Un impegno non mantenuto: Città più sicure! Negli ultimi anni in Italia mai così tanti omicidi e rapine
I dati dell'Istituto Cattaneo, in contrasto con quelli del vecchio governo Berlusconi
Il nuovo governo ''Berlusconi Bis'' ha poco tempo e quello che ha deve impiegarlo per attuare quei tre punti che nella trattazione della precedente legislatura hanno causato il patatrack finale.
Tra questi tre punti quello sull'aumento della sicurezza per gli italiani non c'è, perché secondo il premier è una di quelle promesse brillantemente mantenute dal contratto con gli italiani firmato nel 2001, sicurezza che è aumentata perché i reati in Italia sono diminuiti.
Di questo è convinto Silvio Berlusconi.
Una convinzione non condivisa dal sociologo Marzio Barbagli, capo del comitato scientifico dell'Istituto Cattaneo, già presidente della commissione Istat sulle statistiche giudiziarie penali, rivelando che in Italia: ''Aumentano omicidi, rapine in banca e crimini legati al traffico di stupefacenti''.
Ma la convinzione di Berlusconi è un altra e se qualcosa è aumentato, ha detto il premier nel salotto di Bruno Vespa il 15 marzo scorso, questo dipende solo ''dalla maggiore fiducia nelle forze dell'ordine che ha fatto incrementare la voglia di denunciare i reati''.
Ciò non è vero, secondo Barbagli, che si è andato a leggere i dati sulla criminalità del 2004. Un'impresa non facile: il ministero dell'Interno ha infatti cambiato la sua politica. ''Prima sul sito della Polizia di Stato - ha spiegato Barbagli - trovavi tutte le statistiche aggiornate; ora i dati si fermano al 2001''. Non solo. Il Viminale ha abolito il modello 165, sul quale le forze dell'ordine annotavano i vari reati, per trasmetterli al prefetto.
"Oggi - ha spiegato il criminologo - è stato introdotto un sistema informatizzato che non permette più di accedere ai dati reato per reato".
Nonostante queste difficoltà, lo studio di Barbagli è stato in grado di confutare le certezze del premier.
A preoccupare, innanzitutto, l'inversione di tendenza degli omicidi. Per dieci anni (a partire dal 1992) il numero delle persone uccise nel nostro Paese è costantemente diminuito, soprattutto grazie alla ''flessione dei reati della criminalità organizzata''. Nel 2003, però, la curva degli omicidi riprende a salire, con il 10,3% in più rispetto all'anno precedente.
''Nell'ultimo anno - sostiene Barbagli, dopo aver consultato fonti interne al Viminale - la tendenza si è confermata, con un vero boom di omicidi a cavallo tra il 2004 e il 2005". L'Italia può poi vantare un vero record nelle rapine, che proseguono la loro corsa pericolosa (con un incremento del 14,2% nel 2002 e di un ulteriore 4,3% nel corso del 2003).
Corsa che nel 2004 non ha fatto eccezioni: ''il numero delle rapine è arrivato al livello più alto degli ultimi 40 anni''. Lo scorso anno, le rapine in casa sono state circa 420, ''con un incremento - afferma Barbagli - pari al 10-15% rispetto al 2003". Cresce anche il numero delle rapine in banca, passate dalle 2.427 del 2003, alle 2.683 del 2004. Stabile è rimasto invece il numero dei furti.