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Un'austerity necessaria

La giunta del Lombardo quater comincia con le forbici tagliando auto blu, spese telefoniche, il 10% delle indennità degli assessori...

06 ottobre 2010

Tagli alle indennità degli assessori, alle auto blu e alle ore di permesso sindacale per i dipendenti. Ecco le prime mosse avviate dalla nuova giunta del governo Lombardo improntate sull'austerity.

Taglio delle auto blu, del 10% dello stipendio degli assessori, delle spese telefoniche e del numero dei componenti degli uffici di gabinetto - La giunta ha varato un piano di razionalizzazione per l'autoparco regionale, con il taglio delle "auto blu" attualmente in uso ai dirigenti generali dei dipartimenti regionali, a quelli degli uffici speciali e ai capi di gabinetto dei 12 assessorati. In sostituzione, sarà assegnata una sola auto ad assessorato.
La giunta ha, inoltre, deciso un taglio del 10 per cento delle indennità di funzione spettanti agli assessori regionali, unitamente ad una riduzione del numero dei componenti gli uffici di gabinetto. E' stato, infine, dato incarico agli uffici di predisporre un piano di razionalizzazione dell'uso della telefonia mobile da parte dei dipendenti regionali. "Si tratta - ha commentato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - del primo atto di una giunta squisitamente tecnica chiamata a disegnare il nuovo volto dell'amministrazione regionale. Una Regione agile, capace di progettare e di definire le strategie e poi vigilare sulla effettiva applicazione delle scelte operate".

Permessi sindacali ridotti ai dipendenti - La giunta ha approvato le direttive all'Aran Sicilia per il rinnovo dell'accordo regionale quadro sulle aspettative e i permessi sindacali. In occasione dell'ultimo accordo, stipulato nel giugno del 2003 e scaduto lo scorso 26 settembre, il contingente complessivo annuo di permessi sindacali era di 35 mila giornate lavorative da distribuire proporzionalmente in relazione al numero dei dipendenti, tra comparto e area della dirigenza. Con l'approvazione delle direttive, in attesa del nuovo accordo, il numero dei permessi già previsti viene decurtato del 30%.
A regime, nell'arco di un triennio, dovrà essere predisposta una riduzione graduale dei permessi per tutto il personale in servizio, in modo tale da comprimere il divario esistente rispetto alla disciplina in vigore in ambito statale. Previsto, inoltre, per i dirigenti sindacali, un tetto massimo per il cumulo dei permessi: non potrà superare il 50% delle giornate lavorative. I permessi sindacali erano stati oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti nell'ambito della relazione sul giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione per il 2008.
"Ci sta bene che si riducano i permessi sindacali - ha detto Michele Palazzotto, segretario regionale della Cgil Funzione pubblica - Ma adesso la Regione affronti il tema del contratto dei dipendenti che è scaduto dal 2006". Anche Dario Matranga e Marcello Minio, responsabili regionali del Cobas Codir dicono di non temere la decurtazione ma sottolineano: "Vorremmo che l'amministrazione siciliana applicasse tanti altri tagli. A cominciare dall'eliminazione delle società regionali da ricondurre tutte a un unico ente".

Basta ai sindaci con divieto di soggiorno - Verranno sospesi dalla carica gli amministratori ai quali la magistratura ha disposto, l'obbligo di dimora, i divieti di soggiorno, di espatrio o l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono state integrate le ipotesi già previste dalla normativa nazionale per la custodia cautelare o gli arresti domiciliari. Ciò al fine di evitare un altro "caso Licata" dove il sindaco, Angelo Graci ha il "divieto di dimora" con l'accusa di corruzione e lui amministra in esilio, da una località limitrofa. Da novembre dell'anno scorso non può mettere piede a Licata perché potrebbe - ha scritto il giudice "reiterare il reato". Graci, in attesa del verdetto, non si è dimesso e sembra non averne alcuna intenzione.
E su proposta dell'assessore alle Autonomie locali, Caterina Chinnici, la giunta ha approvato il disegno di legge che servirà a sospendere il sindaco di Licata. In assenza di una giurisprudenza esaustiva in materia l'assessore Chinnici ha deciso che è arrivato il momento di trovare una soluzione.

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it, GdS.it, Repubblica/Palermo.it]

 

 

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06 ottobre 2010
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