TUTTO CHIUSO!
La Sicilia chiusa per l'emergenza coronavirus: chiusi teatri, musei, cinema, palestre, piscine, centri benessere, pub e discoteche
A causa dell’emergenza coronavirus in Sicilia si sono chiusi teatri, musei, cinema, palestre, piscine, centri benessere, pub e discoteche. Il bollettino medico, purtroppo, registra numeri in aumento e l'emergenza ha messo in crisi il sistema ospedaliero a Palermo, a corto di posti letto di isolamento, costringendo la Regione a trasferire pazienti e stoppare interventi chirurgici non urgenti per far posto ai contagiati rimasti fuori dai reparti.
Il presidente della Regione ha imposto la quarantena per chi viene dalle zone rosse del Nord e ha annunciato il pugno duro contro i "trasgressori", con multe e l'arresto fino a tre mesi. A Palermo sono state sospese pure le celebrazioni di matrimoni e funerali. Misure che recepiscono i dettami del decreto Conte e che in qualche caso stanno causando alta tensione: la scorsa sera al carcere Pagliarelli è scoppiata la protesta contro il divieto di visita dei parenti.
Tutti i divieti della Regione Siciliana
In Sicilia chiude tutto per ordine del presidente della Regione Nello Musumeci (anche lui in quarantena volontaria dopo l'incontro con il governatore del Lazio Nicola Zingaretti risultato positivo). Il primo segnale era arrivato dall'assessorato ai Beni culturali per recepire le direttive Conte: scatta così la sospensione "dell'apertura di musei, gallerie, parchi archeologici e luoghi della cultura regionali".
Musumeci ha poi rilanciato con una nuova ordinanza che impone la chiusura di palestre, piscine e centri benessere in tutta la regione. È arrivata anche la stretta su chi proviene dalle zone rosse: scatta l'obbligo di quarantena e si ordina a ferrovie e compagnie aeree e di navigazione di fornire l'elenco dei passeggeri arrivati dalla Lombardia e dalle altre 14 province interdette.
L'ordinanza impone a "chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, di informare il medico di base e porsi in autoisolamento". Il governatore richiama il decreto del presidente del consiglio dei ministri e va oltre: e per l'intero pacchetto di disposizioni, dunque pure per quelle valide solo in Sicilia, prevede la sanzione contenuta nell'articolo 650 del codice penale: ovvero arresto fino a tre mesi e ammenda da 200 euro. Fino al 3 aprile scatta inoltre la sospensione - questa volta per applicazione diretta del decreto del governo Conte - di tutti gli spettacoli cinematografici e teatrali. Per bar e ristoranti scatta invece anche in Sicilia l'obbligo di garantire la distanza di un metro fra gli avventori: la sanzione in caso di mancato rispetto della prescrizione può arrivare fino alla sospensione dell'attività.
Le chiusure a Palermo
Chiusi anche tutti i musei, le biblioteche e le gallerie del Comune di Palermo (la Gam, i Cantieri culturali, Palazzo Ziino, Casa professa, l'Archivio storico, la biblioteca centrale e quelle decentrate, lo Spasimo, l'Ecomuseo del mare, la Fonderia e San Mattia dei Crociferi), la piscina comunale, lo stadio delle Palme, il PalaOreto e il PalaMangano.
Si adeguano anche i privati: chiude anche il Museo delle marionette, mentre il Teatro Massimo, già chiuso da giovedì scorso, ora sospende anche le visite guidate, alla stregua dei musei. Con una ordinanza del sindaco Leoluca Orlando, sono sospese con effetto immediato le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati. La violazione del divieto comporta la sospensione dell'attività.
Fino al 3 aprile o fino a nuova disposizione a Palermo sono sospese le cerimonie legate alle celebrazioni di matrimoni e i funerali. I matrimoni già fissati presso locali comunali si svolgeranno quindi unicamente in presenza degli sposi, dei testimoni e del personale comunale. Le tumulazioni si svolgeranno in forma strettamente privata.
La Chiesa si ferma
Si ferma anche la Chiesa. Le ultime disposizioni di Palazzo Chigi contro il Coronavirus parlano di stop alle "cerimonie religiose e civili". La Curia di Palermo sabato pomeriggio ha fatto sapere che secondo l'interpretazione del governo la sospensione riguarda le Sante Messe e le esequie tra le cerimonie religiose. Un passaggio che sta causando disagio fra i preti. L'arcivescovo Corrado Lorefice, in attesa della decisione della conferenza episcopale italiana, ha dato ai parroci "la facoltà di celebrare i funerali in forma strettamente privata, ossia con la partecipazione dei soli parenti stretti e sempre osservando le norme di prevenzione". Adesso si attendono misure più stringenti.