Un'altra lite tra ginecologi a Messina!
Ancora una lite in sala parto, questa volta all'ospedale Papardo: il neonato è in coma
Sembra incredibile, uno scherzo di cattivissimo gusto e invece, purtroppo, a poco meno di un mese dall'episodio al policlinico di Messina (LEGGI), un'altra lite tra medici avrebbe procurato lesioni a un neonato. Il fatto sarebbe avvenuto all'ospedale 'Papardo' dove secondo i genitori del nascituro il diverbio sarebbe sorto per decidere se procedere con un taglio cesareo o con un parto naturale.
Il bimbo è intubato e tenuto in coma farmacologico. Stando alle prime ipotesi, al momento della nascita non sarebbe arrivato per qualche secondo l'ossigeno al cervello e questo avrebbe creato lesioni cerebrali. Il piccolo potrebbe aver riportato delle lesioni neurologiche che gli provocherebbero problemi al movimento degli arti. Subito dopo il parto i familiari della donna si sono scagliati contro il primario.
A presentare la denuncia sono stati i genitori del neonato in coma, la 24enne Ivana Rigano e il marito 34enne Nicola Mangraviti. La Procura della città siciliana ha aperto un'inchiesta contro ignoti: a coordinarla il pm della Procura di Messina Anna Maria Arena. I carabinieri, nei giorni scorsi, hanno sequestrato le cartelle cliniche nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del 'Papardo'.
Nella denuncia la puerpera e il marito spiegano che il bambino ha sofferto per una mancata ossigenazione al cervello perché nato con ritardo dopo ore di travaglio. I medici, secondo i genitori, avrebbero litigato su come procedere, se col cesareo o con il parto naturale. Il ginecologo Rosario Pino sarebbe stato favorevole al cesareo, ma quando tutto sembrava pronto sarebbe intervenuto il primario Francesco Abate e il suo aiuto Saverio Esposito, che hanno ordinato che si procedesse con parto naturale. Il bimbo è nato dopo quattro ore dal travaglio, e il padre, che dice di aver subito capito che il figlio aveva problemi, ha aggredito il primario.
Il neonato è stato trasferito al Policlinico universitario, dove si trova tuttora ricoverato nel reparto di Terapia intensiva neonatale in coma farmacologico. "Il bambino ha avuto una sofferenza post-ischemica. Abbiamo proceduto con la ventilazione e l'abbiamo sedato e intubato ed è in coma farmacologico". A dirlo è il professor Ignazio Barberi, direttore dell'unità operativa di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina, a proposito del neonato trasferito dal Papardo. "Il bambino - spiega Barberi - ha sofferto perché gli è mancato l'ossigeno ed è andato in asfissia. Al momento le condizioni sono serie ma in netto miglioramento".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, La Siciliaweb.it]