Un Natale di tristezza
per gli operai di Termini che avrebbero benedetto un turno di lavoro nella Notte Santa
Ma senza nulla togliere al pensiero che rivolgiamo a tutti questi esseri dilaniati dal dolore, il nostro pensiero più forte vuole andare agli operai della Fiat.
Loro la ''Nottata'' l'hanno passata all'addiaccio, davanti i cancelli chiusi di quella fabbrica -che tali rimarranno anche dopo il periodo festivo-, a riscaldarsi le mani con i falò che
ardendo nella Notte miracolosa non sono riusciti a riscaldare i loro animi.
Eppure qualcuno ci ha provato ad infondere quell'allegria che dovrebbe essere il Natale stesso, e prima della mezzanotte davanti la fabbrica si è organizzato un pò di schiticchio mangiando pasta al forno e salsiccia, davanti a quei cancelli.
E non ostante tutto si è cantato, e più spontaneamente si è pregato.
Arriva la visita del cardinale De Giorgi che esordisce dicendo agli operai: "La chiesa è con voi". Poi sono arrivati i politici e i sindacalisti.
Stanchi, svuotati e affranti, i volti dei lavoratori e delle loro famiglie, sono stati ricordati e omaggiati da tutti in Italia. Nell'altare delle Chiesa Madre di Termini Imerese, nella provincia di Palermo, la città più colpita dalla crisi Fiat, è stata posta una sagoma di legno che raffigura un operaio di quella SicilFiat ormai vuota; mentre nella chiesa di Santa Lucia, a Perignano, in provincia di Pisa, è stato allestito un presepe che ha visto nascere il Bambin Gesù dentro la carcassa di Panda. L'idea è stata del parroco, per esprimere piena solidarietà a tutti quei dipendenti che, dal Nord al Sud, rischiano il posto di lavoro.
A tutti questi uomini vanno i nostri più sinceri Auguri