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Un mare infestato dai pirati

Nella nave italiana sequestrata tre giorni fa dai pirati anche un marinaio di Mazara del Vallo

14 aprile 2009

I pirati hanno sequestrato un'altra nave al largo delle coste della Somalia. L'East African Seafarers' Assistance Programme ha fatto sapere da Nairobi che prima dell'alba si sono impadroniti dell'MV Irene E.M, un cargo greco che batte bandiera di St. Vincent e Grenadine (Piccole Antille).
Quest'ultimo attacco segue di tre giorni il sequestro del rimorchiatore italiano Buccaneer, a bordo del quale ci sono dieci marinai italiani, cinque romeni e un croato. Il Buccaneer, che ora è all'ancora in un'area tra il Puntland e il Somaliland, nel nord della Somalia, nei pressi di Las Qoray, è stato sequestrato sabato scorso da un gruppo di pirati a 60 miglia da Aden, nel tratto di mare tra Somalia e lo Yemen. La nave (75 metri di lunghezza), di proprietà della Micoperi Marine Contractors di Ravenna, stava portando due bettoline da Singapore verso Suez. Il capitano è Mario Iarloi, 51 anni, di Ortona. I dieci marinai italiani a bordo sono: Mario Albano, primo ufficiale di coperta, iscritto alla Capitaneria di Porto di Gaeta (Latina); Tommaso Cavuto, secondo ufficiale di macchina, iscritto alla Capitaneria di Porto di Ortona (Chieti); Ignazio Angione, direttore di macchina, iscritto alla Capitaneria di Porto di Molfetta (Bari); Vincenzo Montella, marinaio, iscritto alla Capitaneria di porto di Torre del Greco (Napoli); Giovanni Vollaro, marinaio, iscritto alla Capitaneria di porto di Torre del Greco (Napoli); Bernardo Borrelli, marinaio, iscritto alla Capitaneria di porto di Torre del Greco (Napoli); Filippo Speziali, marinaio, iscritto alla Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno); Filomeno Troino, cuoco, iscritto alla Capitaneria di Porto di Molfetta (Bari); Pasquale Mulone, 51 anni, marinaio, iscritto alla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo (Trapani).

L'armatore Silvio Bartolotti ha spiegato che non era la prima volta che veniva percorsa quella tratta e il "Buccaneer" aveva rispettato tutte le procedure previste per le navi che si accingono ad affrontare questa vasta sezione di mare infestata dai pirati, ma ciò non ha impedito all'imbarcazione di essere catturata. Bartolotti ha spiegato di non avere idea della destinazione della nave, adesso che è in mano ai pirati: "A bordo c'è un bottone che potrebbe farcelo capire, ma non è stato premuto", ha detto.
Sabato scorso il comandante della Buccaneer ha segnalato di essere stato attaccato quando si trovava circa 70 miglia a sud di Aden. Anche il tenente Sergio Carvalho, a bordo della nave da guerra portoghese Corte-Real, ha detto che il rimorchiatore ha inviato una chiamata di soccorso prima che le comunicazioni si interrompessero, 6 minuti dopo. La nave portoghese si trovava troppo distante dal rimorchiatore per prestare aiuto.
Nella zona opera anche la fregata Maestrale, della Marina militare italiana. Al momento la fregata si trova nelle acque di Gibuti, la città portuale situata sulla penisola che divide il Golfo di Aden dal Golfo di Tagiura, in zona quindi ma non a distanza utile per un intervento immediato.
Il Ministero degli Esteri, tramite la sua unità di crisi, "sta seguendo da vicino la vicenda relativa al sequestro del rimorchiatore d'altura nel Golfo di Aden". "Sono in atto meccanismi di coordinamento a livello nazionale e si stanno valutando possibili forme di raccordo a livello internazionale per la gestione della vicenda", hanno indicato dal ministero, secondo cui "l'unità di crisi attraverso un rappresentante dell'armatore dell'imbarcazione italiana è in contatto con i familiari dei membri dell'equipaggio". La vicenda viene seguita anche dal presidente del Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir). Francesco Rutelli è in contatto, ha riferito lo stesso Copasir in una nota, "con il governo e con l'intelligence per seguire la situazione del sequestro".

La situazione è veramente delicata ed è stata sicuramente resa ancora più difficile dopo i blitz condotti nei giorni scorsi da Stati Uniti e Francia in altre due navi sequestrate dai pirati, e che hanno provocato la morte di cinque sequestratori e l'arresto di alcuni di loro. I pirati somali hanno infatti minacciato vendetta. "I francesi e gli americani si pentiranno di aver cominciato questo massacro - ha avvertito uno dei pirati impegnati nelle azioni di assalto contro le navi nel Golfo di Aden - Noi non uccidiamo, chiediamo solo riscatti... Noi ci vendicheremo".
Il primo blitz risale a venerdì scorso, quando le forze militari francesi hanno fatto irruzione sul veliero Talit assaltato una settimana prima e che aveva a bordo cinque francesi, tra cui un bambino di tre anni. Nell'azione sono rimasti uccisi due pirati e il proprietario dello yacht. Poi, domenica sera, i Navy Seals della Marina degli Stati Uniti hanno assaltato la lancia su cui si trovava l'americano Richard Phillips, capitano del cargo "Maersk Alabama" assaltato l'8 aprile. L'operazione si è conclusa con la liberazione dell'ostaggio e l'uccisione di tre pirati.

Intanto, conversando con i giornalisti, Giovanna Giacalone, moglie di Pasquale Mulone, ha spiegato di aver ricevuto una chiamata "dalla Farnesina per dirmi che mio marito sta bene, ma io ancora non l'ho sentito e sono preoccupata". La donna, con i tre figli, non sente il marito da diverso tempo. "Ci saremmo dovuti sentire per gli auguri di Pasqua - spiega ancora - ma non ho sue notizie e ho paura per quello che potrebbe accadere". A tenere i contatti con la Farnesina è anche l'assessore provinciale alla Pesca di Trapani, Nicola Lisma, armatore. [Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

- "Perso l'effetto sorpresa per un blitz" di Vincenzo Nigro

 

 

 

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14 aprile 2009
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