Tutti contro l'UniMirello Srl
A chiedere lo stop dei corsi rumeni di medicina a Enna anche i rettori delle altre università siciliane
Non è una "Fondazione" ma una Srl con la denominazione 'Proserpina', società quindi a scopo di lucro, il "socio" dell'Università 'Dunarea De Joso' di Galati, in Romania, che ha attivato corsi per medici, a Enna, senza l'avallo della Prefettura, né quello dell'Università Kore, che ha preso le distanze dall'operazione.
Il caso alcuni giorni fa è finito sul tavolo del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che ieri ha inviato una lettera alla Prefettura per avviare "le procedure che si devono seguire in questi casi".
Perché "quei corsi non devono né possono partire", avverte il sottosegretario Davide Faraone. "Lo hanno dichiarato chiaramente anche due pareri, della Presidenza del consiglio, Dipartimento per le politiche europee, e dell'Avvocatura dello Stato", tuona Faraone. "Non siamo qui a fare la guerra a un sistema universitario giusto per spirito di contraddizione, stiamo agendo contro una proposta di offerta universitaria non lecita", aggiunge.
Il prefetto di Enna, Fernando Guida, chiarisce subito che "i legali rappresentanti della cosiddetta Fondazione Proserpina non hanno provveduto a richiedere l'iscrizione nell'apposito registro istituito in Prefettura" e ha annunciato l'avvio di "accertamenti".
Intanto, è venuto fuori che la 'Fondazione Proserpina' non è mai esistita. Con quella denominazione esiste un'associazione chiamata Fondazione che il 6 ottobre scorso è stata trasformata in una Srl. Tra i soci fondatori c'è l'ex senatore del Pd Mirello Crisafulli.
La società ha un capitale sociale di 7.700 euro, 1.950 euro versati da ciascun fondatore e ha come oggetto sociale "la promozione del diritto allo studio e la prestazione di servizi alle attività formative di qualsiasi ordine e grado".
La segreteria della facoltà si trova in una struttura nella zona dell'università ma fuori dall'Ateneo. Sono 53 gli studenti iscritti, mentre il 12 settembre scorso sono partiti due corsi di 20 studenti ciascuno di lingua romena, indispensabili per accedere ai test e dunque alla facoltà; il 14 dicembre sono in programma le lezioni vere e proprie.
Ma se la Fondazione non esiste in base a quali titoli è stata firmata la convenzione con l'assessore regionale alla Sanità, lo scorso 28 agosto, che concede le stanze, che dovrebbero essere aule, all'interno dell'ospedale Umberto I?
L’ex senatore Crisafulli mostra tranquillità: "Per noi è tutto in regola, non c'è la richiesta di iscrizione al registro della Prefettura perché abbiamo richiesto quella al registro regionale, è stata presentata alcuni giorni prima che il governo della Romania autorizzasse i corsi".
A chiedere lo stop dei corsi di Medicina rumeni i rettori delle altre università siciliane. "Preso atto della fermezza e del rigore dell'intervento del Miur, e indipendentemente dall'azione ministeriale, la Regione deve fare chiarezza sull'attivazione di corsi di laurea per medici, di corsi di lingua rumena e due convenzioni con l'Asp di Enna e la fondazione Proserpina che fa riferimento all'ex senatore Mirello Crisafulli, che sembra non essere una fondazione, ma una srl, dunque una società a scopo di lucro. Cosa che aggiunge un ulteriore elemento di paradosso". Queste le parole del rettore dell'Università di Catania, Giacomo Pignataro, a Palazzo dei Normanni a Palermo in conferenza stampa. "Abbiamo scritto una lettera al presidente della Regione - ha aggiunto Pignataro - sottolineando elementi di incoerenza. Chiediamo lo stop dei corsi".
A chi ha chiesto come sia possibile alla luce della normativa vigente che la Regione abbia stipulato convenzioni di questa natura e privi di un fondamento giuridico a detta dei rettori, il rettore di Messina Pietro Navarra ha risposto: "non ce lo spieghiamo e per questo chiediamo al parlamento siciliano un intervento, affinché i due assessorati Formazione e Sanità revochino le convenzioni, che è dannosa per tutte le università del Paese e per la formazione di professionisti".
La risposta romena - Il rettore dell'università romena Iulian Gabriel Bjrsan difende l'iniziativa di Crisafulli. "Ci appare sopra le righe la reazione e il comportamento del Ministero dell'Istruzione italiano che sa benissimo che la nostra iniziativa è perfettamente legale". "In qualità di Rettore dell'Università "Dunarea de Jos" di Galati - scrive in una nota il rettore - mi sento di assicurare che i corsi di Medicina e Professioni Sanitarie si svolgeranno nel pieno e totale rispetto della normativa Comunitaria. Questi corsi sono stati previamente valutati ed approvati sia dall' Agenzia Romena per l'Assicurazione della Qualità nell' istruzione Superiore, componente effettivo dell'Agenzia Europea per l'assicurazione della qualità dell'istruzione superiore negli Stati Membri iscritta nel Registro Europeo per l'assicurazione della qualità dell'istruzione superiore e che rende validi i titoli di studio acquisiti in tutti i Paesi del Unione Europea, e quindi dal Governo Romeno".
"In tal senso il governo Romeno ha emesso il Decreto n. 781 pubblicato nel Bollettino Ufficiale in data 23 Settembre 2015, che approva ed attiva i corsi di laurea in Medicina e Professioni Sanitarie a Enna, - prosegue il rettore Bjrsan - nel pieno rispetto della Disciplina sulla materia dell'Unione Europea Atteso che si tratta di una semplice estensione didattica dei nostri corsi di laurea di Medicina e Professioni Sanitarie, con personale docente Romeno e che inquadra i ragazzi iscritti come tutti gli studenti dell' Università Dunarea de Jos a Galati".
"Voglio ricordare che l'educazione non è solo un diritto ma una responsabilità - conclude -. L'istituzione che coordino ha una tradizione essendo un centro di ricerca accademica, valutati dell'Aracis con alto grado di fiducia".
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]
- Facultatea de Medicina (Guidasicilia.it, 29/10/15)