Un lavoro complesso e immane
Le società partecipate e in liquidazione della Regione siciliana passati ai raggi x
La Ragioneria generale, assieme agli uffici dell'Economia, ha avviato l'esame dei bilanci delle società partecipate e in liquidazione della Regione.
Finora sono stati passati ai raggi x i documenti contabili di 8 società, "ma allargheremo il campo a tutte le altre", ha assicurato il ragioniere generale Mariano Pisciotta parlando davanti ai magistrati della Corte dei Conti che hanno ascoltato l'assessore all'Economia Roberto Agnello e i dirigenti regionali sulla situazione delle società, dopo l'indagine degli uffici, coordinati da Maurizio Graffeo, che hanno evidenziato diverse criticità nel sistema delle aziende pubbliche. Si parla di un buco da 300 milioni l'anno.
"È un lavoro complesso, mai fatto prima - ha spiegato Pisciotta - Anche l'approccio è nuovo, cioè di tipo aziendalistico. Non appena concluderemo questo lavoro, la Ragioneria avanzerà le proprie proposte al governo". L'obiettivo dello screening è quello di mettere a nudo la situazione patrimoniale e finanziaria di tutte le società a partecipazione regionale.
Un lavoro complesso e, come detto dall’assessore Agnello, "un lavoro immane che i nostri uffici stanno svolgendo nel migliore dei modi malgrado la drammatica carenza di personale, la mancanza di 30 dirigenti e la difficoltà che in certi casi troviamo nell'ottenere risposte dai vertici delle società". Ma i giudici contabili, pur comprendendo la situazione, hanno strigliato il governo regionale per i nove mesi di silenzio prima di rispondere ai pesanti rilievi sul mare magnum delle società partecipate. "Non posso che sottolineare il malessere della Corte - ha detto in udienza Graffeo - per la situazione venutasi a creare. Il termine da noi fissato ad aprile poteva anche essere prorogato ma dopo un nostro primo sollecito a luglio, soltanto con la fissazione di questa udienza abbiamo ottenuto una comunicazione. La Corte esercita un controllo collaborativo per il quale è necessaria una continua comunicazione. Questi ritardi ci hanno impedito di riferire all'Assemblea Regionale come previsto".
C’è inoltre da segnalare una situazione paradossale che complica le cose ulteriormente. Biosphera e Multiservizi, entrambe partecipate dalla Regione, non possono essere liquidate perché entrambe vantano dei crediti proprio nei confronti dell'amministrazione regionale, che però non paga. Risultato: le società rimangono in piedi da quattro anni e la Regione spende soldi ogni anno per mantenere aperte le liquidazioni.
Un paradosso che emerge da due relazioni, una dell'ufficio speciale per le liquidazioni della Regione e l'altra della Ragioneria generale, consegnate alla Corte dei Conti. Per queste due società, scrive l'ufficio speciale della Regione, "si deve attendere l'esito dei tavoli di conciliazione" per sbloccare le situazioni creditorie e accelerare la chiusura delle liquidazioni.
Biosphera, i cui dipendenti sono stati assunti dalla Servizi ausiliari Sicilia (Sas), ha un debito per il Tfr pari a 1,5 milioni di euro, a fronte di crediti nei confronti dell'assessorato regionale al Territorio, iscritti in bilancio, per 6 milioni. Più grave la situazione della Multiservizi (dipendenti transitati in Sas) che ha debiti per Tfr pari a 7 milioni ma crediti, iscritti in bilancio, per 18 milioni nei confronti di vari dipartimenti dell'amministrazione regionale.
Un lavoro complesso e immane.