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Un altro bambino sbranato dai cani

Ancora una volta un branco di randagi killer semina morte e terrore in Sicilia. La tragedia ad Acireale

22 luglio 2009

Ancora una volta un branco di randagi "killer" semina morte e terrore in Sicilia, e ancora una volta è un bambino la vittima di questa tragedia insensata. Giuseppe Azzarelli, un bimbo che non aveva ancora compiuto sette anni, è stato sbranato ieri sera in contrada San Cosimo, alla periferia di Acireale (CT), da almeno cinque cani inferociti.
Giuseppe era scomparso da ore, i genitori l’hanno cercato dappertutto. Il bambino era già morto sbranato dai cani dentro una zona recintata della zona. I cinque animali, tra i quali un pit bull, un dobermann e una femmina di razza dogo argentino che aveva partorito da poco una cucciolata, erano incatenati, ma il piccolo evidentemente si è avvicinato troppo.
Sembra che Giuseppe conoscesse gli animali, non era la prima volta che portava loro da mangiare, come tanti altri ragazzini del posto, ma deve essersi avvicinato troppo ai cuccioli. Forse il piccolo ha pensato di poter accarezzare i cagnolini e il dogo femmina per primo lo ha aggredito, seguita poi dagli altri. Il piccolo è stato trovato con la testa quasi staccata. Gli altri cani hanno poi fatto scempio del corpo del bimbo.
La tragica e raccapricciante scena è stata scoperta proprio dai genitori del piccolo - il padre Nino, è un magazziniere dell'Acireale calcio, la madre è casalinga - che dopo averlo cercato e per alcune ore, si sono ricordati di quel fondo alla periferia del paese dove Giuseppe, insieme ad altri bambini, portava da mangiare ed accudiva un branco di cani randagi. E sono stati proprio loro a ucciderlo senza pietà.

Sul posto sono arrivate subito unità cinofile, che hanno portato via gli animali, oltre a personale della Asl e ai carabinieri. La Procura della Repubblica di Catania ha aperto un'inchiesta per risalire ai proprietari dei cani o identificare a chi fossero affidati.
La vicenda sembra ricalcare, per molti versi, quanto accaduto il 15 marzo scorso nelle campagne tra Marina di Modica e Sampieri, in provincia di Ragusa. Anche in quel caso una muta di cani sbranò un bambino, Giuseppe Brafa, di dieci anni (LEGGI). Lo stesso branco assalì due giorni dopo una turista tedesca di 25 anni che stava facendo jogging sulla spiaggia, riducendola in fin di vita. La giovane, riuscì a salvarsi, ma il suo viso e il suo corpo sono rimasti sfregiati per sempre (LEGGI).
Le indagini portarono all'arresto, con l'accusa di concorso in omicidio colposo, di Virgilio Giglio, 64 anni, l'uomo che aveva avuto in affidamento i cani dalla Procura di Modica come custode giudiziario. Un'inchiesta non ancora conclusa, che ha visto un rimpallo di responsabilità tra magistrati, autorità sanitarie e amministratori comunali.
E intanto i randagi killer sono tornati a colpire ancora una volta.

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22 luglio 2009
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