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Un Piano Casa per la Sicilia

Un'agenzia unica per la casa che sostituirà gli IACP. Per l'Unione Inquilini si tratta di una follia sociale ed economica

24 giugno 2015

Un’agenzia unica per le politiche abitative che si chiamerà ASPA (Agenzia Siciliana Patrimonio Abitativo) nella quale confluiranno tutte le attività, i beni e i debiti degli IACP, i dieci Istituti Autonomi Case Popolari della Sicilia, che entro la legislatura in corso dovrà vendere, ad un prezzo sostenibile, ben 60 mila alloggi sparsi per l’isola, ma che sarà ancora una agenzia di coordinamento per nuovi immobili, interventi abitativi e interfaccia dei Comuni.
L’ASPA è stata istituita con delibera di giunta regionale in applicazione di legge e su proposta dell’assessore regionale alla Infrastrutture Giovanni Pizzo.
"E’ finita l’era della Regione che dava lavoro - ha detto l’assessore Pizzo - perché non ci sono più le condizioni affinché questo avvenga. Ma adesso deve cominciare l’era della Regione che fornisce diritti e servizi e fra questi il primo diritto, quello prioritario, deve essere il diritto alla casa".

Per rispondere alle esigenze abitative l’assessorato regionale alle Infrastrutture lancia il "Piano Casa Sicilia". Non si tratta di nuovi finanziamenti ma di una serie di iniziative realizzate recuperando tutte le somme andate in economia in vari assi di spesa.
E così ecco arrivare 28 milioni e mezzo per la costruzione, l’acquisto o la riqualificazione di immobili da destinare ad edilizia agevolata in Sicilia. La priorità sarà data ai progetti di recupero di immobili esistenti da riqualificare per destinarli ad edilizia sociale e all’acquisto di immobili invenduti per il medesimo scopo.
Si tratta di 4 milioni e 950 mila euro per Siracusa, 3 milioni e mezzo per Floridia, 3 milioni e 400 per Vittoria, 2 milioni e 900 per Noto, 2,8 per Niscemi, 2 milioni 150 mila euro per Palermo, 1 milione e 700 mila euro ciascuno per Casteltermini, Lercara Friddi e Bompensiere, 1 milione e 300 mila per Piedimonte etneo, 1,2 milioni per Petralia Sottana, poco più di 600 mila euro ciascuno per Favara e Canicattini Bagni.

Ma questo è soltanto uno degli interventi previsti. Questi soldi serviranno per edilizia agevolata che i comuni assegneranno, a prezzi contenuti, ai propri cittadini. C’è poi il bando sul social housing, anche questo per immobili a prezzi socialmente sostenibili che guarda a tutte le nuove "povertà" e "sostenibilità". Lo scopo è permettere al neo laureato che guadagna 6/700 euro attraverso una stage di potersi permettere una casa con un affitto di 100/120 euro, solo per fare un esempio. Inserite in questa categoria le giovani coppie, i disoccupati a sussidio, le famiglie numerose e così via. Per questa attività sono a bando 30 milioni subito ed altri 30 in arrivo per complessivi 60 milioni di euro.

"I siciliani non possono più attendere i tempi normali della burocrazia e per questo ho messo gli uffici sotto stress per raschiare il fondo e impiegare tutti questi soldi provenienti da ex delibere Cipe o da economie varie di gestione, per interventi concreti e veloci".
A questi vanno aggiunti due bandi sui centri storici. Il primo riguarda riqualificazioni in conto interessi che attraverso una convenzione con Unicredit prevede la riqualificazione di immobili con mutuo i cui interessi sono a carico di un fondo regionale di rotazione da 5 milioni di euro. Il secondo bando, che scadrà il 22 luglio, stanzia altri 18 milioni di euro per la riqualificazione urbana che può riguardare strade, passeggiate, piazza o edifici pubblici ma anche caserme  e beni ecclesiastici usati a scopo sociale. Su questo asse è previsto che si arrivi fino a 70/80 milioni di euro.
Ci sono, poi, da recuperare fitti passivi negli immobili degli IACP per circa 37 milioni di euro e l’agenzia dovrà impegnarsi anche in questo visto che esistono esercizi commerciali di grido che sorgono in immobili degli ex Iacp e pagano canoni mai adeguati anche da 30/40 anni. Grandi bar che pagano affitti inferiori alle 100 euro al mese solo per fare un esempio.

Una strategia per la casa, dunque, che punta a aggiustare il tiro previsto in finanziaria quando la cancellazione degli IACP ha fatto temere per la crescita dei canoni di locazione nelle case popolari. Una eventualità che sembra si voglia scongiurare incidendo sui molti immobili di caratura commerciale e facendo cassa attraverso la vendita delle case agli inquilini con convenzioni e agevolazioni e a creare nuova edilizia abitativa a prezzi bassi senza consumare territorio.
In merito alle scelte dell’assessore Pizzo, Massimo Pasquini, Segretario Nazionale dell'Unione Inquilini ha dichiarato: "La Sicilia si appresta ad azzerare le case popolari, una scelta vergognosa, antipopolare e che produrrà danni incalcolabili. La concezione della casa dell'Assessore alla casa regionale della Sicilia è peggiore di un qualsiasi pescecane immobiliarista speculatore. La scelta della Regione Sicilia è semplicemente folle una vera opera di zerbinaggio ai dio mercato. Al posto degli Iacp una unica agenzia che avrà come compito unico quello di vendere, vendere, vendere, come una qualsiasi agenzia immobiliari anche come una delle peggiori agenzie immobiliari infatti si occuperà di stabilire convenzioni con Banche e Fondi di garanzia per procedere alla vendita. E' necessaria una immediata mobilitazione regionale, unitaria e popolare che stronchi sul nascere questa follia sociale ed economica".

[Informazioni tratte da BlogSicilia.it, www.unioneinquilini.it]

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24 giugno 2015
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