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Un anno senza Denise

Il primo settembre dell'anno scorso spariva da Mazara del Vallo (TP) la piccola Denise Pipitone

01 settembre 2005

''E' stato un anno di sofferenze, ma io continuo ad essere fiduciosa e spero ancora di potere riabbracciare mia figlia''.
A un anno di distanza dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone, rapita il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo mentre giocava davanti casa, le parole di Piera Maggio, mamma della bimba, ci mostrano la forza e la speranza di una donna che non vuole e non può rinunciare alla propria piccola.

Ripercorriamo brevemente la storia di un'angoscia che dura da 365 infiniti giorni.
Il primo settembre 2004 la piccola Denise Pipitone di 4 anni, sta giocando davanti la sua abitazione a Mazara del Vallo (TP). La mamma e il papà di Denise non sono in casa, la piccola è stata quindi lascita in custodia alla nonna. E' giorno di mercato a Mazara, e poco prima di mezzogiorno Denise scompare, nessuno ha visto o sentito nulla. Eppure la piccola giocava davanti casa, costantemente controllata dalla nonna, rientrata solo un momento nell'abitazione. Tanto è bastato per far perdere le tracce della bambina.
Iniziano subito le ricerche, e allertate le forze dell'ordine, iniziano altrettanto presto le indagini. Dopo 24 ore il procuratore capo di Marsala dice: ''Siamo ottimisti Denise è viva e a Mazara''. I giorni passano e dopo alcune ipotesi gli inquirenti sono sicuri che il motivo della scomparsa è da cercarsi all'interno della famiglia. La pista imboccata dalle indagini, dal 3 settembre, è quella di una vendetta privata e familiare.
Qualche giorno dopo la madre di Denise, Piera Maggio, lancia il suo primo appello e viene attivato il sito internet www.cerchiamodenise.org. Sempre negli stessi giorni un benefattore anonimo offre una ricompensa di 50mila euro a chi darà notizie della piccola.
In poche settimane gli investigatori hanno setacciato tutta Mazara e dintorni, tra le campagne e il porto, e fatto accertamenti su quasi 10mila auto. Intanto, a fine settembre, un pensionato di La Spezia a chi darà notizie sul caso offre 15mila euro di ricompensa.
I mesi trascorrono e né le ricerche continue né le ricompense promesse, portano notizie utili per il ritrovamento. Il 10 marzo di quest'anno, una telefonata anonima al centralino della polizia segnala la bambina a Catania. La polizia si precipita sul luogo ma di Denise neanche l'ombra. Quella telefonata non è stato altro che uno dei tanti falsi allarmi, che scatteranno per tutto l'anno. Sempre nello stesso mese verrà reso pubblico un breve videoclip ripreso con il telefonino da una guardia giurata, di servizio alla periferia di Milano, che non ha però potuto bloccare la bimba, in compagnia di un gruppo di Rom, in attesa dell'arrivo della polizia precedentemente avvertita. Piera Maggio in quel video riconosce Denise e si dice certa essere lei. Iniziano le ricerche in tutti i camoi nomadi milanesi, e la stessa comunità Rom si attiva nelle ricerche, ma di Denise continua a non esserci nessuna traccia, solo e sempre avvistamenti che si rivelano inutili.

Ed è passato un anno. Nel balcone di casa Pipitone, da un anno sventola il lungo lenzuolo con la scritta ''Denise ti aspettiamo'', mentre nell'atrio del palazzo comunale a Mazara c'è un regalo sotto una teca, ancora incartato, che attende di essere scartato e aperto da Denise.
In quest'anno Piera Maggio ha chiesto aiuto a tutti, fino all'altro ieri quando si è rivolta a Papa Benedetto XVI. ''Lanci un appello per la liberazione di mia figlia'', ha chiesto nuovamente Piera Maggio al pontefice.

Le ricerche non sono mai cessate.
Dalla vendetta familiare, al 'mostro', alla pista satanica, fino all'ipotesi che dietro al rapimento ci siano i nomadi: in un anno gli investigatori hanno battuto le strade più diverse ma la piccola sembra svanita nel nulla.
E' stato nell'ambito familiare che inizialmente si sono concentrate le indagini. Escluso il rapimento a scopo di estorsione - la famiglia non vive in condizioni economiche agiate - si è pensato ad una vendetta. Una pista mai abbandonata dagli inquirenti della procura di Marsala, tornata d'attualità nei mesi scorsi quando, nel registro degli indagati, per sequestro di persona è finita la sorellastra di Denise, Jessica appena diciottenne. Il papà della ragazza, secondo gli inquirenti, sarebbe il padre naturale di Denise: sullo sfondo dei rancori tra i due nuclei familiari potrebbe essersi consumato il rapimento. Jessica avrebbe ritenuto la sorellastra la causa della fine del matrimonio dei suoi genitori, separati da alcuni anni. Ad alimentare l'ipotesi il falso alibi per il giorno della scomparsa, fornito dalla ragazza, ed una sua ambigua conversazione con la madre prima di un interrogatorio.
Ma Jessica continua a ribadire la sua totale innocenza.
Su questa vicenda Piera Maggio ha sempre mantenuto un comprensibile riserbo, invitando a concentrare l'attenzione non sulla sua vita privata ma sulle ricerche di Denise e sostenendo con forza la cosiddetta pista dei nomadi.
Le due tesi sono solo apparentemente incompatibili. ''Non abbiamo mai detto che sia stata rapita dagli zingari - spiega il legale della famiglia Pipitone, l'avvocato Giacomo Frazzitta - Riteniamo che qualcuno possa averla consegnata ai nomadi''.

Decine le segnalazioni giunte da tutta Italia. Alcune frutto della mitomania di persone a caccia di notorietà, altre rivelatesi errate. Tra le tante indicazioni una, più delle altre, ha alimentato le speranze della famiglia: viene da Milano. A farla è un metronotte che, credendo di riconoscere Denise - le cui foto sono state diffuse in tutto il Paese - in una piccola che chiedeva l'elemosina vicino ad una banca, ha ripreso la bimba col telefonino. Le immagini sono state fatte vedere a Piera Maggio che non ha avuto dubbi: ''E' lei - ha detto - ha la stessa forma del viso, la stessa cicatrice''.
A spegnere gli entusiasmi dei familiari, che non hanno comunque trovato riscontri certi nell'inchiesta, è stato, però, qualche mese fa uno zingaro rintracciato a Lione dagli inquirenti il quale ha ipotizzato che la bimba del vido clip fosse sua figlia.

Nell'arco di un intero anno, nella misteriosa scomparsa di Denise non sono mancati anche personaggi singolari: come una medium, contattata dagli investigatori che ha sostenuto che la bimba le sia apparsa tra i maiali. Setacciate invano stalle ed allevamenti. E ancora Behgiet Pacolli, magnate kosovaro, ex marito della cantante Anna Oxa. ''Si è offerto di aiutarci nelle ricerche - ha spiegato il legale della famiglia Pipitone - salvo poi scomparire senza lasciare traccia, e riapparire pochi giorni fa, quando ha dichiarato di avere accertato che le comunità Rom non hanno alcun collegamento con il rapimento della bambina''. Dichiarazioni che non hanno certo influito sulle indagini degli inquirenti che come Piera Maggio, continuano fortemente a nutrire speranze sul ritrovamento di Denise e sulla certezza che Denise sia ancora viva. Come Silvio Sciuto, il procuratore di Marsala titolare dell'inchiesta su un rapimento da lui stesso definito ''anomalo'' che in tutti questi mesi, esattamente 12,  ha continuato a ripetere: ''Denise è viva''

Stasera a Mazara del Vallo, come l'anno scorso a pochi giorni della scomparsa di Denise, una fiaccolata partirà da Piazza della Repubblica, attraverserà le vie principali del centro, fino a concludersi in via Domenico La Bruna, davanti all'abitazione della famiglia Pipitone. Alla manifestazione, promossa da numerose associazioni, tra cui i giornalisti free lance, parteciperanno in tanti, e tutti chiederanno che Denise ritorni a casa sua.

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01 settembre 2005
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