, ha esposto una controquerela.

''La cosa davvero grave è che nessuno ci ha detto ciò che stava accadendo a nostro figlio. Siamo venuti a conoscenza della vicenda due giorni prima che la scuola convocasse una riunione per discuterne. Da insegnanti e comunità abbiamo ricevuto indifferenza se non ostilità''. Ha detto pieno di amarezza il padre del bambino. ''Nostro figlio - ha raccontato l'uomo - non ci ha mai detto nulla. Tutto sarebbe passato sotto silenzio se la madre di una compagna con cui aveva litigato non fosse andata a chiedergli perché fosse stato aggressivo. Solo allora ha raccontato ciò che gli facevano i compagni, ragazzini anche della quinta elementare, e che gli insegnanti non gli volevano credere''.
''Dalla scuola - conclude - non abbiamo avuto alcun sostegno. Anzi. Il preside mi ha inviato ad essere 'leale', forse sperando che la cosa finisse lì. Anche la comunità, gli insegnanti e i genitori degli altri ragazzini si sono mostrati piuttosto ostili. Una vera delusione''.

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22 giugno 2007
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