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Un cancro chiamato 'Cosa nostra'. Nell'Economia 'sana' il fine di tutti gli illeciti delle organizzazioni mafiose

17 luglio 2006

Oggi la mappa dei ''poteri forti'' è sensibilmente cambiata, ma, con una certa sicurezza , si può affermare che questi si muovono e confluiscono tutti nel terreno dell'Economia.
Anche per la mafia il ''terreno preferito'' sarebbe diventato quello dell'economia. Ne è convinto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. ''Oggi l'impresa mafiosa penetra nell'economia pulita riversando in essa sempre più denaro sporco. Così facendo la libertà d'impresa rischia di diventare un simulacro''. Secondo Grasso, ieri all'Istituto superiore internazionale di scienze criminali (Isisc), per la sessione conclusiva della conferenza nazionale sul tema ''Pubblica amministrazione, diritto penale e criminalità organizzata'' promossa dall'Osservatorio permanente sulla criminalità organizzata (Opco), organismo permanente di consulenza della Regione siciliana, ''il concetto di impresa mafiosa è oggi quanto mai complesso''.

''La mafiosità, infatti, non è tanto legata al tipo di attività svolta, che anzi assai spesso è di per sé assolutamente lecita, quanto piuttosto ai metodi utilizzati. Oggi esiste una rete di relazioni personali estremamente vischiosa, nella quale si preferisce entrare piuttosto che isolarsi''. Il procuratore Grasso ha quindi tratteggiato tre macro tipologie di rapporti tra imprese e mafia: ''l'acquiescenza pura e semplice al ricatto; la resistenza, finché si può (anche se da alcune indagini è emerso che in taluni casi era la stessa mafia ad incoraggiare l'adesione delle vittime alle associazioni antiracket, sancendo il tentativo della mafia di infiltrarsi nell'antimafia); la connivenza, che può assumere diverse forme: riciclaggio, accettazione di un ruolo di capo-cordata nei rapporti con la pubblica amministrazione. Ci sono imprenditori che è difficile definirli come inquadrati in un'organizzazione, che però svolgono tale ruolo, traendone vantaggio''.
''Infine - ha detto Grasso in conclusione - l'impresa connivente può fruire dei vantaggi di tali rapporti anche nel settore privato. Ecco perché la mafia non potrà mai essere compatibile con un'economia sana''.

La sessione finale della conferenza è stata presieduta da Giovanni Tenebra, responsabile del comitato scientifico dell'Opco.

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17 luglio 2006
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