Un mare senza pesci. Legacoop Pesca lancia l'allarme per il Golfo di Catania: "Occorre una indagine su stato delle acque"

Il presidente di Legacoop Pesca Sicilia, Pino Gullo, denuncia con notevole preoccupazione i segnali di profondo ed ormai prolungato disagio che giungono dalla marineria della costa ionica del Golfo di Catania, dove i pescatori lamentano gli effetti di una anomala diminuzione della risorsa, che rende da molte settimane praticamente vana l’attività di pesca. Un dramma per la flotta delle 100 imbarcazioni dedite alla pesca costiera ravvicinata entro le 40 miglia, che coinvolge più di 400 addetti diretti e che sta iniziando ad avere pesanti ripercussioni socioeconomiche sull’intera marineria catanese.
E’ Gioacchino Salvini, Presidente dell’Associazione Pescatori dello Ionio, a lanciare l’allarme. Da un mese tutte le battute di pesca sono andate letteralmente a vuoto e a preoccupare è soprattutto che ciò possa dipendere dal cattivo stato delle acque, che i pescatori riferiscono limacciose e opache per una fascia molto estesa che coincide con l’ambito di operatività della flotta di palangari. Per i pescatori la prospettiva è solo quella di un vero e proprio tracollo, perché mentre le spese per il carburante stanno via via erodendo i nostri bilanci non vi è alcuna possibilità di remunerare la attività.
Legacoop Pesca Sicilia è pronta ad intraprendere tutte le iniziative che si renderanno necessarie per dare una tempestiva risposta a questa emergenza, cui non si può escludere sia certo estranea la cementificazione selvaggia di questo tratto di costa o l’inquinamento, dichiara Gullo. Prima fra tutte quella di attivare, con il coinvolgimento delle competenti autorità regionali, celeri verifiche sullo stato delle acque. [SiciliaInformazioni.com]