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Un disastro dietro l'altro...

Fallimento Aps. Non c'è l'accordo per la gestione: pronte 206 lettere di licenziamento, mentre 52 comuni del Palermitano rischiano di rimanere a secco

30 gennaio 2014

Dopo due mesi di calma apparente, ritorna alla ribalta Il caso Acque Ppotabili Siciliane, la società che gestisce il servizio idrico in 52 comuni della provincia di Palermo, ritorna prepotentemente alla ribalta. La società, infatti, da domani, venerdì 31 gennaio, inizierà a licenziare i 206 dipendenti, con i conseguenti disagi e blocchi all'erogazione dell'acqua in quasi tutto il Palermitano.

"Ritorniamo al punto di partenza - lamentano i lavoratori della società - due mesi fa l'assessore Marino ci aveva assicurato che il servizio sarebbe passato all'Eas, ma non è stato trovato l'accordo".
Da ieri la sede palermitana dell’Aps è occupata dai lavoratori, in assemblea permanente nei locali di via La Malfa e che hanno già proclamato un pacchetto di 30 giornate di sciopero.
Domani i curatori avvieranno la riconsegna degli impianti della società fallita ai 52 comuni del palermitano e il 7 febbraio verrà chiuso l'esercizio provvisorio di Aps, con il conseguente licenziamento collettivo dei lavoratori e l'obbligo per i sindaci di gestire il servizio idrico, anche con le casse comunali al verde.
Per il segretario della Cgil di Palermo, Maurizio Calà, "su questa vicenda, come su tante altre, si continua a buttare in avanti la palla forse aspettando che qualche miracolo possa risolvere il problema. Così ad ogni riunione - aggiunge - si moltiplicano le dichiarazioni di intenti e le volontà di impegno, ma una soluzione non si trova mai".

Oltre al licenziamento di così tante persone, senza un accordo il rischio è l'interruzione dell'erogazione dell'acqua in tutti i comuni della provincia interessati, il collasso del sistema fognario e della depurazione con rischi di inquinamento del mare e dell'ambiente. Un disastro.
"Bisogna decidere e capire in fretta - ha concluso Calà - se ai tavoli le istituzioni dicono bugie o se sono incapaci di realizzare un progetto su cui tutti a parole dicono di essere d'accordo". Da qui l'invito al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta affinché "indichi una direzione politica chiara".
Per Margherita Gambino, segretario provinciale dell'Ugl Chimici di Palermo "si sta perpretando l'ennesima macelleria sociale con la perdita di 206 posti di lavoro".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica/Palermo.it]

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30 gennaio 2014
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