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Un crudele accanimento politico

Il Governo continua a sperare di poter intervenire sul caso di Eluana Englaro

05 febbraio 2009

Il caso Englaro, purtroppo, continua a rimanere in primo piano. Da ambienti giudiziari friuliani è emerso che la procura della Repubblica di Udine intende verificare le testimonianze di amici e parenti sulla volontà espressa da Eluana Englaro. La decisione di nuove verifiche è stata presa dalla Procura sulla base dei contenuti di alcuni esposti inviati in questi giorni a Polizia, Carabinieri e alla Procura stessa.
Le indagini sulle testimonianze di amici e parenti - da quanto si è riusciti a sapere finora - dovrebbero far parte di quelle annunciate questa mattina dal Procuratore della Repubblica Antonio Biancardi, e dovrebbero affiancarne altre, fra le quali quelle relative al protocollo firmato nei giorni scorsi dalla Clinica La Quiete, dall'Azienda Sanitaria 4 Medio Friuli e dall'associazione "Per Eluana" per l'attuazione del decreto della Corte di Appello di Milano per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione della donna in coma da 17 anni. Nei giorni scorsi da più parti sono stati sollevati dubbi sull'effettiva volontà espressa da Eluana Englaro prima dell'incidente nel quale rimase ferita, ma non si è finora riusciti a sapere quali sono gli elementi in base ai quali la Procura friulana ha deciso di avviare indagini sulla volontà di Eluana.

Inoltre, il governo starebbe pensando ad anticipare per decreto una parte del disegno di legge sul testamento biologico. In questa maniera il governo interverrebbe sul caso di Eluana. A dirlo è stato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: "Stiamo lavorando per intervenire".
Nelle prossime 48 ore sarà presa una decisione finale, ma è chiaro - riferiscono alcune fonti vicino all'esecutivo - che "al momento si sta monitorando la situazione per poi capire cosa fare". Il fatto è - aggiungono le stesse fonti - che la vicenda di Eluana creerebbe un precedente e la legge sul testamento biologico con il suo percorso naturale alle Camere non vedrebbe la luce prima dell'estate. Per questo motivo il governo avrebbe l'intenzione di anticipare il provvedimento.
Il vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Domenico Gramazio, oggi in un intervento telefonico all'Agenzia Radiofonica Econews ha annunciato chiaramente: "Siamo in riunione con il sottosegretario Roccella, e come maggioranza del Pdl in Commissione Sanità stiamo suggerendo di fare nel più breve tempo possibile, tra venerdì e martedì prossimo, un decreto del governo per evitare che Eluana muoia".
Da vagliare con cura è anche la posizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che non più tardi di martedì aveva auspicato sul tema l'intervento del Parlamento. Dal Colle si chiede un testo condiviso al quale partecipi anche l'opposizione.

In precedenza le volontà dell'esecutivo erano state chiarite dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi: il governo, ha spiegato il ministro, sta valutando l'idoneità della clinica La Quiete di Udine, dove Eluana è stata portata per effettuare il distacco del sondino, e le modalità del ricovero della giovane. "Abbiamo chiesto alla Regione Friuli informazioni circa il grado di abilitazione di questa casa di riposo - ha detto il ministro del Welfare al Gr1 Rai - perché lo stesso ricovero sembra sia stato realizzato con un fine di accudimento. Mio dovere è quello di non girarmi dall'altra parte di fronte a un tema così grande e, nel dubbio, insisto nel prendere la posizione che ho già preso, anche a nome del governo".

"Fino a quando saremo nella legalità non ci fermeremo", ha detto l'avvocato della famiglia Englaro Giuseppe Campeis, interpellato sui risultati dell'incontro fra il sottosegretario al Welfare e l'assessore regionale alla sanità del Friuli. "Noi - ha spiegato Campeis - ci fermeremo nel momento in cui c'è qualcosa di illegittimo o di illegale nella procedura o se, per ipotesi assurda, uscisse un provvedimento normativo che qualifica la condotta che stiamo tenendo come penalmente rilevante". "A quel punto - ha aggiunto Campeis - mi fermo, è chiaro: io non vado a violare assolutamente una legge, ma oggi come oggi, dalle valutazioni che abbiamo fatto, non esiste una violazione di legge. Se ci convincono che esiste, noi ovviamente ci adegueremo alla regola, specifica o generale. Viviamo o riteniamo di vivere in un Paese di diritto: se una norma ce lo vieta e siamo convinti che ce lo vieta, ci fermiamo".
Il neurologo di Eluana, Carlo Aberto Defanti, ha fatto sapere intanto che da domani mattina inizierà la progressiva diminuzione dei nutrienti ad Eluana, per dare il via al protocollo finalizzato alla nutrizione ed idratazione artificiale della donna. [Informazioni tratte da Corriere.it, Repubblica.it]

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05 febbraio 2009
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