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Un passo dopo l'altro, con molta fatica...

Continua all'Ars l'esame della Finanziaria: approvati altri 8 articoli tra soddisfazioni e malumori

10 gennaio 2014

Passo dopo passo, lentamente e con molta, molta fatica l’Ars va avanti nell’esaminare la Finanziaria. Esame che adesso entra nel vivo. Diciamo che un quarto di strada è stato compiuto, e aggiungiamo che c’è ancora parecchio da fare. Ieri sono stati approvati otto articoli. E sciolti alcuni nodi. Ma sono molte le difficoltà ancora da affrontare e tanti i malcontenti e mal di pancia che si vanno via via manifestando man mano che si va avanti...

LA RIDUZIONE DELLE ROYALTIES. "La maggioranza svende il territorio alle grandi imprese di estrazione petrolifera". Non ci stanno i deputati del Movimento 5 stelle all'Ars dopo la decisione presa in aula che prevede la riduzione dal 20 al 13% dell'aliquota che ciascun titolare di concessione di idrocarburi liquidi e gassosi è tenuta a corrispondere "senza sapere nemmeno, a quanto ammonteranno le entrate".
La norma, approvata dall'Ars, è stata inserita dal governo nella legge di stabilità, all'esame dell'aula. Il provvedimento è passato con 44 voti a favore e 26 contrari: il governo ha resistito al voto segreto, superando per tre volte la prova d'aula. I deputati cinque stelle hanno tentato di evitare il taglio, ma senza risultato. "Una vergogna, come sempre - affermano Ciaccio, Foti, La Rocca, Zafarana, ai quali si è aggiunta la voce del deputato Pdl-Ncd Vincenzo Vinciullo -; la maggioranza ha deciso a spese dei siciliani, cedendo a pressioni politiche esterne riduce l'introito dovuto alla Regione e ai comuni e aumenta, come ad esempio nel comma successivo, le tasse sullo start up delle imprese. Della serie, regali per le multinazionali e tasse per i siciliani".

I grillini attaccano: "E' davvero incredibile come non si pensi a tutelare l'ambiente, visto che le royalties non sono altro che una compensazione per gli enormi danni ambientali causati dalle compagnie petrolifere, seppure effimere, considerato che le stesse vengono spese per fini ricreativi e ludici dagli amministratori locali garantendo agli stessi clientelismo e propaganda elettorale permanente". "Hanno vinto la battaglia ma non la guerra - conclude Angela Foti - rilanceremo la problematica e terremo i riflettori accesi sulla questione. Le proposte del Movimento 5 stelle, nelle more di una riforma che abolisca definitivamente le royalties, come accade già nel nord Europa, sono quelle di istituire direttamente una tassazione sul fatturato e riformare l'intero sistema autorizzativo dei pozzi, confrontandoci con la volontà di tutti i siciliani. Loro non si arrenderanno mai, noi neppure. Gli conviene?".
Le royalties erano state aumentate appena un anno fa con un'apposita norma della scorsa finanziaria, che era stata proposta dai cinque stelle e che aveva raddoppiato l'imposta dal 10 al 20%: la misura era stata duramente contestata dalle compagnie petrolifere ma anche da altre aziende di estrazione. Con le nuove royalties, nelle casse pubbliche potrebbero arrivare tra i 9 e i 10 milioni di euro. La Regione calcola d'incassare 3,5 milioni, mentre ai comuni andrebbero 7 milioni circa. Oltre ad applicare l'aliquota del 13%, la nuova norma cancella la franchigia pari a 1.500 barili, di fatto l'aliquota quindi scatta subito. Anche se la scorsa finanziaria aveva raddoppiato le royalties dal 10 al 20%, la Regione non ha mai applicato l'aliquota, che comunque scattava da quest'anno sull'attività dell'anno scorso, per timore che le aziende avrebbero fatto ricorso contro il provvedimento. Di fatto, quindi, la norma appena varata incrementa di 3 punti l'aliquota rispetto a quella applicata due anni fa (era al 10, ora al 13).

VENTI MILIONI ALLE PROVINCE. L'Ars ha approvato anche l'emendamento di riscrittura del governo dell'articolo 7 della legge di stabilità che assegna 20 milioni alle Province, 10 mln come contributo di parte corrente e 10 mln in conto capitale. Si tratta di una delle misure concordare da Crocetta nel vertice informale con le minoranze nella stanza di Nello Musumeci.
I fondi, con decreto dell'assessore per le Autonomie, saranno destinati in modo prioritario per le spese dei servizi socio-assistenziali in favore dei disabili, per garantire il diritto allo studio, per il funzionamento dei consorzi universitari e il pagamento degli emolumenti del personale. I contributi in conto capitale sono destinati al pagamento delle quote capitale delle rate di ammortamento dei mutui degli enti per finanziare gli investimenti. Per salvaguardare gli equilibri finanziari delle Province, inoltre, la Regione attiverà nuove misure con la manovra di assestamento per il 2014.

BAGARRE SUI TAGLI ALLA SANITÀ. In aula si è scatenata la bagarre dopo la bocciatura, per un solo voto, di un emendamento trasversale che prevedeva la soppressione della norma della finanziaria che cancella 58 posti tra coordinatori sanitari e amministrativi. Subito dopo la votazione il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha sospeso la seduta per qualche minuto e ha convocato la conferenza dei capigruppo con l'obiettivo di accelerare i lavori parlamentari. Alla fine i posti di coordinatori sanitari e amministrativi nella sanità sono stati tagliati con 38 voti a favore e 32 contrari, dunque l'Ars ha approvato la norma che sopprime queste figure; i risparmi di spesa serviranno a finanziare le attività sportive dei disabili e delle persone affette da autismo.
La norma, sostenuta dai Cinque stelle, ha passato lo scoglio del voto segreto, richiesto dal deputato del Pdl-Fi, Gorgio Assenza. In aula l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, aveva difeso la norma, contro cui si erano espressi in modo trasversale diversi esponenti di maggioranza e opposizione. Ma il tentativo di sopprimere la norma con un emendamento era fallito.
"Siamo entusiasti del risultato ottenuto - afferma il deputato 5 Stelle Stefano Zito, autore del Ddl divenuto articolo nella legge finanziaria -. La soppressione permetterà di recuperare somme che andranno a finanziare le attività sportive per ragazzi disabili ed affetti da autismo". Conclude il deputato: "Una vittoria per tutti coloro che si sono sentiti troppo spesso dimenticati".

PIÙ INVESTIMENTI PER I COMUNI. La Regione inoltre potrà accendere un mutuo di 90 milioni di euro per finanziare parte delle spese d'investimento di Comuni e Province. Inizialmente il governo aveva previsto 60 mln di euro, somma aumentata a 90 milioni con la riscrittura della norma.

TAGLIATI ALTRI 60 MILIONI. Ulteriori tagli per 60 milioni di euro sono stati apportati ad alcuni capitoli del bilancio per aumentare il fondo a copertura dei residui attivi, crediti difficili da esigere accumulati negli anni passati ma sui quali il governo Crocetta continua a subire pressioni dal commissario dello Stato e dalla Corte dei Conti. L'assessore all'Economia, Luca Bianchi, e il suo staff hanno lavorato l'intera giornata per recuperare le somme che si andranno ad aggiungere ai 40 mln già appostati nel fondo residui attivi, che sale così a 100 mln. Ma potrebbe non bastare. Questi nuovi tagli alla spesa si sommano a quelli già attuati dal governo, pari a 300 mln di euro, necessari a coprire la norma per la proroga dei 24 mila precari degli enti locali. Inoltre, il governo è stato costretto ad accantonare una spesa pari a 550 milioni di euro a garanzia di entrate oggetto di trattativa da parte della Regione con lo Stato sulla cessione di quote di patto di stabilità, fino al 30 giugno.

APPROVATA NORMA SU FORESTALI: RISPARMI PER 50 MILIONI. L'Ars ha approvato la norma sui forestali contenuta nella legge di stabilità, all'esame dell'aula. Come concordato con la maggioranza, in particolare col Pd, il governo aveva riscritto il testo dopo un confronto con le organizzazioni sindacali. Al comparto vengono destinati 180 milioni di euro, con un taglio di 50 mln rispetto all'anno scorso. Bloccati per due anni gli aumenti contrattuali, via libera invece al turnover, partendo dalle fasce più deboli e restrizioni sui rimborsi chilometrici ai forestali per raggiungere il posto di lavoro, la distanza non può essere superiore ai 15 km. Passa anche un subemendamento del Pd per la vendita del legno dei boschi a scopi energetici.
"Sono soddisfatto, sui forestali abbiamo fatto cambiare marcia al governo", dice Vincenzo Vinciullo, deputato regionale Ncd. "Il governo in aula ha accolto una serie di emendamenti che in commissione Bilancio non erano stati inizialmente accolti: l'importante è avere raggiunto l'obiettivo - afferma - La reintroduzione del turn-over e l'abolizione dell'odioso limite di età per gli antincendio che avrebbe escluso anche gli idonei, sono risultati importanti. Resta un dato: mancano 50 milioni di euro, quando arriverà in aula un ddl organico sui lavoratori forestali, dovremo recuperare queste somme".

Dopo aver approvato la norma sui forestali, su richiesta della commissione Bilancio il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha rinviato ad oggi i lavori parlamentari.

- Come una nave in cattive acque... (Guidasicilia.it, 07/01/14)

- Sì al bilancio ma senza un vero accordo (Guidasicilia.it, 09/01/14)

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10 gennaio 2014
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