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Un ''Marchio Ombrello'' sotto il quale raccogliere i vini del ''Distretto vitivinicolo della Sicilia Occidentale''

15 novembre 2007

La società ''Alto Belice Corleonese Spa'', uno dei soggetti animatori del ''Distretto vitivinicolo della Sicilia Occidentale'', ha affidato lo studio per la creazione di un ''marchio territoriale ombrello'' per i vini prodotti nel Distretto vitivinicolo della Sicilia Occidentale. Ad occuparsene sarà la società ''Promover'', specializzata nell'innovazione tecnologica, strutturale ed organizzativa delle imprese, che si è aggiudicata uno specifico bando per un importo di poco superiore a 40 mila euro.
''La realizzazione di un 'marchio ombrello' - dice Luigi Vallone presidente della società Alto Belice Corleonese - fa parte delle strategie per la commercializzazione dei prodotti vitivinicoli del Distretto. In particolare, con il 'marchio ombrello', si vuole portare sul mercato del vino imbottigliato una parte della produzione che attualmente è venduta come sfusa. Il marchio potrà essere utilizzato da tutti i produttori che aderiranno al disciplinare di produzione. Ovviamente, ciò comporterà investimenti di marketing per sostenere il Marchio e, nel contempo, una riorganizzazione produttiva con possibili ristrutturazioni di impianti''.

Si tenterà così di fare col vino, in Sicilia, quello che altrove ha avuto una esperienza positiva, ed in particolare con il Galestro (un bianco di Toscana) e con il ''Consorzio Il Gallo Nero'' del Chianti.

''Il 'marchio ombrello' - spiega invece il manager della Promover, Federico Fruttini - è la denominazione di un insieme di vini, i quali, pur essendo prodotti da varie cantine del Distretto, mediante un disciplinare condiviso ed una vinificazione omogenea, potranno conseguire un marketing mix (prezzo, qualità del prodotto, packaging e comunicazione/promozione) per un livello di offerta tale da fare massa critica sul mercato e realizzare vendite, fatturato e margine di contribuzione a livello di una grande azienda internazionale. In tale disegno strategico, il vino offerto sotto il Marchio ombrello, proprio per la grande quantità dell'offerta, non va a sovrapporsi ai vini già posizionati in nicchie di mercato, ma si aggiunge e crea economie di scala sia per il conto economico del singolo produttore, sia per il bilancio consolidato dell'ente gestore del marchio ombrello''.

Lo studio dovrà adesso verificare se ci sono possibilità di successo per una simile strategia di ''entry'' sul mercato. La società entro l'anno presenterà all'Alto Belice Corleonese Spa un documento organico in cui l'analisi critica dell'offerta e della domanda di vino confezionato e la strategia di penetrazione nel mercato nazionale ed estero siano propedeutici alla definizione di un budget quinquennale nel quale inserire come elemento di fattibilità progettuale l'organizzazione della produzione imperniata su investimenti in capitale, di impianti e personale qualificato.
Lo studio sul marchio ombrello riguarderà i seguenti temi: 1) sintetica analisi del mercato del vino a livello internazionale e nazionale; 2) descrizione della situazione produttiva ed economica del settore a livello distrettuale; 3) analisi delle alternative per l'adozione di un marchio ombrello distrettuale; 4) valutazione delle alternative relativamente a vantaggi commerciali, fattibilità tecnica, sostenibilità territoriale ed ambientale, sostenibilità economica e finanziaria; 5) definizione della proposta prescelta, con riguardo ai seguenti aspetti (marketing, soluzioni tecniche, innovazione e ricerca, forme giuridiche e ipotesi di regolamenti per la gestione del marchio, organizzazione della produzione, finanziamento dell'iniziativa); 6) Marketing dell'iniziativa e diffusione di risultati. 

Costituito a Gibellina il 13 aprile 2006 con la firma di un protocollo d'intesa da parte di 172 attori economici e sociali, il ''Distretto Vitivinicolo della Sicilia Occidentale'' è stato dichiarato ''ammissibile'' dall'Assessorato Regionale alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca con il Decreto n.546/12S del 16 marzo scorso. Dei distretti ammessi è stato riconosciuto tra i migliori ottenendo il massimo dal nucleo di valutazione, a testimonianza dunque della qualità delle proposte progettuali e del lavoro preliminare svolto dai soggetti animatori, e cioè la società ''Alto Belice Corleonese Spa'', il Cresm (Centro Ricerche e Sviluppo per il Meridione) e la ''Società Consortile Lilybeum''.
Il ''Distretto Vitivinicolo della Sicilia Occidentale'', che insiste sul territorio delle province di Trapani e Palermo, concentra più del 55% della produzione regionale, è leader nella vitivinicoltura nazionale e si pone al secondo posto, su scala mondiale, solo all'area di Bordeaux. La superficie complessiva dell'area geografica di riferimento è di 7.452,31 km2 (il 30% del dato regionale). Del Distretto fanno parte 44 Cantine sociali (cooperative di produttori), 26 Industrie vinicole, 32 aziende vitivinicole, 5 aziende agricole, 4 Consorzi di cantine, 3 distillerie, 3 produttori MCR (Mosto concentrato rettificato), 1 laboratorio analisi, 1 produttore di etichette, 1 produttore di botti, 5 aziende di commercio di vino, 7 aziende di commercializzazione macchine/prodotti enologici, 3 consorzi di tutela, 1 organizzazione di produttori, 8 Associazioni di categoria, 5 Agenzie di sviluppo, 3 Enti di ricerca, 4 enti di formazione, 2 associazioni Strade del Vino, 3 altre associazioni, 2 società di servizi, 1 banche e 8 aziende appartenenti alla categoria ''altro''.
Alla guida del Distretto dal 2006 c'è Fabio Foraci, 44 anni,  imprenditore vitivinicolo.

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15 novembre 2007
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