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Un botta e risposta... Agrodolce

Secondo l'assessore regionale all'Istruzione Mario Centorrino la serie di Giovanni Minoli da un'"immagine negativa della Sicilia"

02 febbraio 2011

Polemica a distanza tra l'assessore regionale all'Istruzione Mario Centorrino e il giornalista e produttore Gianni Minoli. Il primo ha criticato duramente "produzioni cinematografiche come Agrodolce, che esportano modelli di una Sicilia negativa". Il secondo, che della fiction è stato il papà, ha ricordato, invece, "che l’ultima puntata di Agrodolce è andata in onda due anni fa, quindi mi sembra un po' tardi per sollevare critiche visto che frattanto la Regione ha firmato una nuova convenzione con la Rai".
Ma andiamo a leggere meglio il botta e risposta di Centorrino e Minoli...

"Produzioni cinematografiche come Agrodolce, che esportano modelli di una Sicilia negativa andrebbero fermate". Queste le parole dell'assessore Mario Centorrino, criticando la fiction di Giovanni Minoli, trasmessa in passato da Raitre. Centorrino è intervenuto al convegno organizzato dall'Anec (Associazione nazionale esercenti cinema) su "una legge per l'esercizio cinematografico in Sicilia" che si è svolto ieri a Palazzo dei Normanni e di cui parleremo più avanti. "Spero che la Filmcommission stia più attenta nel selezionare i film da finanziare - ha aggiunto - e che in futuro siano esaminati i contenuti e non le persone che li propongono".
"Non conosco l'assessore Centorrino e non so di cosa si occupi. So invece che l'ultima puntata di Agrodolce è andata in onda due anni fa, quindi mi sembra un po' tardi per sollevare critiche visto che frattanto la Regione ha firmato una nuova convenzione con la Rai". Così Giovanni Minoli ha replicato alle dichiarazioni di Centorrino. Minoli ha sottolineato che Agrodolce "non è una produzione della Regione ma una coproduzione con la Rai, alla quale sono affidati i contenuti". "Consiglio inoltre all'assessore - ha aggiunto - di informarsi su quanto costerebbe alla Regione siciliana un filmato promozionale di dieci minuti in prime time". Il capostruttura ha ricordato poi che Agrodolce "ha portato in un'area depressa come Termini Imerese circa 600 posti di lavoro, tra diretto e indotto, tanto da essere indicato come 'esempio virtuoso' anche dal presidente siciliano di Confindustria Ivan Lo Bello". Minoli ha infine osservato che il serial televisivo "é l'unico ad avere la scuola al centro della fiction" e ha concluso dicendosi tuttavia "sempre pronto a confrontarsi con chiunque".

Dal convegno organizzato dall'Anec - L'anagrafe del cinema rivela che la Sicilia può contare su 274 schermi attivi, di cui 178 fanno parte dell'Anec, con un movimento che muove migliaia persone. Le imprese associate sono 104, i comuni dotati di cinema 87.
Secondo i dati Cinetel, le presenze nel 2010 hanno raggiunto i 5.525.717. I dati del campione Cinetel del dicembre 2010, comparati con quelli dello stesso mese del 2009, evidenziano che Catania ha registrato un -25,38% di spettatori (e tre schermi in meno) mentre l'intera Sicilia ha toccato un -7,64%. Di contro sono cresciuti del 3% gli incassi per l'aumento dei biglietti e per il merchandising. E ancora: gli spettatori di Palermo e Catania si dividono ugualmente tra monosale e multiplex, mentre a Messina e ad Acireale oltre il 90% preferisce le multisale. La maggiore risposta del pubblico verso gli spettacoli cinematografici viene da Palermo, Catania e Messina; Enna è, invece, in coda. Il film più visto a Palermo lo scorso anno è stato Avatar, tra gli italiani "Benvenuti al sud", flop per "Facebook".
Le cifre sono state rese note nel corso del primo convegno regionale Anec, che si è svolto ieri mattina a Palazzo dei Normanni, dal titolo "Una legge per l'esercizio cinematografico in Sicilia. La valenza del cinema nel territorio: prospettive e riflessioni".
Tra gli interventi quello del presidente regionale Anec, Paolo Signorelli, del presidente nazionale Anec-Agis, Paolo Protti, del presidente regionale Agis, Mario Mangano, del deputato dell'Ars promotore della legge, Franco Calanducci, del direttore Siae in Sicilia, Marcella Guaia - con un appello alla legalità contro la pirateria che ha sottratto cento milioni di euro al cinema italiano - e del presidente nazionale dell'Agiscuola, Luciana della Fornace.

Il convegno ha fatto il punto su una serie di criticità del settore dell'esercizio cinematografico che impedisce la crescita della categoria. La proposta di legge di Calanducci dovrebbe disciplinare le autorizzazioni all'insediamento dell'esercizio cinematografico e colmare un ritardo legislativo nei confronti delle altre regioni italiane. "Incentivi fiscali, regolamentazione aperture nuove sale, ammodernamento degli impianti: tre i punti cardine all'attenzione dell'agenda politica siciliana", ha spiegato Andrea Peria Giaconia, presidente Anec per la provincia di Palermo. L'obiettivo è anche quello di non spegnere le luci dei cinema storici, delle monosale. Negli ultimi anni l'offerta cinematografica in Sicilia ha registrato un decremento del numero degli esercizi, dovuto principalmente, oltre all'aumento dell'utilizzo di prodotti home video e della pay tv, anche alla chiusura di numerosi cinema tradizionali e arene monosala, per far posto agli esercizi multisala. La legge serve a regolamentare il criterio di apertura di sale e arene e a razionalizzare la loro presenza su tutto il territorio, a tutelare gli operatori già attivi e, al tempo stesso, a sostenere nuovi insediamenti che privilegino centri storici, aree trascurate e periferiche, dando allo strumento cinematografico una valenza sociale.
Ai lavori è intervenuto anche Mario Centorrino, assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione professionale, che ha dichiarato, a proposito del binomio cinema-scuola: "La Sicilia ha il cinema nel cuore e nell'intelletto, ed è per questo che mi auguro di poter attivare sul territorio un progetto finalizzato alla scuola siciliana, che preveda la formazione dei docenti e una didattica finalizzata alla creazione di figure da potere inserire in questo settore e che aiuti a fare comunicazione cinematografica".

Paolo Signorelli, presidente regionale Anec ha affermato che "il convegno è l'occasione per far conoscere le problematiche della nostra associazione a livello regionale e rappresenta il primo passo per avviare un percorso con le istituzioni. La proposta di legge crea i presupposti, ormai indispensabili, per la regolamentazione dell'apertura delle sale cinematografiche, evitando l'aumento indiscriminato di multiplex, come già avviene in alcune zone della Sicilia. Tratteremo l'aspetto economico, sottolineando la necessità di ottenere aiuti regionali e agevolazioni sulle tasse comunali, dalla Tarsu all'Ici, dalle affissioni alla cubatura dei locali, mentre gli interventi spazieranno anche sui difficili rapporti che gli esercenti hanno con il noleggio per l'acquisizione dei film".
Per Paolo Protti, presidente nazionale Anec-Agis si è trattato di "un appuntamento importante, perchè è quanto mai opportuno che le regioni si occupino dei problemi dello spettacolo, in questo caso del cinema. Sono lieto che l'incontro avvenga in Sicilia, ritengo che vada superata la contingenza del momento attuale, per cominciare a operare concretamente. Bisogna guardare al futuro e permettere alle imprese che ruotano attorno al settore di fare i propri investimenti e destinare le proprie capacità al miglioramento della qualità delle strutture offerte. Solo così si crea un volano di efficacia pure nell'indotto, a favore di imprese di varia natura che lavorano al servizio delle nostre attività cinematografiche. Con positivi risvolti occupazionali".
Altro tema affrontato è quello sul finanziamento, previsto nella legge quadro per il cinema della Regione siciliana, a favore della ristrutturazione e della digitalizzazione delle sale e delle sale storiche, e su una nuova regolamentazione dei crediti. I numerosi esercenti cinematografici siciliani presenti hanno chiesto, a fronte del prosciugarsi delle risorse pubbliche e della cancellazione pressochè totale degli incentivi fiscali, finanziamenti adeguati a supporto della loro attività, per rendere sempre più accogliente il parco sale per diffusione, tecnologie e comfort, con una ricaduta su tutta l'industria cinematografica.

[Informazioni tratte da Ansa, GdS.it, Corriere del Mezzogiorno.it, Lasiciliaweb.it]

 

 

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02 febbraio 2011
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