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Un'amicizia sana e sincera

L'arringa difensiva dell'avvocato Di Peri: "Dell'Utri non si è candidato per non danneggiare il Pdl"

05 febbraio 2013

"Questo è un processo che dura ormai quasi da 20 anni. Dell'Utri non ha mai usato tecniche dilatorie, ha addotto pochissimi impedimenti". E’ cominciata così e con un ringraziamento alla Corte che, su rinvio della Cassazione, celebra il secondo processo d'appello al senatore del Pdl Marcello Dell'Utri accusato di concorso in associazione mafiosa, l'arringa difensiva dell'avvocato Giuseppe Di Peri, legale dell'ex manager di Publitalia. Al collegio giudicante il penalista ha tributato un ringraziamento per il "clima sereno" del processo contrapponendolo "agli altri gradi di giudizio caratterizzati da una tensione altissima e dalla spettacolarizzazione". Di Peri ha ricordato che sono stare oltre 253 le udienze celebrate e oltre 270 i testi sentiti. L'avvocato ha ricordato poi l'abilità di Dell'Utri "in grado di centuplicare in meno di 10 anni il fatturato di Publitalia". "Altro che carriera nutrita dalla sua amicizia con Berlusconi".
Ricordiamo che per Dell'Utri il pg aveva chiesto la condanna a 7 anni. La sentenza è attesa per i primi di marzo.

Il rispetto per il Pdl - "Abbiamo appreso che Dell'Utri ha rinunciato alla candidatura perché quando si ventilava l'ipotesi che per colpa sua il Pdl avrebbe potuto perdere qualche voto, ha preferito fare un passo indietro". Anche la rinuncia alla candidatura del senatore del Pdl Marcello Dell'Utri è entrata nel processo d'appello all'ex manager di Publitalia. L'avvocato Di Peri ha voluto ricordare la vicenda alla Corte d'appello: "Non c'è una sola sentenza di condanna definitiva a carico di Dell'Utri - ha detto - ma quando si è profilata l'ipotesi di danneggiare il progetto politico di Berlusconi, Marcello Dell'Utri ha fatto un passo indietro. Ed è la riprova di un ulteriore e particolare affetto che muove Dell'Utri nei confronti di Berlusconi, di un'amicizia sana e sincera".

I rapporti con Mangano - "Un rapporto difficile da gestire": così il legale di Marcello Dell'Utri, ha definito i contatti tra l'ex manager di Publitalia e il boss mafioso Vittorio Mangano, ora deceduto. Di Peri ha smentito che tra i due ci fossero rapporti reali e ha parlato di timore da parte di Dell'Utri, costretto ad avere a che fare con lo "stalliere di Arcore" per proteggere Berlusconi. "Mangano si era rivolto a Dell'Utri - ha detto il legale - perché facesse da intermediario con Berlusconi. Dell'Utri usava toni amichevoli perché Mangano allora faceva paura". [Fonte: ANSA].

- La "tragedia greca" di Marcello Dell'Utri (Guidasicilia.it, 22/05/10)

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05 febbraio 2013
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