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Un omicidio assurdo

Sull'omicidio commesso da un bidello all'istituto comprensivo Francesco Pappalardo

17 giugno 2013

È morta nell'ospedale Guzzardi di Vittoria Giovanna Nobile, l'insegnante di religione di 53 anni ferita con cinque colpi di pistola dal sessantanovenne Salvatore Lo Presti, bidello della stessa scuola, l'istituto comprensivo Francesco Pappalardo. L'uomo è in stato di arresto per omicidio volontario.
Cinque colpi all'addome e un sesto sparato in aria per il provvidenziale intervento di un collega, che gli ha alzato il braccio facendo cambiare la traiettoria al proiettile, che si è conficcato sul tetto. E' stata un'azione fulminante quella messa in atto sabato mattina dal bidello, noto come "il poeta" per la sua passione di scrivere testi, a pochi giorni dalla pensione.

La professoressa era sposata e madre di due figli. Si era recata a scuola per un incontro di fine anno scolastico. Dopo avere firmato delle pratiche in segreteria stava lasciando l'istituto, quando il bidello l'ha raggiunta sulle scale, armato di pistola, sparando cinque colpi che hanno colpito la vittima all'addome. L'aggressore è uscito dalla scuola, ma è stato fermato poco dopo dalla polizia in strada.
Nel corso dell'interrogatorio avrebbe confessato di essere stato "colpito dalla sua indifferenza" per "sentimenti assolutamente non ricambiati" anche perché mai espressi. L'omicida ha spiegato di avere premeditato il delitto. Secondo gli investigatori è stato "una lucida follia", l'insegnante era all'oscuro dei sentimenti dell'uomo.
"Poteva fare una strage, l'ho bloccato d'istinto, ma non ditemi come ho fatto perchè non lo so neanche io. Sono stanco e provato da questa assurda giornata", ha detto Salvatore Gallo, 56 anni, il collega che ha fermato Lo Presti. "Ero in segreteria per presentare la mia domanda di ferie - ha ricostruito Gallo - quando ho sentito un colpo di arma di fuoco, mi sono girato di botto e ho visto Lo Presti con la pistola in mano che sparava contro la professoressa Nobile. Ha sparato un altro colpo e poi un altro ancora, poi mi sono buttato su di lui e l'ho bloccato. In segreteria c'erano altre tre persone e ho temuto davvero che facesse una strage, io gli ho fermato le braccia e dopo tenendolo l'ho portato nel corridoio affinché non sparasse più, poi è arrivato un poliziotto che l'ha disarmato".

"Sono costernato e profondamente addolorato per la morte della professoressa di religione Giovanna Nobile e sono vicino alla sua famiglia per questa tragedia che mi ha gettato nello sconforto" ha detto Gioacchino Lo Presti, fratello del bidello Salvatore. "Quando mi hanno avvertito dell'episodio - ha aggiunto - sono caduto dalle nuvole, un fatto inspiegabile. Che nella mente di mio fratello trovasse spazio questo scatto omicida non potevo mai immaginarlo. Da un mese non lo vedevo, ma non avevo notizie di un suo umore negativo". "Il mio pensiero è per il marito e i figli dell'insegnante, non so come comportarmi, - ha detto - le parole di fronte a questa tragedia non hanno senso perchérischiano di risultare inutili e di circostanza. Mi viene un colpo al cuore, perché il gesto di mio fratello ha distrutto una famiglia. Non è vita questa, non c'è più serenità".

Il procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia, ha così commentato: "Ancora un femminicidio". Il magistrato ha invitato "tutti a una riflessione, locale e normativo, su un dato: ci sono troppe arme detenute legalmente senza una precisa ragione, occorre un loro censimento".
Lo Presti ha sparato con una pistola che deteneva legalmente, assieme a due fucili da caccia. "Il fatto che avesse portato la pistola con sè - osserva il procuratore Petralia, titolare dell'inchiesta con il sostituto Federica Messina - esclude che sia stato un fatto accidentale. E per questo è stato arrestato per omicidio volontario aggravato. In giro ci sono troppe armi legalmente detenute e bisognerà aprire una riflessione e un loro censimento, sia a livello locale che normativo".

La famiglia dell'insegnante ha scritto una lettera aperta e denuncia: "Non si parli di passione. La figura inquietante dell'omicida era nota, i suoi comportamenti dovevano essere neutralizzati".
La professoressa Nobile, infatti, era già stata minacciata in passato dal suo assassino. A rivelarlo in una lettera aperta sono i familiari della vittima che aggiungono nuovi particolari sulla vicenda. "Non si parli di 'passione' - scrivono - ma si dica in modo chiaro e deciso che Gianna, insieme ad altre colleghe, era stata fatta oggetto di deliranti minacce da parte di Lo Presti che non aveva esitato a danneggiare anche beni di altri docenti".
La professoressa infatti aveva sottoscritto lo scorso anno una petizione, proposta da altri colleghi, per fare trasferire il bidello, acuendo così il rancore nei suoi confronti. "La vicenda - aggiungono i familiari - va inquadrata e letta nell'intollerabile ed incomprensibile tensione oramai radicata all'interno dell'Istituto scolastico. In realtà era a tutti nota, e non certo per le divulgate 'doti artistiche', la figura, sempre più inquietante e temuta del bidello, munito di regolare porto d'arma da fuoco, che non era certo nuovo a comportamenti che definire bizzarri e stravaganti è davvero poco e che avrebbero dovuto essere 'neutralizzati' da tempo da chi ha la responsabilità di garantire l'incolumità di docenti e utenti e doveri di custodia sugli alunni minorenni".

Il medico legale Davide Agnello ha eseguito stamani l'esame autoptico sul corpo dell'insegnante di religione. L'autopsia ha confermato che sono stati due i proiettili che hanno colpito l'insegnante provocando l' emorragia al fegato e all'addome. Gli altri tre colpi di arma da fuoco rilevati dalla Polizia Scientifica non sono andati a segno perché uno si è conficcato nella borsa dell'insegnante, un altro - deviato dall'intervento del collega del bidello - è stato individuato nell'infisso della segreteria della scuola e un altro ancora nel muro del corridoio della scuola. Al termine dell'autopsia, la salma è stata riconsegnata alla famiglia che ha fissato i funerali per domani alle ore 18 presso la Chiesa della Resurrezione.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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17 giugno 2013
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