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I consumatori del Casper invitano i cittadini a disertare i distributori il 5 e il 6 gennaio: "Nel 2011, accise ritoccate cinque volte"

05 gennaio 2012

Il prezzo della benzina ha sfondato il muro psicologico di 1,80 centesimi. Almeno nelle rilevazioni che riguardano le stazioni di rifornimento del Centro Italia, dove le addizionali pesano di più. La media nazionale dei rincari sale sopra 1,74 euro al litro (1,742 euro nei distributori Q8). Quotidiano Energia, che monitora quotidianamente i prezzi, spiega anche che "le compagnie petrolifere cedono alle pressioni internazionali dopo il tentativo di 'autoregolazione'". Il diesel è ormai mediamente sopra 1,7 euro al litro e raggiunge picchi di 1,731 al Sud. Più forte la corsa delle no-logo, che registrano una fuga in avanti di quasi 1,5 centesimi riducendo il gap con le petrolifere. Il prezzo del barile nell'area del Mediterraneo ha registrato un nuovo rimbalzo di 12 e 13 dollari volando fino a 976 e 988.

Poi, c'è il prezzo del carburante in Sicilia, dove "il prezzo della benzina è il più caro d'Europa". Per questo motivo Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori, uniti nel Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio, già nei giorni scorsi hanno invitato i cittadini ad astenersi dal fare rifornimento oggi e domani, giorno dell'Epifania. I consumatori, ha detto il Casper, sono pronti a revocare lo sciopero solo se il nuovo ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera deciderà di convocare ad un unico tavolo di confronto l'Unione Petrolifera, le associazioni dei gestori degli impianti e le associazioni di consumatori, per stabilire finalmente nuove regole finalizzate ad aumentare la concorrenza nel settore e punire le speculazioni sui prezzi.

"La situazione dei prezzi dei carburanti in Italia è oramai drammatica e senza interventi tesi a calmierare i listini ogni automobilista nel 2012 si troverà a spendere 202 euro in più solo per i rifornimenti di benzina e gasolio. Certo il caro carburanti è dovuto ai cinque aumenti delle accise decisi irresponsabilmente dal Governo Berlusconi prima e da quello Monti poi, ma non solo - ha spiegato il Codacons - Le compagnie petrolifere, infatti, continuano ad arrotondare gli incrementi delle imposte, aggiungendoci un ulteriore margine di profitto. Prosegue, inoltre, il solito meccanismo della doppia velocità ed infine, al netto delle tasse, i carburanti in Italia continuano ad avere un prezzo superiore a tutto il resto dell'Europa".
Secondo il segretario del Codacons, Francesco Tanasi, è importante che tutti i cittadini aderiscano allo sciopero per richiamare l'attenzione su un problema che sta diventando sempre meno gestibile, ma è anche fondamentale che a occuparsene siano i politici di professione, avulsi dalla realtà e troppo spesso lontani dai reali problemi della gente. A tal proposito Tanasi ha incontrato una delegazione di parlamentari nazionali con a capo Pippo Gianni, che si sono resi disponibili a creare un movimento di lotta contro i rincari della benzina e dei beni di prima necessità in genere.
"Siamo in presenza - sostiene l'Adoc - di insopportabili e recessive decisioni di aumento delle accise sulla benzina. In Sicilia, poi, il costo alla pompa della benzina registra un triste primato: è la più cara d'Italia e d'Europa raggiungendo il primato di 1,77-1,80 euro a litro. Eppure il 40% del consumo nazionale di benzina viene distillato nell'Isola".

Oltre all'aumento incessante dei carburanti, nessun automobilista al mondo ha mai subito un aumento di tasse paragonabile a quello che hanno patito quest'anno quelli gli italiani. Ben cinque, un record, gli incrementi delle accise (6 aprile, 28 giugno, 1 luglio, 1 novembre, 6 dicembre), il rialzo dell'Iva che incide sia sui carburanti sia sul prezzo dell'auto, aumento del contributo unificato per impugnare le multe, ora arrivato a 37 euro (tassa introdotta nel 2010), aumento esponenziale delle multe (il record è di 9.032 euro per chi guida senza aver conseguito la patente), rincaro del bollo auto, aumenti delle tariffe autostradali, aumento delle tasse sulle polizze rc auto. "Senza contare la riduzione da 60 a 30 giorni per impugnare una multa dinanzi al giudice di pace, le buche nelle strade ormai ridotte ad un groviera, le code, i prezzi di riparazione delle autovetture ormai alle stelle, gli aumenti dell'rc auto - aggiunge Tanasi - L'automobilista è ormai considerato dai politici alla stregua di un pollo da spennare, ed essendo ormai diventato un cappone, è riuscito a sopravvivere alle feste che gli volevano fare".

Forse non tutti sanno che ... - Il caro carburanti si riflette sui prezzi dei prodotti alimentari (+2,9% a dicembre su base annua) e costringe una famiglia su tre a tagliare i propri consumi a tavola, già penalizzati dal perdurare della crisi economica (-0,5-1,5% vendite agroalimentari nello scorso anno). Ad evidenziare questo dato è la Confederazione italiana agricoltori (Cia) commentando i dati provvisori dell'Istat sull'inflazione.
Nonostante la lieve frenata dei listini agroalimentari rispetto a novembre scorso (l'aumento tendenziale era di 3,1%), grazie soprattutto alla diminuzione dei prodotti non lavorati, in particolare la frutta fresca (-2,4% in termini congiunturali, -0,3% in termini tendenziali), i prezzi sugli scaffali, avverte la Cia, hanno subito gli effetti deleteri dall'impennata dei carburanti, anche perchè oltre l'80% dei prodotti agricoli viaggia da campo alla tavola con l'autotrasporto su gomma.
A pagare di più l'aumento sono stati i consumi domestici di pane, pasta, carni bovine, prodotti ittici, frutta e vini. E così lo scorso anno, sostiene la Cia, una famiglia su tre ha tagliato la propria spesa, tre su cinque ha modificato il proprio menù quotidiano e oltre il 30% è stato obbligato a comprare prodotti di qualità inferiore. Analoga la percentuale di chi si rivolge ormai esclusivamente alle "promozioni" commerciali, mentre parallelamente sono cresciuti gli acquisti presso gli hard-discount.
E l'agricoltura è costretta a pagare due volte: a ottobre, prosegue la Cia, si sarebbe registrato un aumento del 7,6% del costo dei carburanti, mentre, secondo le prime stime, la 'bolletta petrolifera' 2011 per il settore agricolo dovrebbe lievitare di più del 35% rispetto all'anno precedente. Da qui la rinnovata richiesta al Governo di un bonus per il gasolio agricolo.

Tutte le accise sul carburante: dalla guerra d'Abissinia a Mario Monti - Nel territorio italiano, sull'acquisto dei carburanti gravano un insieme di accise, istituite nel corso degli anni allo scopo di finanziare diverse emergenze. Alcune di esse, però, risultano talmente anacronistiche (la meno recente prevede tuttora il finanziamento della guerra di Abissinia del 1935) da suscitare non poche polemiche al riguardo.
L'elenco completo comprende le seguenti accise:
- 1,90 lire (0,00103 euro) per il finanziamento della guerra di Abissinia del 1935.
- 14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956.
- 10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963.
- 10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento dell'alluvione di Firenze del 1966.
- 10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968.
- 99 lire (0,0511 euro) per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976.
- 75 lire (0,0387 euro) per il finanziamento del terremoto dell'Irpinia del 1980.
- 205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983.
- 22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione UNMIBH in Bosnia Erzegovina del 1996.
- 0,020 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
- 0,0073 euro in attuazione del Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali.
- 0,040 euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92.
- 0,0089 euro per far fronte all'alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011.
- 0,112 euro sul diesel e 0,082 euro per la benzina in seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 "Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici" (Manovra Monti) del governo Monti.

[Informazioni tratte da Corriere.it, ANSA, Lasiciliaweb.it]

 

 

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05 gennaio 2012
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