Un codice etico per i politici e i dipendenti regionali
Il disegno di legge prevede sanzioni per i corrotti e per i voltagabbana
Un codice etico per tutti gli eletti a cariche pubbliche, per gli amministratori e i dipendenti della Regione siciliana incardinato su una legge vera e propria con tanto di sanzioni.
Il disegno di legge, votato all’unanimità dalla Commissione antimafia dell’Ars, è stato presentato ieri alla stampa dal presidente Nello Musumeci e potrebbe essere votato dall’Aula, dopo il passaggio in Commissione Affari Istituzionali, entro la fine dell’anno.
"Abbiamo avvertito l’esigenza di dare alla Regione un codice etico che potesse meglio disciplinare i difficili rapporti tra politica e morale e questo testo è il frutto del lavoro di sette mesi - ha detto Musumeci - Si tratta di un testo unico che fa propri i vigenti codici ma che avrà l’autorevolezza di una legge della Sicilia e soprattutto conterrà delle sanzioni". "Spero - ha aggiunto - sia approvato entro l’anno e sarà il primo documento di questo genere adottato da una Regione in Italia. Abbiamo lavorato con lo spirito di recuperare la credibilità perduta della politica e di riavvicinare il Palazzo ai cittadini".
Il codice, composto da 38 articoli, dovrà essere sottoscritto dai deputati regionali e da tutti gli amministratori della Regione, mentre Comuni ed enti locali potranno decidere se adottarlo o meno. Nel dettaglio il codice stabilisce l’ineleggibilità alle cariche di componente dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, del Collegio dei Questori e degli uffici di Presidenza delle Commissioni legislative e speciali, dei deputati rinviati a giudizio per reati di particolare gravità e la decadenza con effetto immediato nel caso in cui il provvedimento riguardi un deputato che già ricopre una di queste cariche. I deputati con conflitto d’interessi dovranno comunicare la loro situazione al presidente dell’Ars senza che questo comporti vincolo di voto ma in modo da consentire ai cittadini di sapere se il voto è orientato da scelte politiche, convinzioni personali o interessi di altro genere.
Colpita anche la diffusa "consuetudine" di passaggio da un gruppo parlamentare a un altro eccezion fatta per i casi in cui il passaggio sia deliberato dal gruppo parlamentare di appartenenza per consentire l’adesione tecnica ad altro gruppo, conseguenza dello scioglimento di quello d’origine. Istituito anche il "principio di continenza verbale" che vincola deputati e dipendenti della Regione ad astenersi da rilasciare alla stampa dichiarazioni che "possano recare ingiustificato e grave pregiudizio all’amministrazione regionale".
L’inosservanza di una delle norme comporterà sanzioni che possono arrivare fino al licenziamento, nel caso di dipendenti pubblici, e alla sospensione nel caso dei deputati.
"L’illegalità, l’immoralità, la corruzione sono costi economici per i siciliani e l’introduzione del codice etico oltre che imporre comportamenti etici sacrosanti a politici e burocrati è un primo passo importante per liberare l’economia. Ecco, questa legge è una vera e propria riforma economica. Una manovra finanziaria. E va approvata subito all’unanimità dall’Ars". Lo ha detto il vicepresidente della commissione Antimafia dell’Ars Fabrizio Ferrandelli, durante la conferenza stampa di presentazione del ddl. [Corriere del Mezzogiorno]