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Un mungitura in piazza!

Oggi in tutta Italia, mucche, pecore e capre sono state munte in piazza per dire basta all'importazione del latte

06 febbraio 2015

Una cinquantina di sindaci, provenienti da tutta la Sicilia, hanno munto mucche, pecore e capre in piazza Croci a Palermo, aderendo alla iniziativa Coldiretti (in collaborazione con l'Associazione allevatori) che si svolge in contemporanea con numerose altre città d'Italia.
All’iniziativa hanno partecipato anche parlamentari e rappresentanti dello spettacolo e del mondo economico e sociale.
Nella centrale piazza palermitana è stata allestita una vera e propria stalla per mungere, dare da mangiare e custodire gli animali. L’obiettivo è stato quello "di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi per l’intera collettività" ma anche i pericoli dell’abbandono, come dimostra il dossier "L’attacco alle stalle italiane" presentato nell’occasione e per sottolineare che il latte siciliano e italiano va tutelato contro la speculazione che riconosce solo pochi centesimi per gli allevatori.

Presenti a Palermo, tra gli altri, Rosario Crocetta, presidente Regione  siciliana, Nino Caleca, assessore regionale agricoltura, Giovanni Pizzo, assessore regionale delle infrastrutture e della mobilità, i deputati regionali Gianluca Miccichè, Antonio Malafarina, Maria Alloro, Antonio Venturino, i senatori Giuseppe Ruvolo, Pamela Giacoma Orru e Giuseppe Marinello.
A constatare il lavoro degli allevatori c’erano anche Sasà Salvaggio, lo chef stellato Tony Lo Coco e Lillo Vizzini, presidente Federconsumatori.

"Dobbiamo con forza dire basta alle importazioni che distruggono le nostre produzioni - ha affermato il presidente della Coldiretti regionale, Alessandro Chiarelli -. Un esempio su tutti: la Sicilia è al secondo posto tra le regioni che producono latte ovino e questo significa che contribuisce in modo significativo all'economia e alla tutela del territorio. Ma il nostro latte viene venduto in media a 80 centesimi al litro, nelle altre regioni oltre l'euro. E' un sistema iniquo dove qualcuno guadagna a scapito degli allevatori".

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06 febbraio 2015
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