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Tutto pronto per l'happening delle Forchette Rotte...

Ma il movimento civico "Muovi Palermo" tiene a svelare cosa c'è dietro agli 'Indignados di Palermo'

24 giugno 2011

Domani, sabato 25 giugno, alle 16 a Villa Filippina, a Palermo ci saranno anche gli attori e la troupe della fiction 'Agrodolce', i musicisti precari dell'orchestra Sinfonica siciliana e tanti artisti palermitani. In occasione dell'happening delle 'Forchette Rotte', gli indignados siciliani nati come movimento virtuale il primo giugno, con la consegna ai "potenti" di Sicilia di una forchetta rotta, e dopo due settimane con le t-shirt "non in vendita" consegnate ad alcuni punti vendita di Palermo, Giulia Innocenzi conduttrice di Generazione Zero, la rubrica dei giovani di AnnoZero e da Pif delle Iene, daranno il microfono al alcuni di loro per raccontare le loro storie, i loro sogni e la condizione in cui si trovano.
"Le istituzioni - dice Maurizio Rosso, del corpo di ballo del Teatro Massimo - non investono sull'arte, sulla cultura e sui teatri. Occorrerebbe creare un'industria cinematografica e favorire arti e mestieri che valorizzassero le tradizioni siciliane e le tante eccellenze, soprattutto giovani, che ci sono e fanno fatica ad emergere e ad affermarsi".

Maria Falcone e Roy Paci con le Forchette Rotte

ROY PACI - "Care Forchette Rotte, Cari tutti che siete riuniti in questo giorno di festa. 
Mentre vi scrivo questo messaggio, al telegiornale passano le immagini dei precari che sono stati malmenati dalla polizia durante la manifestazione contro questo governo, contro un’intera classe politica. Sono felice di sapervi uniti a riflettere sulla condizione che vive il paese, e i giovani in primis. Ad ascoltare la voce di chi non ha spazio. Le varie primavere che hanno scosso il Mediterraneo non devono passare invane. Ed è da tempo giunto il momento che la gente si riprenda i propri diritti, in uno slancio di orgoglio che è quanto mai necessario. 
L’Italia non deve essere un posto da cui fuggire, i nostri investimenti li dobbiamo fare qui, non siamo noi a dovercene andare, è la gente che ha messo in ginocchio questo paese che deve fare le valigie!
Non facciamoci rubare il futuro, possiamo farcela se stringiamo forte questo presente, se non facciamo neanche un passo indietro, se rifiutiamo di arrenderci. Come non mi sono mai arreso io nemmeno davanti alle pistole di quattro mafiosi che mi intimavano di non parlare di Peppino Impastato o l’aggressione subita a Messina per la storia del Ponte o i tre processi da cui mi devo difendere per aver ironizzato su personaggi del calibro di Totò Cuffaro.
Sono felice che abbiate invaso oggi una città della mia amata Sicilia, che tutti dicono 'non cambierà' mai. Il mio augurio è che si riesca a riscrivere questo finale, che tutto cambi, che ognuno prenda il suo pezzo di responsabilità nella costruzione di un paese migliore, senza sentirsi mai assolto, senza sentirsi mai autorizzato a pensare che qualcun’altro lo fara per lui. 
C’è un Italia che deve emergere, che non può più restare nel silenzio. Avete tutto il mio appoggio, la mia stima, la mia vicinanza.
Il nostro tempo è adesso, non facciamo passare neanche un altro minuto! 

Paci & Amuri a tutti".

MARIA FALCONE - "Care ragazze e cari ragazzi,
sono stata felice di ricevere il vostro invito perché mi avete dato la possibilità di constatare che qualcosa in Sicilia fra i giovani comincia a muoversi.
 Siamo tutti stanchi di subire la disattenzione della politica per i problemi del Sud e soprattutto dei giovani. E’ quindi giunta l’ora di reagire e di alzare la testa. Dovete essere voi i protagonisti del vostro futuro e per questo bisogna far capire a chi ci governa che il problema dell’occupazione giovanile è uno dei più importanti per il nostro paese.
 Sviluppo e legalità devono essere gli scopi prioritari che il governo deve garantire nei prossimi mesi è sarà per questo necessario che 'alziate le vostre forchette'".

La lettera del movimento "Muovi Palermo" sugli Indignados palermitani
"VI SVELIAMO COSA C'E' DIETRO LE FORCHETTE ROTTE"

Questa è una lettera aperta di Muovi Palermo ai cittadini. Una lettera che faremo girare il più possibile perché doverosa nei confronti di un popolo che continua a subire giornalmente, di una città logorata da anni da una politica ormai quasi del tutto malata, da un'informazione che non è trasversale, che palesemente non dà a tutti lo stesso spazio. Noi siamo un movimento civico e ci sentiamo pienamente legittimati proprio per questo a dire la nostra su questo "misterioso" movimento che sono le Forchette rotte, da qualcuno chiamato (sarà un lapsus?) Forchette rosse. Misterioso perché nulla è dato sapere ai palermitani fino a giorno 25 se non che li hanno definiti gli "Indignados palermitani".
E allora vogliamo noi svelare qualcosa. Nulla hanno fatto per questa città, ma hanno avuto su certa stampa locale, titoli e articoli che qualunque altro movimento civico si sarebbe sognato. Mossa sbagliata, perché chi vive il mondo associazionistico di questa città, chi sta sul campo, chi si confronta giornalmente con le istituzioni e gli organi di informazione, sa benissimo che se non fai qualcosa di grande, di forte, di richiamo, sui giornali al massimo ti danno lo spazio di dieci-venti righe.
E sempre sulla stampa trovi le dichiarazioni di Davide Faraone, che elogia questi giovani e la nascita di questo nuovo movimento. Basta andare sulla pagina di Facebook di queste Forchette e trovi tra i loro contatti i nomi di tutto lo stato maggiore del Pd e non solo. Ci è stato detto che il nemico sta nel centro destra o che bisogna guardare ai contenuti e non al contenitore. Abbiamo risposto e continuiamo a farlo che il nemico sta ovunque ci sia una politica malsana, destra o sinistra non fa differenza. Dove c’è puzza di bruciato... e rispondiamo che i contenuti, se il contenitore è guasto, vanno a male in un giorno.
Vogliono farci credere che le forchette rotte rappresentino l'indignazione dei giovani verso il potere politico, dimenticando però che è proprio un politico che li sta promuovendo. Errori, errori di comunicazione, di marketing, che hanno svelato cosa ci sta dietro questo pseudo nuovo movimento che altro non è uno specchio per allodole dei soliti politici, di centrosinistra in questo caso, che hanno contribuito allo sfacelo di questa città.
Un movimento civico che nasce dal "basso", dalla società civile, arrabbiata, disoccupata, precaria, non ha i mezzi e gli strumenti, economici oltretutto, che le forchette rotte a quanto pare, hanno. Un modo di fare il loro, che ha fatto venire il mal di pancia anche ai veri Indignados di Palermo, movimento già esistente che, sulla scia degli indignados spagnoli, "mai e poi mai si riunirebbe in un posto come Villa Filippina per parlare ai cittadini, soprattutto per la prima volta". Villa Filippina, conosciuta e frequentata dai palermitani soprattutto quelli della cosiddetta “Palermo bene”, dalla borghesia più o meno alta.
Un movimento civico, per parlare alla folla, non ha bisogno di un palco, un mixer, un microfono, si riunisce nelle piazze o meglio ancora, come abbiamo fatto noi e continuiamo a farlo, nelle ville pubbliche come il Giardino Inglese, Villa Giulia, Villa Trabia o come hanno fatto ieri i ragazzi del movimento "Pre-occupati Palermo, lavoratori dello spettacolo", a piazza Mediterraneo a Ballarò, recuperata e restituita alla città. Un movimento che noi supportiamo con forza e che, per tornare al discorso di un’ informazione non trasversale e non imparziale, non ha avuto alcuno spazio sulla stampa locale...
E’ chiaro chi c’è dietro a questo pseudo movimento rappresentativo di interessi particolari e non generali e pensiamo che questa sia un’offesa, l’ennesima, all’intelligenza dei palermitani. Così come lo è il risalto che si sta dando a un gruppo che non esiste e mai nulla a fatto per Palermo e che a chi, giustamente, chiede notizie, risponde "Se t’interessa, vieni il 25 giugno".
A vedere cosa poi? Politici che siederanno nelle ultime file per non dare nell’occhio, quei politici CON IL DOPPIO INCARICO E QUINDI DOPPIO STIPENDIO, che avendo perso consenso, cercano di recuperarlo imbrogliando i palermitani e cercando di apparire come il cambiamento. Ribadiamo che Muovi Palermo avrebbe avuto la stessa reazione di sdegno se le forchette rotte fossero state "azzurre" e quindi di centro destra.
Concordiamo con quanto ha scritto un giornalista pochi giorni fa a proposito delle Forchette "Non capiamo che interesse abbia un pensiero di critica radicale – che si definisce civile e proveniente "dal basso" - alla mescolanza con la cucina dei partiti responsabili, ognuno col suo peso grande o piccolo, dello sfascio di Palermo. O per azione diretta o per incapacità e omissione. Che senso ha inviare messaggi polemici di rivolta sociale non violenta e poi accettare che sul carro salgano personaggi pubblici "vecchi"? Dove sarebbe la trovata originale? Forse l’interesse è dei secondi: la sperimentata e consumata abitudine di prendere al volo ogni occasione possibile, per futuribili campagne elettorale. Come si dice? Forchette rotte e tavola 'cunzata'".
Infine, concludiamo con due parole sul logo che hanno scelto. In tutto e per tutto, dalla grafica, ai colori, uguale a quello dello "strappo di Palermo" di Davide Faraone, che come prevedibile non ha avuto seguito... Metteteli accanto, anche un occhio non esperto si rende conto che il lavoro è fatto dalla stessa persona. E di certo sarebbe stato il caso di scegliere qualche simbolo più ecosostenibile... ma tant’è...

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24 giugno 2011
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