Un fine settimana infernale
In Sicilia raffiche di vento fino a 100 km orari. Una nave cisterna si è incaglia sugli scogli del siracusano: salvo equipaggio
In Sicilia sono migliorate le condizioni atmosferiche, ma quello trascorso è stato un fine settimana infernale, soprattutto per la parte sud occidentale dell'isola. Scuole chiuse, strade interrotte, una nave cisterna incagliata sugli scogli vicino a Siracusa. Sono questi alcuni degli effetti dell'ondata di maltempo che tra sabato e domenica hanno flagellato la Sicilia.
Gli inteventi dei vigili del fuoco, chiamati per rimuovere cartelloni pubblicitari divelti e alberi sradicati dal forte vento che ha soffiato con punte fino a 100 km all'ora, si sono susseguiti ininterrottamente.
Le raffiche di vento hanno provocato danni ingenti anche alle serre della fascia che da Vittoria si estende sino a Pozzallo. Per evitare altri disagi i sindaci hanno chiuso le scuole a Catania, Messina, Enna e Siracusa. Nella città dello Stretto è stata disposta anche la chiusura di tutti gli uffici pubblici. Interruzione della corrente elettrica a Cassaro (Sr) e Caste di Judica (Ct).
Al porticciolo di San Leone ad Agrigento, gli ormeggi delle imbarcazioni hanno ceduto, scaraventandole sugli scogli. Più di un centinaio le chiamate arrivate, in poche ore, ai vigili del fuoco. Fermi i collegamenti con le isole minori. A Ragusa, un muro dello stabilimento di cemento Ancione è crollato ed ha reso non percorribile la strada provinciale che collega Marina di Ragusa al capoluogo.
In provincia gli altri danni si segnalano in contrada Quartarella a Modica dove un capannone è stato interamente scoperchiato dal vento, mentre a Pozzallo, nella nottata di sabato, nei pressi del porto, un palo della luce è stato abbattuto dal forte vento e ha danneggiato diverse autovetture.
Una tromba d'aria nel ragusano ha provocato ingenti danni nella frazione marinara di Sampieri (Scicli). Originatasi in territorio di Ispica, ha attraversato Marina di Modica e ha terminato la propria furia nella frazione di Sampieri.
Su Twitter la perturbazione che ha interessato la Sicilia è stata ribattezzata con il nome "Gioacchino": numerosi gli utenti che hanno usato l'ashtag con questo nomignolo per riferirsi all'evento meteo che ha causato e danni e disagi. Il servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare lo ha classificato come "molto pericoloso".
L'emergenza più eclatante è stata sicuramente quella della "Gelso M", la nave cisterna che a causa della forte mareggiata, con mare Forza 8 e vento fino a 40 nodi, si è incagliatanei pressi di Siracusa, vicino Punta Santa Panagia. A bordo della nave gargo, 150 metri di lunghezza, 19 persone di equipaggio che sono state tratte in salvo da due elicotteri della Guardia Costiera di Catania ed uno della Marina militare. Vista l'impossibilità di governare la nave, che era diretta ad Augusta, il comandante ha ordinato l'abbandono dell'unità. Impossibile anche utilizzare i mezzi di salvataggio di bordo a causa della posizione della nave incagliata. La nave cisterna, che è vuota, si trova inclinata sul fianco sinistro con la prua in direzione Siracusa.
Oggi, visto che la perturbazione sembra passata, ma il mare ancora agitato, è prevista l'ispezione a bordo della "Gelso M". La nave, riferiscono dal Comando della Guardia costiera, è inclinata su di un fianco ma è stabile. A bordo saliranno tecnici ed esperti per verificare quali siano le condizioni della nave stessa. Si tratta, comunque, di una nave a doppio scafo e questo dovrebbe offrire maggiori garanzie di tenuta in vista delle operazioni di recupero.
Non sono emersi finora rischi di inquinamento: le cisterne erano vuote e si dovrà dunque intervenire, quando le condizioni del mare lo consentiranno, per rimuovere il carburante da navigazione ed altre sostanze oleose che si ritiene siano a bordo.
Intanto sono state avviate due inchieste. Una di carattere amministrativo da parte della Guardia Costiera di Siracusa ed un'altra dalla Procura della Repubblica di Siracusa. Si tratta, in quest'ultimo caso, di un fascicolo di accertamenti senza che, al momento, sia stato individuato un capo di imputazione specifico. Non sono nemmeno state iscritte persone nel registro degli indagati. Sul posto, a presidiare la zona via terra, anche pattuglie della polizia: il luogo dove è avvenuto l'incidente, infatti, si trova a ridosso del tracciato ferroviario dismesso e che da un paio di anni è stato trasformato in pista ciclabile assai frequentata anche dagli appassionati di jogging. La nave incagliata è diventata inevitabilmente motivo di curiosità e interesse.
E' stato "sfiorato un disastro ambientale", ha affermato Greenpeace. "L'incagliamento della petroliera Gelso M a Punta Santa Panagia, nei pressi di Siracusa e quindi dell'Area Marina Protetta del Plemmirio - rileva l'associazione ambientalista - è un ennesimo esempio di un disastro navale che solo per caso - la nave non era carica di petrolio - non è diventato anche un disastro ambientale di grandi proporzioni". Ora, avverte, "resta da verificare se il combustibile a bordo, il cui quantitativo non è ancora noto, non rischi di sversare in mare: nell'incidente della motonave 'Rena', in Nuova Zelanda, lo sversamento di 350-400 tonnellate di combustibile ha ucciso 20 mila uccelli e inquinato decine di chilometri di costa".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Corriere del Mezzogiorno, Lasiciliaweb.it]