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Un giro d'affari illeciti di 7,5 miliardi di euro

Cosa nostra padrona della campagne siciliane con racket, pizzo, abigeato, aggerssioni, usura

01 luglio 2008

Con "l'aumento artificiale" dei prezzi degli alimenti causato da racket, pizzo e altri fenomeni malavitosi, Cosa nostra guida un giro d'affari che ammonta a 7,5 miliardi di euro. Un stima impressionante contenuta nel rapporto della direzione nazionale antimafia (Dna), e che la Coldiretti ha voluto ricordare in occasione dell'operazione antimafia dei carabinieri di Palermo, con 12 arresti nei confronti di presunti affiliati al mandamento mafioso del quartiere Noce, che fissavano e imponevano i prezzi di vendita di carni e alimenti (LEGGI).
Per questi motivi l'organizzazione ha chiesto che vengano subito rafforzati i presidi delle forze di sicurezza nelle zone agricole, negli ultimi tempi sempre più prese di mira con incendi dolosi e ricatti di ogni genere.

"Nelle campagne
- sottolinea la Coldiretti - si assiste al moltiplicarsi di furti di attrezzature agricole, racket, abigeato, estorsioni, del pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, truffe all'Ue e caporalato. Tra i fenomeni preoccupano le intromissioni nel sistema di distribuzione e trasporto dei prodotti, che danneggiano gli operatori sotto il profilo del corrispettivo pagato agli imprenditori e aumentano in modo anomalo i prezzi al consumo".
La Coldiretti ha proposto allora di "lavorare per il superamento della situazione di 'solitudine' nelle campagne invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio, ma anche incentivando il ruolo delle associazioni di rappresentanza attraverso il confronto e la concertazione con la pubblica amministrazione". "Non si può accettare che un settore che ha scelto con decisione la strada dell'attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale, al servizio del bene comune, sia vittima - ha sottolineato la Coldiretti - di inquietanti fenomeni malavitosi e di mafia che umiliano uomini e il proprio lavoro e mettono a rischio la sicurezza dei cittadini in termini economici e sanitari. La qualità del Made in Italy - conclude la Coldiretti - dipende dalla qualità e dalla trasparenza dei processi produttivi che concorrono a realizzarlo"[Informazioni tratte da La Sicilia Web]

[Foto di Rohypnol (www.flickr.com)]

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01 luglio 2008
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