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Tutto fumo e... Quasi pronto il vaccino anti-fumo ma per la sigaretta che non fa male c'è ancora tanto da aspettare

''La sigaretta è la forma più perfetta di un piacere perfetto: è breve, intensa e lascia insoddisfatti''

08 novembre 2005

Il dottore al quale ne parlai mi disse di iniziare il mio lavoro con un'analisi storica della mia propensione al fumo:
- Scriva! Scriva! Vedrà come arriverà a vedersi intero.
[...] Non so come cominciare e invoco l'assistenza delle sigarette tutte tanto somiglianti a quella che ho in mano.

Italo Svevo, ''La coscienza di Zeno''

Vaccini anti-fumo. Che prima o poi si sarebbe potuto combattere la dipendenza dal fumo con un vaccino se ne parlava  da tempo, e da tempo svariati studi scientifici stavano spianando la strada verso questa possibilità, oggi sembra essere arrivato il momento.
Un vaccino contro la nicotina, infatti, è risultato sicuro dopo i primi test sui volontari.
Dei risultati positivi di questo vaccino si è parlato nelle scorse settimane durante la conferenza annuale dell'American Association fro Cancer Research a Baltimora. ''Abbiamo notato un effetto molto significativo'' ha commentato la coordinatrice della sperimentazione, Dorothy Hatsukami dell'università del Minnesota.
NicVax (il nome commerciale del farmaco) è fra i vari vaccini in sperimentazione quello in fase più avanzata. Se nell'ultima batteria di test tutto andrà liscio, sarà il primo a ottenere l'autorizzazione alla vendita negli Usa da parte della Food and Drug Administration.

L'azione del NicVax consiste nell'aizzare il sistema immunitario contro le molecole di nicotina prima ancora che penetrino nel cervello, che producano la sensazione di piacere e quindi di dipendenza. Il NicVax induce il sistema immunitario a produrre anticorpi nel sangue che si attaccano alle molecole di nicotina. Il gruppo anticorpo-nicotina diventa così ingombrante da non riuscire ad attraversare le pareti dei vasi sanguigni e raggiungere il cervello.
Prima dell'inizio dei test esisteva una grande incognita. Sabotare il piacere indotto da una sigaretta non avrebbe spinto il fumatore ad accenderne subito dopo una seconda? In realtà durante la sperimentazione non è emerso alcun aumento dei pacchetti consumati. Anzi, la riduzione di nicotina nel cervello ha attenuato a poco a poco il meccanismo della dipendenza nei volontari.
I sessantotto volontari reclutati per la sperimentazione hanno ricevuto dosi diverse di NicVax, e ad alcuni di loro è stato somministrato un semplice placebo. Solo pochi di loro avevano manifestato la volontà di smettere di fumare, eppure il 38 per cento dei volontari ha messo da parte le sigarette per un mese consecutivo.

Rimangono però ancora dei dubbi da sciogliere. Nonostante il nome di ''vaccino'' che NicVax si è dato, non si capisce quale efficacia preventiva possa avere, visto che il suo effetto è semplicemente quello di bloccare l'effetto della nicotina. E l'ultima tappa degli studi dovrà dirci inoltre quanto durerà la sua efficacia.

La sigaretta che non fa male. Si è pure parlato di una sigaretta sicura per la salute, buona come le classiche ''bionde'' a basso rischio per i polmoni e l'apparato cardiocircolatorio.
La speranza per i fumatori incalliti era nata da un articolo del Sunday Times secondo il quale la British American Tobacco (Bat), società che tra l'altro ha acquistato l'Ente Tabacchi italiano, sarebbe pronta a lanciare nel 2006 una sigaretta in grado di ridurre del 90 per cento i rischi per la salute. Un risultato che verrebbe raggiunto trattando il tabacco e inserendo filtri in grado di bloccare gli agenti chimici cancerogeni.
Articolo subito smentito dalla Bat: ''E' vero che stiamo lavorando su prodotti a basso rischio'', ha dichiarato una portavoce del colosso angloamericano, ''ma il pezzo del Times contiene due imprecisioni: il lancio non avverrà nei prossimi mesi, e comunque non si tratterà di un prodotto in grado di abbattere del 90 per cento i rischi per la salute''. E in effetti, la stessa Bat dichiara di non sapere se la sigaretta ''sicura'' vedrà mai la luce.

''In teoria - ha spiegato il dott. Dario Olivieri, direttore dell'Istituto malattie respiratorie dell'Università di Parma - produrre sigarette sicure sarebbe possibile, poiché sappiamo quali sono i contenuti del tabacco dannosi per l'organismo. Il problema, e il motivo per il quale tentativi simili fatti in passato sono falliti, è che il gradimento e l'assuefazione provocati dalle sigarette sono dati in gran parte proprio da questi agenti dannosi''.

Le indiscrezioni del Times, comunque, sono bastate a scatenare la reazione delle associazioni contro il fumo, secondo le quali l'illusione di una sigaretta sicura avrebbe l'unico effetto di aumentare il numero di vittime del tabacco.
Rabbia che, secondo il Times, spiegherebbel a retromarcia della British American Tobacco: ''La Bat non farà nessuna dichiarazione esplicita sulla maggiore sicurezza delle sue sigarette'', si legge sul sito del giornale britannico, ''ma descriverà il prodotto come 'potenzialmente più sicuro' ''. ''Probabilmente - aggiunge il Times -, la Bat farà una campagna pubblicitaria incentrata sulle nuove tecnologie in grado di filtrare gli agenti dannosi, sperando che i fumatori (e magari anche i non fumatori) traggano le loro conseguenze''.

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08 novembre 2005
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