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Tutti a casa... Sono 6 milioni gli italiani che questa estate rinunceranno alle vacanze

Quest'anno 23 milionidi italiani in vacanza rispetto agli oltre 29 milioni dell'estate scorsa

30 luglio 2005

L'unica nota positiva emersa dalla ricerca di Federalbergi è l'aumento della percentuale (+2,8%) di stranieri che tra gennaio e maggio di quest'anno hanno alloggiato in alberghi italiani, rispetto allo stesso periodo del 2004.
Nel complesso, però, gli alberghi italiani hanno registrato 74,6 milioni complessivi di pernottamenti, rispetto al 75,1 milioni dell'anno scorso, per una perdita dello 0,7%. Gli italiani, infatti, sono diminuiti del 3,6%, passando dai 40,4 milioni di pernottamenti del 2004 ai 38,9 milioni del 2005.
Inoltre, gli italiani hanno speso per andare all'estero per turismo 5 miliardi di euro (+2% rispetto al 2004), mentre gli stranieri hanno speso in Italia 7,2 miliardi di euro (-0,4% rispetto al 2004). Il risultato è che nei primi 4 mesi la bilancia valutaria turistica ha perso il 5,5%, passando da un saldo di 2,3 miliardi di euro nel 2004 a 2,1 miliardi di euro.

Che la crisi economica ''morda'' il portafogli degli italiani, lo si riscontra, secondo Federalberghi, oltre che dalla marcata diminuzione di vacanzieri, anche dal travaso di turisti che dall'Italia hanno scelto mete estere più economiche della nostra, dove il costo del lavoro e delle utenze non può essere raffrontato con quello dell'Italia.
Sono infatti il 48,7% (rispetto al 62,2% dell'estate scorsa) gli italiani che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze da giugno a settembre. In numeri assoluti significa che 23 milioni di italiani maggiorenni dichiarano di aver già fatto o di accingersi a fare vacanze in estate, rispetto agli oltre 29 milioni dell'estate scorsa, con un calo, quindi, di 6 milioni di persone.
Gli indecisi sono appena il 3%, una quota comunque non in grado di modificare sostanzialmente le sorti della stagione. E' quanto emerge da una ricerca sul turismo degli italiani condotta da Federalbergi che evidenzia la inevitabile perdita di fatturato di oltre 4 miliardi di euro.

Gli italiani rimasti a casa sono quindi 22,9 milioni, rispetto ai 16,9 milioni dell'estate 2004. E i motivi sono per il 32,5% dei casi legati a questioni economiche, mentre il 19,1% enuncia motivi di lavoro ed il 17,4% motivi familiari.
''La recessione, nella quale l'Italia si dibatte, ha fortemente penalizzato i consumi turistici degli italiani - commenta il presidente della Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca - perdere 6 milioni di italiani solo nei mesi estivi e ridimensionare di oltre 4 miliardi di euro il fatturato vacanze 2005, rispetto all'anno scorso, - prosegue - rappresenta una 'Caporetto' per tutti: imprenditori del settore e mondo politico''.
La situazione, purtroppo, rischia di portare al collasso il sistema turistico nazionale e di svilire l'immagine del Paese nei confronti della concorrenza mondiale.
A questo punto, secondo Bocca, ''necessitano vere misure urgenti. Non c'è più margine per compromessi se vogliamo avere una prospettiva di rilancio già per il 2006. Occorre - propone il presidente degli albergatori italiani - stringere un patto con il governo e le forze sociali per contenere prezzi e tariffe di tutta la filiera del turismo, per ridurre la crescita dei costi per le imprese e favorire l'occupazione con interventi di sostegno''.

E dovrà essere la legge Finanziaria per il 2006 ad affrontare con 'coraggio' iniziative in campo fiscale, infrastrutturale e della promozione.''Occorre - suggerisce - allineare l'Iva a quella dei nostri principali competitori (Francia e Spagna), orientare allo sviluppo turistico le infrastrutture nel Mezzogiorno, destinare alla promozione investimenti importanti''.

Fonte: Panorama

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30 luglio 2005
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