Ultimata la riqualificazione del giardino di San Giovanni degli Eremiti finanziata dal FAI
Per l'iconico monumento palermitano un'area verde rinnovata e carica di simbolismi
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Una nuova e rinnovata area verde per San Giovanni degli Eremiti grazie al FAI Palermo. Un regalo alla città, fortemente voluto dalla delegazione guidata da Sabrina Milone.
Il progetto di riqualificazione, redatto dalla Soprintendenza dei beni culturali e ambientali di Palermo, è stato finanziato con risorse del Fondo per l'Ambiente Italiano (FAI) per complessivi 40.000 euro mentre i lavori sono stati eseguiti dalla ditta Vivai Naturaverde di Ribera che, per i prossimi due anni, si prenderà gratuitamente cura di tutte le attività di manutenzione ordinaria del giardino.
"Questo Intervento è il frutto di una importante collaborazione, una sussidiarietà vera - ha affermato l'assessore comunale alla rigenerazione urbana Maurizio Carta - tra Consiglio Comunale, Teatro Massimo, Soprintendenza e FAI. Un modello di totale collaborazione tra pubblico e privato destinato a essere replicato in futuro in altri luoghi a Palermo".
Un intervento mirato e coerente con la funzione teologica del luogo, ovvero il chiostro di un edificio monastico dell'Alto Medioevo. Nello specifico sono stati messi a dimora nei quattro riquadri: un fico per simboleggiare il giardino dell'Eden; un melograno, citato nel giardino del Cantico dei Cantici; un ulivo, memoria dell'orto del Getsemani; una palma a significare l'ingresso di Gesù a Gerusalemme e un agrume, pianta introdotta in Sicilia dagli Arabi, che sarà innestato con una varietà presente nel Giardino della Kolymbethra di Agrigento (segno evidente del contributo economico offerto al chiostro dal FAI che, dal 1999, mantiene nel suo antico splendore il giardino agrigentino gestito su concessione dalla Regione Siciliana).
L'acqua, elemento fondamentale dello spazio claustrale e dell'hortus ed elemento di purificazione non è più presente nel pozzo ormai asciutto al centro del chiostro, pertanto è stata "rappresentata" con la messa a dimora, ai piedi del pozzo, di una rosa candida simbolo di purezza. Una rosa rossa rampicante, inoltre, è stata posta a dimora in prossimità dell'ingresso della Casa del Priore. Per un decoro formale del chiostro sarà posato, nei quattro riquadri, un prato pronto di Cynodon. Nelle aiuole esterne al colonnato del chiostro sono state collocate piante di mirto, alloro e alocasia.
"Questo recupero - ha detto Marco Magnifico, Presidente del FAI - è un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, nello spirito dell'articolo 118 della Costituzione: da un lato la Presidenza del Consiglio Comunale di Palermo, che nel 2018 ha deciso di destinare il ricavato del Concerto di Capodanno alla Fondazione e la Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Palermo, autrice della progettazione, senza la cui collaborazione nulla sarebbe stato realizzato; dall'altro il FAI e la Delegazione di Palermo, il cui impegno ha permesso di restituire alla collettività un monumento simbolo per la città, dove l'architettura normanna si vivifica a contatto con lo spazio verde oggi ricostituito."
Con questa riqualificazione la Delegazione FAI Palermo ha voluto rinsaldare il legame con San Giovanni degli Eremiti, sito storico che lo scorso marzo aveva registrato il record di presenze durante le Giornate FAI di Primavera: più di 550 mila visitatori, piazzandosi così nella top 10 dei monumenti più visitati in Italia durante la manifestazione: "un successo di pubblico che speriamo di replicare - ha detto infine Sabrina Milone - in occasione delle prossime Giornate FAI di Autunno in programma sabato 14 e domenica 15 ottobre: il Complesso Monumentale di San Giovanni degli Eremiti sarà infatti una delle aperture di punta, a cura della Delegazione di Palermo, per il tanto atteso evento di piazza che la Fondazione dedica al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese".