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Tutto il Mondo in un Paese. Chi sono e dove vivono in Italia gli stranieri, o meglio ''i nuovi italiani''

27 gennaio 2006

L'Italia si popola sempre più di stranieri. Multietnicità e multiculturalismo negli ultimi anni hanno caratterizzato il territorio nazionale che diventa sempre più simile alle realtà dei massimi paesi europei (pensiamo alla Germania, alla Gran Bretagna, alla Francia e alla Spagna) che già nei decenni passati hanno visto l'allargamento delle proprie popolazioni con il sempre maggiore aumento della presenza degli immigrati.
Nel nostro Paese i permessi di soggiorno sono raddoppiati nel corso degli anni '90 e sono aumentati di un milione di unità tra il 2000 e il 2004: al 1° gennaio 2005 si attestavano a quota 2.320.000.
Sono queste le cifre che risultano dalle stime fatte dall'Istat, stime ancora provvisorie in attesa di ulteriori informazioni da parte del Ministero dell'Interno.
Alla stessa data, cioè l'1 gennaio dell'anno appena trascorso, gli stranieri regolarmente presenti in Italia risultavano 2.740.000. L'88% risulta anche iscritto nei registri della popolazione residente.
Una grande presenza che si può pensare in espansione se calcoliamo il boom delle nascite nei nuclei extracomunitari. Nell'arco di 10 anni infatti, dagli 8.000 nati da stranieri rilevati nel 1994, si è passati ai 49.000 del 2004, con un saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) positivo (+45.994) in grado di compensare quello negativo della popolazione di cittadinanza italiana (-30.053).

La  multietnicità e il multiculturalismo hanno, dunque, ridisegnato la geografia del Paese. Su 23 milioni d'immigrati presenti nell'Unione europea, più di un decimo si trova in Italia, e rappresentano ormai il 5% della popolazione. In grandi città come Roma e Milano, sfiorano il 10%.
Ma dove vivono tutti questi ''stranieri'', o meglio ''nuovi italiani'', e da dove provengono? Per dirla brevemente potremmo parlare degli indiani di Vicenza, dei cinesi di Prato, dei tunisini di Mazara del Vallo
Per essere invece più precisi, dando i numeri, nel territorio nazionale si registrano 316mila albanesi, 294mila marocchini, 248mila  rumeni, 111mila cinesi e 93mila ucraini. Il record della crescita spetta a questi ultimi, passati in 3 anni da 9mila a 93mila residenti. Non sono da meno i rumeni (da 75mila a 248mila presenze). Impressionante anche il boom cinese: dai 47mila del 2001 agli 111mila del 2005, e si prevede un'ulteriore crescita in tempi brevi. Inoltre, c'è da sottolineare che la popolazione migrante ha raggiunto l'equilibrio demografico, ossia: uomini e donne si equivalgono (la provincia più ''femminilizzata'' è Napoli, con il 62,3% di immigrati donne).

Etnia e cultura significano anche diversi culti e religioni, quindi se si vuole fare un conteggio per individuare a quale religione appartengono i ''nuovi italiani'', le le stime Caritas / Migrantes possono darci una mano: il 49,5% degli immigrati è cristiano (22,6% cattolici, 20,3% ortodossi, 4,7% protestanti); i mussulmani sono il 33% (e sono in crescita), gli ebrei lo 0,3%. I fedeli di culti orientali sono il 4,3%: 2,4% induisti e 1,9% buddisti.
Vogliamo sapere anche in quali regioni vivono? Presto detto: Il 63,5% degli immigrati nel Nord, il 24% al Centro e solo il 12,5% nel Mezzogiorno. Tra le province: prima Roma (340mila presenze), poi Milano (con 300mila), Torino e Brescia (100mila), Padova, Treviso, Verona, Bergamo, Modena, Firenze e Napoli (con 50-70mila stranieri residenti).
I diversi gruppi etnici si distribuiscono sul territorio a macchia di leopardo: i marocchini abitano in prevalenza in Lombardia (70mila), Veneto (40mila) ed Emilia Romagna (46mila). Gli albanesi sono la maggioranza in Toscana (42mila), Umbria (11mila), Marche (15mila) e Puglia (18mila). I rumeni popolano Lazio (55mila) e il Piemonte (44mila). Gli ucraini sono la prima comunità in Campania (22mila), gli ecuadoregni in Liguria (13mila), i tunisini in Sicilia (13mila).

Ingrandendo nel dettaglio ulteriormente, si scopre che Milano è ormai la seconda patria dei filippini (sono 24.052), a Roma dominano i rumeni (23.148), mentre Napoli è contesa tra ucraini (2.874) e cingalesi (2.093). Il comune italiano con più tunisini è Mazara del Vallo (Tp). Non c'è da stupirsi poi se passeggiando per le vie di Luzzara (Reggio Emilia) o Arzignano (Vicenza) capiti d'incontrare famiglie di indiani Sikh. E a Corridonia (Macerata), gli 845 pachistani residenti collaborano alla celebrazione del Natale.

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27 gennaio 2006
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