Tutto da rifare
La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d'appello di condanna a 7 anni di reclusione Marcello Dell'Utri
La Cassazione ha accolto il ricorso della difesa del senatore del Pdl, Marcello Dell'Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, disponendo un nuovo esame davanti alla Corte d'appello di Palermo. La V sezione penale, inoltre, ha dichiarato inammissibile il ricorso della procura di Palermo che chiedeva di inasprire la condanna nei confronti di Dell'Utri. La decisione è giunta dopo tre ore di camera di consiglio.
La quinta sezione penale della Cassazione che ha deciso per un nuovo processo, si era riunita in camera di consiglio per decidere se confermare o meno la condanna a 7 anni di reclusione per Dell'Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. La Procura della Cassazione aveva chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso dei colleghi di Palermo che chiedevano una condanna più pesante per Dell'Utri sostenendo che il reato non si dovrebbe interrompere al 1992 ma dovrebbe anche essere considerato per l'epoca successiva nella fase politica dell'impegno di Dell'Utri. La difesa del senatore Pdl puntava invece all'assoluzione.
"Concediamo a Marcello Dell'Utri il ragionevole dubbio". Non come privilegio ma perché non c'è la prova che nella sua condotta il senatore Pdl abbia realizzato il concorso esterno in associazione mafiosa. E' per questa ragione che il pg della Cassazione Mauro Iacoviello chiedendo l'inammissibilità del ricorso della Procura di Palermo e l'accoglimento di quello della difesa di Dell'Utri, aveva sollecitato ai giudici della quinta sezione penale un nuovo processo davanti alla Corte d'Appello di Palermo.
Il senatore Dell'Utri è "molto soddisfatto" per la decisione della Cassazione. Il commento del senatore è reso noto dagli avvocati Giuseppe Di Peri e Pietro Federico. "Finalmente ho trovato una magistratura che mi ha giudicato in maniera serena - ha commentato con l'avvocato Massimo Krogh - Affronterò il nuovo processo ancor più convinto della mia innocenza che ho testimoniato in tutti questi anni, fiducioso nella giustizia".
Per i suoi legali quella della Suprema Corte è stata una "decisione coraggiosa, ma pienamente aderente ai principi del corretto funzionamento della giurisprudenza". "La decisione della Cassazione dimostra che nei confronti di Dell'Utri sono stati fatti dei processi contrari al diritto, e la Suprema Corte, nonostante le pressioni che si sono manifestate in questo ultimo periodo, ha preso una decisione coraggiosa ma pienamente aderente ai principi del corretto funzionamento della giurisprudenza". "Non ci auguriamo la prescrizione, né la cercheremo", hanno dichiarato, "ma chiederemo che sia riconosciuta l'estraneità e l'innocenza del senatore Marcello Dell'Utri".
Insomma, Marcello Dell'Utri tira un sospiro di sollievo , e con lui tutto il Pdl, che solidarizza con lui ricordando i "veleni e le angherie di questi 14 anni" e chiede le scuse di quanti hanno affondato il coltello tante volte contro Dell'Utri. Ora l'invito, giunto anche dal segretario Angelino Alfano è quello di "tirare dritto" con "orgoglio" e serenità per affrontare il nuovo processo.
Per Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato: "Il pervicace tentativo di riscrivere la storia del centrodestra italiano sotto forma di un 'romanzo criminale' si è infranto contro la profonda correttezza dei giudici della Cassazione e la coraggiosa onestà intellettuale di un sostituto procuratore generale".
"L'annullamento del processo a carico del senatore Marcello Dell'Utri – aggiunge Sandro Bondi – è una buona notizia, per cui non possiamo che rallegrarci, ma al tempo stesso non possiamo non ammettere amaramente che nessuno potrà mai sanare la gravità delle accuse e il peso delle sofferenze patite ingiustamente dal senatore Dell'Utri nel corso di questi anni". Per il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, "la decisione della Corte di Cassazione e la requisitoria stessa del sostituto procuratore generale Francesco Iacoviello, hanno demolito il lavoro dei Magistrati di Palermo, e messo in evidenza quale terribile forzatura politica è stata messa in atto a Palermo. Del resto basta leggere i testi politici di Ingroia per capire il clima generale. Tuttavia stavolta a Berlino c'è stato un giudice". "Mi auguro che, anche a sinistra, prevalga la serenità nel commentare la pagina positiva scritta oggi dalla Cassazione", afferma il portavoce del Pdl Daniele Capezzone.
"A coloro che diranno che bisogna avere fiducia nella giustizia perché la Cassazione ha annullato la condanna a Dell'Utri rispondiamo in anticipo che sono semplificazioni non accettabili". Lo afferma il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. "Qual è stato il danno materiale e morale per il sen. Dell'Utri? E per la nostra parte politica qual'è stato il danno elettorale? Dobbiamo valutare la possibilità di far condannare chi nella magistratura ha sostenuto accuse prive di fondamento a Palermo. Da domani lavoreremo a questo. Intanto approviamo al Senato la norma sulla responsabilità civile dei giudici senza cambiare una virgola. Capitolo chiuso".
Sembra che anche Silvio Berlusconi avrebbe fatto considerazioni simili a quelle delle segretario nel ribadire la solidarietà a dell'Utri. Il Cavaliere, in Russia per una visita lampo a Vladimir Putin, era preoccupato per l'esito della sentenza e per le possibili consenguenze politiche in caso di un verdetto negativo, visto che il senatore pidiellino è sempre stato uno dei suoi fedelissimi. "Non ho mai avuto dubbi sull'innocenza di Marcello", ha sempre ripetuto Berlusconi in questi giorni. Le parole del Pg avevano fatto ben sperare il Pdl, ormai convinto che la sentenza sarebbe stata positiva. Il Cav, dunque, avrebbe tirato un sospiro di sollievo, chiedendo ai suoi di esprimere tutta la soddisfazione per la notizia e mettendo in evidenza la "forzatura politica" sul caso Dell'Utri da parte di alcuni settori della magistratura. Finalmente, non prevalgono i soli pm politicizzati, sarebbe stato il ragionamento del Cavaliere.
All'ondata di felicitazioni giunte dal Pdl fa riscontro il silenzio del Pd. A caldo è giunto solo il commento di Laura Garavini capogruppo in commissione Antimafia: "Dopo la decisione della Cassazione sul processo a Marcello Dell'Utri almeno speriamo che nessuno osi più dire che la giustizia italiana non è garantista", ha affermato.
Per niente impressionato dalla sentenza della Cassazione il partito di Di Pietro che con il portavoce Leoluca Orlando ha sottolineato che il processo "ancora continua" e che "rimane in ogni caso inalterato il giudizio pesantemente negativo sia sotto il profilo etico che politico". "Ancora una volta il Pdl dimostra la sua storica difficoltà a ragionare di diritto. I commenti alla sentenza della Corte di Cassazione, infatti, sono solo politici e non hanno niente di giuridico", ha aggiunto Orlando. "Con queste reazioni è il Pdl che prova a cancellare la storia dei comportamenti e dei rapporti del senatore Dell'Utri, rinunciando ad aspettare la conclusione di un processo che, invece, ancora continua".
Il responsabile Giustizia dell'Italia dei Valori, il senatore Luigi Li Gotti, ha commenta così la sentenza della Corte di Cassazione su Marcello Dell'Utri: "Possibile una sola valutazione dopo l'annullamento con rinvio del processo a Dell'Utri: non è in discussione la fattispecie del concorso esterno in associazione mafiosa, bensì la motivazione lacunosa della sentenza. Altro non è possibile e corretto dire".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it, Corriere.it]
- Verdetto in serata per Marcello Dell'Utri (Guidasicilia.it, 09/03/12)