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Un Natale ''Doc - Igp - Dop''

Per questo Natale 2004 fra le scelte degli italiani, agriturismo, natura e sani cibi nostrani

17 dicembre 2004

Per le vacanze natalizie i sogni di molti sono rappresentati, oltre che dalle nevi e dagli impianti sciistici, dai lidi esotici dove abbronzarsi e fare il bagno in acque incontaminate, mentre a casa propria il termometro scende vertiginosamente. Questo il sogno, perché per molti la realtà non permette facilmente la realizzazione di esso. Stando però ad alcuni dati, indagini e numeri, saranno molti gli italiani che, pur potendosi permettere vacanze da sogno, sceglieranno mete vicine, prediligendo comunque la natura, ma quella tipicamente italica delle campagne e del cibo nostrano.
Secondo la Coldiretti, infatti, saranno oltre cinquecentomila gli ospiti degli agriturismi che durante le vacanze natalizie si lasceranno tentare dalle golosità tradizionali delle campagne italiane copiosamente presenti sulle tavole imbandite nelle aziende agricole.

L'affermazione della Coldiretti si basa sull'indagine delle presenze stimate dall'associazione Terranostra negli agriturismi italiani, che grazie agli ultimi arrivi durante le festività faranno registrare per il 2004 un bilancio annuale di 3 milioni di ospiti (costante rispetto allo scorso anno), dei quali 600.000 stranieri, per un fatturato complessivo di circa 800 milioni di euro.
E per questi milioni di vacanzieri, siano essi italiani o stranieri, che si possano permettere viaggi da sogno o che si debbano accontentare di quello che ''passa il governo'', di posto nello stivale, isole comprese c'è né a iosa. Sono oltre 13.000 le aziende agrituristiche nazionali (+4%), delle quali 7.700 offrono servizi di ristorazione (+2,5%) e 10.000 (+2%) con alloggio garantito da 140.000 posti letto (+7%).

E se la maggioranza degli agrituristi è richiamata dalla qualità ambientale ed enogastronomica (75%), la novità di quest' anno - evidenzia la Coldiretti - è l'offerta di nuovi servizi all'insegna del benessere e della cura fisica. Oltre alle classiche passeggiate tra i boschi, in certe aziende ci si può infatti avventurare in percorsi fitness, dopo i quali è possibile abbandonarsi a massaggi praticati da personale specializzato e parlare della riflessologia plantare. E ancora: fare corsi di medicina naturale per apprendere i segreti dell'arte, antica quanto l'uomo, di curarsi attraverso ciò che la natura offre, ma anche alle più sofisticate pratiche per rigenerare il fisico dopo periodi particolarmente faticosi, dalla cristalloterapia, della quale si possono apprendere i segreti in corsi e incontri di medicina alternativa, ai seminari sulla terapia con animali.

Per chi fosse alla ricerca di esperienze nuove a contatto con la natura, alcune aziende offrono sedute di apiterapia, corsi di apicoltura e astrologia. In altre si insegna l'uso delle piante aromatiche, o ancora degli oli essenziali per l'aromaterapia. Per chi cerca invece luoghi speciali dove ritrovare la linea perduta, o mantenere la forma migliore faticosamente raggiunta, ci sono aziende dove consumare, ma anche apprendere, i segreti di una alimentazione molto particolare a base di cucina naturale vegetariana, o di quella macrobiotica.
E, infine, per chi fosse alla ricerca di esperienze ancora più sofisticate, non mancano sessioni di omeopatia, cromoterapia, vinoterapia e corsi di musicoterapia e pittura, ovviamente, tutti su prenotazione.

Per chi, al contrario, non fosse interessato - o non può esserlo (programmi del genere non costeranno quanto un viaggio in Polinesia, ma un loro costo ragguardevole comunque ce l'hanno) - agli alternativi approcci con la natura, potrà sempre scegliere quelle aziende dove mangiare bene, gustando prelibatezze della nostra terra e poi farsi la classica passeggiata, a piedi o a cavallo, oppure intrattenersi davanti al camino sorseggiando amari e digestivi prodotti con le erbe delle campagne italiche. 

Ma la riappropriazione dei propri sapori non appartiene soltanto agli oltre cinquecentomila che andranno a passare il Natale negli agriturismo. Per chi sta a casa, vuoi per il carovita, vuoi per la rinascita dell'interesse nei confronti della cultura culinaria nostrana, nelle tavole di quei tantissimi  italiani che passeranno a casa propria i giorni natalizi, ci sarà meno caviale e champagne e più prodotti tipici delle nostre regioni.
"Gli italiani diventano più parsimoniosi e si riduce del 7% la spesa per alimenti da consumare a tavola o da destinare a cenoni o regali, ma a rimetterci sono soprattutto i prodotti stranieri simbolo del lusso come caviale (-16%) e champagne (-21%), per i quali crollano drasticamente le importazioni mentre resistono saldamente sotto l'albero 2004 i prodotti tipici della tradizione nazionale, con una spesa di circa 1,5 miliardi di euro nel mese del Natale".
A darci questi dati è di nuovo la la Coldiretti, stavolta  sulla base dei dati Istat relativi alle importazioni nei primi nove mesi dell'anno e delle elaborazioni sui dati Ismea-AcNielsen sui consumi.

Durante il Natale gli italiani aumenteranno di quasi il 45%, rispetto agli altri mesi, le spese destinate ai prodotti alimentari che, nonostante si prevedano inferiori a quelle del 2003, privilegeranno il Made in Italy dal campo alla tavola come i prodotti a denominazione di origine garantita.
Gli italiani, secondo la Coldiretti, si regaleranno per il Natale 2004 un "pacco Doc" per un valore di 1,5 miliardi di euro, composto per un terzo da vini e spumanti, per il 30% da formaggi, il 25% da salumi e il restante 12% tra oli di oliva extravergini, legumi, frutta secca e altri prodotti.
E le possibilità di scelta tra i 145 prodotti Dop/Igp riconosciuti dall'Unione Europea (il 21% del totale comunitario) comprendono prodotti ortofrutticoli (42), formaggi con ben 31 prodotti riconosciuti, seguiti dagli oli di oliva (35), dai prodotti a base di carne (28), ai quali seguono gli aceti (2), i prodotti da panetteria (3), due prodotti di carne e frattaglie fresche, una essenza e un miele. A questi si aggiunge, prosegue la Coldiretti, un'offerta nazionale di ben 25 vini Docg e 303 Doc che interessano il 34 % della superficie nazionale impiantata a vigneto.
E se sono italiane il 98% delle bollicine acquistate dalle famiglie per i brindisi in casa, a essere preferiti in sei casi su dieci sono gli spumanti Made in Italy dolci secondo un'indagine Ismea-AcNielsen.

A brindare con le bollicine nazionali non saranno però solo gli italiani, ma anche molti stranieri, come negli Stati Uniti dove, spiega la Coldiretti, le esportazioni di spumante Made in Italy sono aumentate del 10% nei primi nove mesi del 2004, secondo gli ultimi dati dell'Italian Wine & Food Institute.
I prodotti tipici più consumati a Natale sono il Parmigiano reggiano e il Grana padano, per i quali si stima un aumento superiore al 4% negli acquisti ma troveranno spazio nella spesa salumi pregiati (dal Parma, al San Daniele, al Culatello di Zibello fino alle soppressate calabresi), formaggi storici (Pecorino sardo o i Caciocavalli silani e palermitani), gli oli Dop e le confezioni di legumi tradizionali autentiche come i fagioli (di Lamon, di Sarconi e di Sorana), le lenticchie di Castelluccio di Norcia o le siciliane fave di Leonforte.


- Gli agriturismo in Sicilia segnalati da Guidasicilia.it


- I prodotti tipici di Sicilia (Slow Food "I presìdi siciliani") 

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17 dicembre 2004
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