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Un anno fa un'Atr 72 della Tuninter, partito da Bari e diretto in Tunisia, precipitava tragicamente nel mare di Palermo

05 agosto 2006

''Mia nipote Chiara era senza giubbotto, non aveva la cintura e nessuno l'ha aiutata mentre l'aereo precipitava. Per lei è stata stabilita una cifra risarcitoria di 200.000 euro: mi dicono che sono stati applicati parametri americani, ma mi chiedo, una bambina vale meno di un adulto?''.
A chiederselo è Annarosa Suppa, nonna di Chiara Acquaro, la più piccola delle vittime della tragedia dell'Atr 72 della Tuninter, morta insieme con la mamma Elisabetta.
La nonna, che ieri ha partecipato all'incontro per la presentazione delle iniziative promosso per domani, domenica 6 agosto, dall'associazione ''disastro aereo Capo Gallo 6 agosto 2005'' in occasione del primo anniversario della tragedia, mostra le foto che ritraggono la bambina con la mamma poco prima della partenza per le vacanze.
La signora Suppa, così come Vito Albergo, zio di un'altra vittima, Barbara Balducci, ha rifiutato la proposta di concordato per il risarcimento danni. Per la figlia Elisabetta è stato offerto un risarcimento di 800.000 euro, mentre per la nipotina 200.000.
La nonna della piccola Chiara ha sottolineato che non è una questione di soldi, perché devolverà la somma in beneficenza, ma si dice ''sconcertata'' dai criteri usati per definirla. Peraltro, racconta, da quanto mi hanno riferito alcuni superstiti, la bambina è stata lasciata senza assistenza mentre l'aereo precipitava, per circa un quarto d'ora. La mamma terrorizzata gridava, ma nessuno ha fornito assistenza alla bambina. Il suo corpo è stato il primo ad essere recuperato: era senza cintura e non indossava il giubbotto.
Pensa che qualcuno l'avesse aiutata ad indossarlo la piccola si sarebbe salvata? le chiedono i giornalisti. ''Non lo so - risponde - nessuno può dirlo, certo è però, che alcuni superstiti ci sono stati''.

Vito Albergo, tramite gli avvocati Nicola Persico e Vito D'Astici, ha fatto sapere che ''ogni eventuale somma risarcitoria rinveniente'' sarà ''devoluta in beneficenza''. I parenti chiedono ancora che si faccia luce sulla verità.
Appello raccolto dalla Regione Puglia, da Comune di Bari e Provincia, tanto che il presidente della Regione, Nichi Vendola, ha annunciato che i tre enti scriveranno una lettera al presidente del Consiglio, Romano Prodi, perché attivi i canali istituzionali col governo tunisino per giungere a questo risultato
.
All'incontro di ieri - che si è tenuto presso la presidenza della Regione - erano presenti, oltre ad altri parenti delle vittime di Capo Gallo, un superstite del disastro aereo dell'aeroporto di Milano-Linate, Pasquale Padovano, originario di Bisceglie (Bari). Erano presenti anche lo stesso Nichi Vendola, il sindaco di Bari, Michele Emiliano, l'assessore provinciale Antonello Zazza (enti che sostengono l'associazione e le sue iniziative), e il prefetto di Bari, Carlo Schilardi.

Prima di illustrare le iniziative per domenica, Vito Albergo ha fatto un breve cenno alla vicenda del risarcimento sottolineando, tra l'altro, come la richiesta di concordato sia arrivata in un momento poco opportuno: ''Sono giorni questi in cui stiamo rivivendo gli ultimi momenti di vita dei nostri cari, i preparativi per la partenza, la gioia per l'imminente vacanza...''.
Le celebrazioni per l'anniversario cominceranno a Bari alle 19, sulla rotonda del lungomare: da una motovedetta al largo i parenti delle vittime lanceranno simbolicamente una corona di fiori in mare. Ci sarà poi il suono delle sirene e verranno lanciati palloncini. Sarà poi il momento dei discorsi.
Anche il Comune di Palermo ha organizzato per domani una manifestazione in ricordo delle 16 vittime dell'incidente dell'Atr 72 della Tuninter precipitato nelle acque palermitane, il 6 agosto dell'anno scorso. Alle 14,30, dal molo Vittorio Veneto del porto di Palermo partiranno le motovedette, con a bordo i parenti delle vittime, per portare una corona di fiori nel luogo dove avvenne il tragico incidente. A seguire, alle 19, a Sala delle Lapidi, ci sarà un incontro con i parenti delle vittime e le autorità locali. ''E' un dovere morale - ha detto il vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Giuseppe Apprendi - ricordare le vittime di questo incidente aereo avvenuto nel nostro mare. Un'occasione per ricordare coloro che non ci sono più, ma anche un momento importante per sottolineare il coraggio, la professionalità e l'umanità mostrata dai soccorritori e da tutti coloro che, a vario titolo, hanno sentito il dovere di portare il loro contributo di solidarietà''.

Fonte: La Sicilia

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05 agosto 2006
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