Un aeroporto made in China nel cuore della Sicilia: nella provincia di Enna una struttura grande quanto Malpensa
Un aeroporto "made in China" nel cuore della Sicilia. Il progetto c’è già e potrebbe prendere corpo a Centuripe, in provincia di Enna: una struttura grande quanto Malpensa, con piste lunghe 5 chilometri e un design che trae spunto dai petali della zagara in versione hi-tech. Gli investitori del Sol Levante vogliono fare sul serio: pronti 300 milioni di euro per un aeroporto che permetterebbe l’atterraggio di voli intercontinentali commerciali dalla Cina nel cuore del Mediterraneo.
"La proposta è stata raccolta – ha detto in un’intervista a Rainews, Gaetano Armao, assessore regionale all’Economia - Vedremo nelle prossime settimane di seguire l’iter di maturazione del progetto che si connette ad altre iniziative di investimento".
Da valutare i tempi di realizzazione: il timore, sottolinea il rettore dell’Università di Enna, Cataldo Salerno, è che le lungaggini burocratiche possano far scappare gli investitori. "I cinesi hanno già un 'piano B', che è Atene, ma tengono in considerazione anche la Tunisia, l’Egitto e la Spagna. La realizzazione è prevista in tre anni, ma fosse per i cinesi i tempi si potrebbero dimezzare". Resta da sciogliere inoltre il problema del sito: Centuripe è infatti a pochi chilometri sia da Catania, dove è già in funzione un aeroporto civile, che dalla base aerea di Sigonella, gestita dalla marina statunitense e dall’aeronautica militare italiana. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha già chiesto spiegazioni al governo cinese nel suo ultimo viaggio a Pechino. Ma i timori non riguardano solo la vicinanza in Sicilia delle due superpotenze, ma anche il ruolo che il crimine organizzato siciliano potrebbe svolgere in questo progetto: "Un affare di queste dimensioni crea gli appetiti delle organizzazioni mafiose, sia catanesi che palermitane - spiega il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia - E in più, anche se non abbiamo oggi nessuna prova di commistioni tra mafia siciliana e cinese, non è escluso che possano verificarsi in futuro". [Corriere del Mezzogiorno - Italpress]