Un Festino senza festa...
Il 386° Festino di Santa Rosalia a Palermo: forse il più triste mai celebrato
Il Festino di Santa Rosalia c'è stato. Dalla Cattedrale fino a Porta Felice, tanti i palermitani e i turisti accorsi per salutare il passaggio da Santuzza, e tanta l'aria grigia e smunta attorno ad una festa che non è stata la festa che un po' tutti sono abituati a vivere ogni estate. Le troppe polemiche e i troppi problemi oramai cronicizzati hanno pesato troppo, e anche i tanti che ogni anno almeno nella serata del 14 luglio tentano di dimenticare tutto e godersi la festa, be', non ce l'hanno fatta.
Sì, la Santuzza si è celebrata con quattro momenti fondamentali: l'orazione nei giardini della Cattedrale, il corteo lungo il Cassaro, il passaggio ai Quattro Canti e la "liberazione" a Porta Felice con la festa popolare e i tradizionali giochi pirotecnici. Ma la festa, si ritorna a dirlo, non è sembrata tale. Alcuni consiglieri comunali e rappresentanti di associazioni cittadine si sono dati appuntamento in centro per manifestare contro l'amministrazione comunale. E anche quest'anno, il sindaco Diego Cammarata ha preferito non partecipare alla cerimonia e non salire sul carro gridando la tradizionale frase "Viva Palermo, Viva Santa Rosalia". Decisione anticipata nei giorni scorsi dallo stesso primo cittadino.
E' mancato il sindaco ma non le proteste. Un gruppo di senza casa ha infatti appeso degli striscioni ai Quattro Canti, lungo il percorso della processione del carro, con la scritta "La casa è un diritto". Fatti sgomberare dalla polizia dall'ex centro di formazione regionale occupato abusivamente, sono accampati per protesta da oltre un mese in piazza Pretoria davanti a Palazzo delle Aquile. In apertura del corteo, un "carro", realizzato da Comitato per la Casa, Laboratorio Zeta e Ubuntu, che "rievocava" la barca "Molla" del sindaco Cammarata: un carrello della spesa "addobbato" con dei sacchi dell'immondizia e dentro un manichino con la fascia tricolore. Il riferimento è all'indagine sul dipendente della Gesip accusato di assenteismo, Franco Alioto, che si sarebbe prestato a fare da skipper al sindaco e ai figli. Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta in cui è indagato lo stesso Cammarata.
E poi tante richieste di aiuto alla Santuzza, richiami ad alzare la testa diretti ai palermitani, inviti a non lamentarsi e ad agire nelle frasi scritte dall'associazione Muovi Palermo sugli striscioni appesi sui cavalcavia della città (lungo viale Regione Siciliana, ponte di via Giafar, via Crispi), che già ieri mattina hanno accolto i palermitani in arrivo e in uscita dal capoluogo. "Sappiamo - hanno detto dall'associazione-movimento - che questa è la festa dei palermitani tutti, ma non si può far finta di non vedere quello che accade. Non possiamo far finta, e soprattutto farlo in questa giornata di celebrazione della nostra patrona e protettrice, che vada tutto bene".
Ma gli striscioni sono stata l'unica forma di "protesta pacifica e silenziosa", che Muovi Palermo ha deciso di portare avanti. In corso Vittorio Emanuele sono state affisse copie della "Littra della Santuzza ai Palermitani" scritta in dialetto, dall'attore Salvo Piparo per Muovi Palermo. La Littra è stata poi distribuita durante la processione, da "Santuzze" vestite con sacchi neri della spazzatura.
"È un Festino molto triste - ha commentato Fabrizio Ferrandelli capogruppo di Idv al Consiglio comunale - dove i grandi assenti sono proprio le istituzioni. Lo dimostra che manca il gonfalone del Comune di Palermo che per tradizione dovrebbe sfilare insieme al carro principale della Santa. È un'indecenza".