Tutti a sparare caz...te e poi a rimangiarsele. Il teatrino della politica italiana ha proprio stancato
Verrebbe da dire che siamo alle solite e che si farebbe veramente a meno di parlarne solo per non rigirare il coltello nella piaga o per non... rinnovare il dolore. Ma tant'è...
L'altro ieri il leader del Carroccio Umberto Bossi, alla fine del comizio a Verbania, sul Lago Maggiore, ha chiuso il suo intervento con una delle minacce da lui più frequentate: visto che quella delle schede elettorali è "una vera porcata", "se necessario imbracceremo i fucili contro la canaglia centralista romana" che avrebbe pensato anche "all'estremo inghippo delle schede, confuse, che inducono in errore l'elettore". Il senatùr ha invitato i giovani padani "a fare molta attenzione" e a non sbagliarsi al momento del voto "ma noi, comunque - ha rassicurato - terremo le cose sotto controllo".
Insomma, il solito Bossi e le solite squallide uscite firmate Lega Nord. Come sono state solite e rimasticate tutte le manifestazioni di indignazione degli altri attori politici, nonché il tentativo di calmare le acque da parte di Berlusconi: "Dalla Lega non avremo nessun problema. Non si è mai verificato nei cinque anni del nostro governo che ci fosse un solo punto in cui la Lega ha contrastato l'esecutivo. I contrasti sono venuti dall'Udc (colpevole per il leader del Pdl di aver fatto perdere le elezioni del 2006, ndr). I fucili? Una boutade - ha poi minimizzato il Cavaliere -. Si esprime per slogan, parla tante volte di fucili ma i fucili non ci sono. Quando dice così, significa che farà una forte battaglia sulle schede".
E a chi chiede a Silvio Berlusconi se dunque è possibile che Bossi, in un nuovo governo guidato dal Pdl, possa diventare ministro delle riforme, lui risponde: "A me non ha chiesto niente nessuno, e poi le sue condizioni di salute sono quelle che sono...".
Frittata fatta! A Bossi i dubbi di Berlusconi sulla sua salute non sono andati giù: "Io sto benissimo, e fare il ministro è il mio ultimo pensiero, non lo bramo. Se me lo chiedono lo faccio".
E come finale, la smentita-rettifica-denuncia della stampa di sinistra: "Su Bossi non ho detto niente, ho solo detto 'sta come gli pare'. Come al solito i giornali di sinistra hanno tentato di strumentalizzare le mie parole".
Infine, al solito teatrino della politica nazionale fatta di fucili, volgarità e smentite, si è aggiunto il... colpo di teatro di Raffaele Lombardo, leader del Movimento per l'autonomia e candidato del centrodestra a governatore della Sicilia: "Purtroppo i fucili dei siciliani sono stati caricati per troppo tempo a salve. Quando potremo armarli come si deve, vedremo se e contro usarli".
Ad attaccare la dichiarazione di Lombardo la sua competitrice diretta, Anna Finocchiaro: "Metafora infelice, corregga la caduta di stile". E Lombardo ha aggiunto: "Oggi i siciliani non hanno più bisogno di armi perché per difendere la nostra terra c'è l'autonomia, ben più efficace della polvere da sparo".
Quanta stanchezza verso tutto questo... quanta stanchezza...