Ultimo giorno di campagna elettorale
Domenica si va a votare. I giochi sono fatti? Intanto qualcuno sente "profumo di vittoria"
Oggi si chiudono le campagne elettorali dei dieci candidati presidenti alla Regione siciliana. Domenica si va a votare e, a questo punto, si potrebbe anche dire che i giochi sono fatti. Forse...
"Vi confesso che sento profumo di vittoria, mille segnali mi confermano questo stato d'animo". Esibisce ottimismo il candidato governatore (Pdl, Pid, la Destra) Nello Musumeci, in conferenza stampa a Palermo, l'ultima nel capoluogo prima della chiusura, oggi, della campagna elettorale.
"Ho chiesto ai partiti di applicare il codice antimafia - ha risposto Musumeci ai cronisti sulla presenze nelle liste di indagati -, è la prima volta che un candidato governatore assume una posizione cosi netta. Ho lanciato un appello a tutti, ma nei partiti c'è ancora una forma di autoreferenzialità. È vero che occorre dotarsi di un codice etico ma io sono con la coscienza a posto e l'adozione del codice antimafia è un primo passo".
E sul perchè Berlusconi non sia sceso in prima persona in suo sostegno, Musumeci non fa una piega: "Le gente vota Musumeci, cosa c'entra Berlusconi in questa storia. Ha i suoi impegni, il Pdl è solo il mio principale alleato". Musumeci ha aggiunto di avere sentito Berlusconi dopo la scelta del Pdl di sostenerlo e ha detto: "E poi lui ha dato la benedizione a Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo".
Musumeci ha poi sottolineato: "Lancio un messaggio di grande apertura alle opposizioni. Ho grande rispetto per tutte le forze politiche e le chiamerò, ad un assunzione di responsabilità. E quando parlo di apertura verso le opposizioni mi riferisco soprattutto al movimento di Grillo che ieri ha parlato a Catania con le piazze piene - ha detto -. Questo movimento che manifesta nausea per una certa politica, pur con un grave deficit di progettualità, può essere un valido interlocutore, non credo che possano tirarsi indietro".
Un’apertura, quella di Musumeci, che non trova però corrispondenza. "Non stringerei la mano a nessuno dei miei avversari, tranne che alla Marano", ha detto Giancarlo Cancelleri, candidato del Movimento 5 Stelle in un intervento a 'La Zanzara' su Radio 24. "Musumeci - ha spiegato Cancelleri - è un uomo d’altri tempi, mi ricorda Mussolini e a Mussolini non stringerei la mano. Non la stringerei nemmeno a Miccichè per quello che ha fatto nella sua vita, è uno che si faceva portare la cocaina al ministero".
I conduttori del programma radiofonico, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, hanno chiesto anche del candidato Rosario Crocetta: "Anche a Crocetta non stringerei la mano perché si candida a destra e a sinistra, non rispetta il suo mandato di parlamentare europeo. E poi è quello che dà meno sicurezza sulla mafia, sul rischio di infiltrazioni. Non per lui, ma per i suoi alleati dell'Udc".
Poi Cancelleri non ha risparmiato nemmeno il leader del M5S Beppe Grillo: "Quel paragone che fece tra mafia e fisco che strangola era improprio in una terra come la Sicilia. Ma è un uomo, sbaglia anche lui. Noi non lo osanniamo, non lo idolatriamo. Se lo devo mandare a cagare lo mando a cagare". "Io non dico che i miei avversari politici sono tutti morti - ha concluso Cancelleri - ma li rispetto. Camminano e si muovono".
"Cancelleri non sa neppure di che cosa parla. Va in giro dicendo che non può stringermi la mano per via degli accordi che io ho fatto con alcuni partiti politici, ma con questa affermazione sinceramente mi ha liberato dall'imbarazzo di dovergliela stringere io". Questa la risposta di Rosario Crocetta, candidato alla presidenza della Regione Siciliana per Pd e Udc, al candidato M5S. "L'azienda presso la quale lavora è diretta da un tale Lo Cascio, molto molto, molto amico di quell'ingegner Di Vincenzo, al quale oggi è stato confermato il sequestro di un patrimonio di 400 milioni di euro - ha aggiunto Crocetta -. Guardasse chi sono gli 'amici degli amici' e ricordasse che io sono stato il primo politico in Sicilia a denunciare i rapporti di Di Vincenzo con la mafia mentre lui, candidamente, non sa neppure con chi ha a che fare quotidianamente". "La verità - ha concluso Crocetta - è che nella lotta alla mafia e alla corruzione in Sicilia molti preferiscono nascondersi dietro partiti vecchi e nuovi, senza avere il coraggio di fare una battaglia politica a viso aperto".
E in relazione alle dichiarazioni di Crocetta, Cancelleri ha così risposto: "L'attacco di Crocetta nei miei confronti è puramente strumentale, perché non riesce a liberarsi dalle liste che lo sostengono e che sono piene di indagati e condannati. Io sono geometra e lavoro per un'azienda che non ha mai avuto a che fare con la mafia, che da occupazione a 90 famiglie e che opera nella massima trasparenza, lavorando in una terra dove fare impresa è al momento cosa molto difficile, con onestà e senso del dovere. Il mio datore di lavoro non ha alcun avviso di garanzia, non ha alcun rapporto con la mafia, e non ha nessun problema con la giustizia, è una persona onesta. In questa campagna elettorale, Crocetta abbia il coraggio e l'onesta di attaccare gli avversari politici eventualmente sulla dignità dei programmi, e sui contenuti". "Eviti il candidato Crocetta di fare attacchi vigliacchi alle persone a me vicine. Questa becera sortita la rimando al mittente. Noi - ha concluso infine Cancelleri - siamo cittadini liberi e puliti".
Parlando sempre dell’influenza di Grillo e del MoVimento 5 Stelle, vera rivelazione della campagna elettorale, Cateno De Luca, candidato presidente di Rivoluzione Siciliana, arrivato ieri a Palermo mentre volgeva al termine il comizio Grillo, di quest’ultimo ha detto: "E’ il nuovo puparo in salsa genovese. I siciliani devono rendersi conto di chi ha fatto le vere battaglie in parlamento per demolire la casta".
Vestito con camicia bianca e gilet nero, in perfetto stile siciliano inizio ‘900, non appena sceso dal suo bus ha cominciato a suonare la tarantella per le vie del centro storico, distribuendo i suoi "fausi" (fac-simile) tra i locali di piazza Teatro Massimo. "La Sicilia non ti rimpiangerà - ha poi affermato De Luca rivolgendosi a Raffaele Lombardo - Credo che non si possa fare di peggio. Sono cambiati ben 50 assessori nel corso di be 6 governi. Ma il pupo e il puparo erano sempre là".
Rancori e veleni anche per Grande Sud. Gianfranco Miccichè, infatti, ha replicato con durezzza alle parole di Francesco Storace - leader de la Destra che appoggia Musumeci insieme al Pdl -, secondo cui alcuni esponenti dell'Mpa inviterebbero a votare per Crocetta. "Mi dispiace dire che la rabbia del signor Storace, che tira fuori menzogne ridicole sul presunto voto della mia coalizione a Crocetta, nascono da una telefonata che Silvio Berlusconi ha fatto al Presidente Lombardo tentando in tutte le maniere di convincerlo a non votare Miccichè. La risposta da parte del Presidente Lombardo è stata di rifiuto netto". "Il vergognoso imbroglio propostogli - ha aggiunto Micciché - ha fatto saltare i nervi a tutto il Pdl. I dirigenti di questa specie di partito fallito, credendosi geni della comunicazione, hanno dapprima tentato di far credere che io fossi terzo mentre mi avvicinavo ogni giorno di un punto percentuale ai miei avversari. Oggi che abbiamo festeggiato il sorpasso netto su Crocetta e Musumeci provano a far credere ai siciliani che io voti contro me stesso". "I miei avversari stiano sereni, il giorno dopo la mia vittoria il grande partito sicilianista che supererà il 30% delle preferenze, sarà la base per la nascita del nuovo partito del sud che supererà anche la Lega. Se ne facciano una ragione i falsificatori e gli imbroglioni - ha concluso Micciché - e si facciano anche una ragione che proprio loro con questi atteggiamenti hanno ridicolizzato la politica rendendola un letamaio. Da questo momento non parlerò più delle bassezze di questa gente. Gli ultimi giorni, come è stato per l’intera campagna elettorale, saranno dedicati con amore alla Sicilia".
Si è parlato poco di Gaspare Sturzo, candidato alla presidenza della Regione Siciliana con la lista "Sturzo Presidente". "Mentre la politica di Crocetta, Musumeci, Miccichè e Lombardo e dei loro amici, si è fermata in friggitoria a gozzovigliare tra un inciucio e l'altro, un voto disgiunto e un dossier sull'avversario, noi stiamo costruendo una svolta democratica per la Sicilia e per il Paese", ha detto Sturzo. "Triste epilogo di una campagna elettorale vacanziera - ha aggiunto - nelle alleanze anomale, nella scelta di alcuni candidati presidenti presi in prestito da altre forze politiche e appartenenti alle caste del passato, nella formazione di liste piene di impresentabili, nell'assenza di programmi politici per la moralizzazione della vita pubblica e l'avvio di una forte stagione di sviluppo sociale e economico, nella totale mancanza di confronto tra i candidati, nella dolosa omissione di informazione pubblica da parte delle testate giornalistiche".
"Non siamo tutti uguali - ha osservato il candidato governatore - lo avremmo potuto far capire meglio pagando fior di milioni di euro, ma è il modello politico dello spreco e dell'abuso del denaro dei cittadini che avversiamo. Noi della Lista Sturzo siamo nati per presentare un progetto sociale, culturale, economico e politico diverso, improntato all'incontro tra aspirazione cristiana alla giustizia sociale e impegni costituzionali al rispetto delle regole di civile convivenza". "Il nostro successo - ha concluso Sturzo - è oggi essere presenti a queste elezioni, aver aperto un dibattito pieno di contenuti reali che hanno messo al centro la dignità ferita della persona".
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Corriere del Mezzogiorno, Sicilia5Stelle.it]