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Un'impresa su tre chiude per i debiti della Pubblica amministrazione

Secondo uno studio della Cgia di Mestre i crediti delle aziende verso lo Stato ammontano a 120 miliardi di euro...

16 luglio 2013

Strette nella morsa della crisi e complice il ritardo nel pagamento dei debiti da parte della Pubblica amministrazione, sono sempre di più le imprese costrette a chiudere i battenti. Addirittura, secondo uno studio della Cgia di Mestre, tra il 2008 e il 2012 sono più che raddoppiate (+114%) le aziende fallite a causa dei mancati pagamenti da parte dello Stato: un debito complessivo che ammonta a circa 120 miliardi di euro.
Lo studio dell'associazione degli artigiani di Mestre si base su un'indagine campionaria presentata a marzo dalla Banca d'Italia in un'audizione parlamentare: secondo i ricercatori di via Nazionale, il debito della pubblica amministrazione è pari a 91 miliardi di euro.

"E' verosimile ritenere che i debiti della Pubblica amministrazione italiana nei confronti delle imprese ammontino a circa 120 miliardi di euro" spiega il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, secondo cui l'ammontare dei debiti sia superiore rispetto ai dati forniti da Banca d'Italia: "Si tratta di una foto scattata il 31-12-2011, ovvero più di un anno e mezzo fa nella quale non sono comprese le aziende con meno di 20 addetti che costituiscono il 98% delle imprese italiane. In questa ricerca, inoltre, non sono state coinvolte le imprese che operano nei settori della sanità e dei servizi sociali che, storicamente, sono quelli dove si annidano i ritardi di pagamento più eclatanti. Alla luce di questi elementi, riteniamo che l'ammontare dei debiti scaduti stimato dalla Banca d'Italia sia sottodimensionato di circa 30 miliardi di euro".

Un ritardo che ha effetti devastanti sul tessuto imprenditoriale del Paese. Dall'inizio della crisi alla fine del 2012 sono fallite per mancati pagamenti oltre 15.000 imprese. Per la Cgia tra il 2008 ed il 2010 questa incidenza ha raggiunto la soglia del 30%, per salire al 31% nel biennio 2011-2012. Pertanto, a fronte di oltre 52.500 fallimenti registratisi in Italia nel quinquennio preso in esame, la Cgia ritiene che 15.100 chiusure aziendali siano addebitabili ai ritardi nei pagamenti.
Se la Finlandia si conferma al primo posto in Europa per la rapidità con cui le pubbliche amministrazioni saldano i propri debiti (24 giorni), l'Italia continua a essere il fanalino di coda con un tempo medio di 170 giorni nel 2013. [Fonte: Repubblica.it]

- In Sicilia chiuse 1500 piccole imprese nell'ultimo anno (Guidasicilia.it, 10/07/13)

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16 luglio 2013
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