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Un inenarrabile dramma

Prima notte in carcere per Veronica Panarello, mamma del piccolo Loris, ucciso con "elevata efferatezza e sorprendente cinismo"

10 dicembre 2014

Veronica Panarello, 26enne mamma di due bambini, è stata accusata di avere ucciso uno dei suoi figli, Andrea Loris di otto anni, con una "elevata efferatezza e sorprendente cinismo". Ha stretto al collo del figlioletto un fascetta di quelle usate dagli elettricisti e poi è andata a buttare il corpicino in un canalone, appena fuori Santa Croce Camerina.
Per questo Veronica Panarello è stata arrestata e portata in carcere.

Quella trascorsa è stata la sua prima notte in carcere, in una cella di isolamento e sorvegliata per problemi di sicurezza nell'ala femminile del penitenziario di Catania. Al suo arrivo, ieri sera, è stata fortemente contestata da detenuti dell'istituto che hanno fischiato e urlato contro di lei "Assassina, devi morire". La donna avrebbe detto agli agenti penitenziari "Adesso voglio stare sola".
Fino all’ultimo, Veronica si è detta innocente, poi si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Secondo il suo difensore le indagini svolte, durate una decina di giorni, sono state frettolose. Ma i magistrati sottolineano che nei confronti della giovane donna gli indizi di colpevolezza sono tanti e gravi. I magistrati contestano alla Panarello l'aggravante della crudeltà e del legame di parentela.

Veronica è rimasta sola. Fino a l’altro ieri difesa dai propri cari, la svolta delle indagini, la determinatezza degli inquirenti hanno portato i parenti della donna in un incubo dentro l’incubo. Nessuno sconto, nessun perdono da parte della famiglia Stival. Se è stata lei "deve pagare", e ai parenti non rimane altro che fare quadrato attorno al padre di Loris, Davide.
"Chiunque sia stato deve morire: non ci sono parole, Loris era il principino di casa", ha detto la zia del bambino, Jessica Stival, sorella di Davide. "Se è stata lei - ha aggiunto in lacrime - non ci sono parole...".
Sua madre, Pina Stival, nonna di Loris, è accanto alla figlia Jessica al Mulino Vecchio. È distrutta dal dolore, ed è allo stesso tempo decisa: "Chiunque sia stato non lo perdono, anche se è stata lei...", perché, spiega provata, "è impossibile perdonare una cosa del genere".
Ieri il papà di Loris, non si è presentato all'interrogatorio della moglie. L'ha sempre difesa, standole accanto e donandole conforto e affetto. Sorreggendola con i suoi abbracci e proteggendola dai giornalisti: "E' una madre speciale", ha sempre detto ribadendo di essere "certo dell'innocenza di Veronica". Adesso sembra proprio che il mondo gli sia caduto addosso... Lo aveva detto nei giorni scorsi agli investigatori, nel Palazzo di giustizia: "Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso, non ci posso credere...".

Per Veronica nessuna traccia di solidarietà e vicinanza, di affetto, nemmeno dalla sua famiglia. I suoi più stretti familiari, anzi, hanno cominciato a nutrire dubbi su di lei già pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo del piccolo Loris. A rivelarlo è un'intercettazione, riportata nel decreto di fermo, tra la madre e la sorella di Veronica. Una telefonata che arriva subito dopo che la sorella della mamma di Loris è stata portata a fare un sopralluogo nei pressi del Mulino Vecchio: Veronica ha infatti raccontato agli investigatori di non conoscere la zona. La sorella rivela invece che quando erano piccole vivevano a circa 2 km da lì ed andavano a prendere l'acqua ad una fontana a 50 metri dal Mulino. Nell’intercettazione una frase della madre di Veronica fa, infine, comprendere tutto: "Ma noi non abbiamo colpa se questa è alienata [...] Ma cambia qualcosa per sapere dove si stava impiccando questa?".
Sì perché Veronica ha avuto una vita difficile. Da ragazzina tentò di togliersi la vita per ben due volte e avere scoperto dalla madre - con cui non ha mai avuto buoni rapporti - di non essere la vera figlia dell’uomo che le ha dato il cognome, non le ha certo reso la vita facile.
"Io e mio marito ci siamo accorti subito che Veronica, fin da bambina, soffriva di manie persecutorie, che era una bambina aggressiva e violenta", ha messo a verbale la madre. Che ha raccontato ancora: "con mia figlia Veronica ho sempre avuto un rapporto difficile sin da quando lei era piccola". Anche la sorella racconta che tra lei e Veronica "non c’è mai stato un buon rapporto, io sono sempre stata messa in secondo piano da lei". "Lei afferma che nostra madre l’ha abbandonata - ha continuato la sorella - ma la realtà non è questa. È stata Veronica ad abbandonare mia madre".

Intanto adesso, la posizione della donna passa all'esame del giudice per le indagini preliminari. Entro 48 ore dalla notifica del provvedimento, avvenuta la scorsa notte e fondato sul pericolo di fuga dell'indagata, il pm dovrà chiedere al gip la convalida del fermo e, se ritiene, l'emissione di una misura cautelare. Nel caso della mamma del piccolo Loris, sembra scontato, data la gravità dei reati contestati (l'omicidio volontario aggravato è punito con l'ergastolo), che il pm chiederà la custodia cautelare in carcere.
Ricevuta la richiesta, il giudice avrà altre 48 ore per fissare la data dell'udienza di convalida. L'udienza si svolgerà in camera di consiglio con la partecipazione del difensore della persona fermata. Nel corso dell'udienza il pm indicherà i motivi del fermo e formulerà le richieste di misure cautelari.
Il gip interrogherà l'indagata e, conclusa l'udienza, potrà: - convalidare il fermo ed emettere un'ordinanza che dispone una misura cautelare; - convalidare il fermo ma non disporre una misura cautelare e, di conseguenza, liberare l'indagata; - non convalidare il fermo perché eseguito in mancanza delle presupposti previsti dal codice, ma disporre ugualmente una misura cautelare; - non convalidare il fermo ed ordinare la liberazione dell'indagato se non ravvisa gravi indizi di colpevolezza.
Il fermo cessa comunque di avere efficacia se l'ordinanza di convalida non è pronunciata o depositata nelle 48 ore successive al momento in cui il fermato è posto a disposizione del giudice. Considerati i tempi fissati dal codice, è verosimile che la procedura per la convalida del fermo di Veronica Panarello e l'eventuale adozione di una misura cautelare si esaurirà entro la fine della settimana.

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10 dicembre 2014
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