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Un po' di meno anche ai senatori

Ridotta anche l'indennità degli inquilini di Palazzo Madama. Risparmi per sei milioni di euro

01 febbraio 2012

"All'unanimità abbiamo approvato le misure significative" di risparmio "in particolare la riduzione dell'indennità netta" dei senatori. Lo ha detto ieri il presidente del Senato, Renato Schifani, al termine del Consiglio di presidenza. Schifani, che ha incontrato i giornalisti, ha specificato che la riduzione dell'indennità produrrà risparmi "che saranno destinati all'economia del Senato e quindi in futuro verrà richiesta una minore dotazione al Tesoro". Ciò comporterà economie per sei milioni di euro l'anno. Inoltre, il 50% delle spese inerenti il rapporto tra eletto ed elettori dovrà essere documentato. E ancora: "E' stato deciso un taglio orizzontale del 10% delle indennità di funzione", ossia per i senatori che ricoprono cariche specifiche, dal presidente dell'Assemblea a quelli di commissione, ecc. Infine, oltre alla decisione di ristrutturare un magazzino di proprietà del Senato nella zona romana del Trullo allo scopo di risparmiare circa un milione e mezzo di euro l'anno di affitto, il Consiglio di presidenza ha deciso che entro febbraio si arriverà alla determinazione del limite temporale dei benefit (uffici, segreterie) a disposizione degli ex presidenti del Senato e che ora, invece, sono a tempo indeterminato.

"E' stata accolta la proposta della Lega - ha detto il Questore della Lega Paolo Franco - che permette di capitalizzare per i cittadini tali risparmi, a differenza di quanto fa la Camera, dove c'è questo fondo che non si capisce come va a finire e che credo quasi quasi si possa definire un fondo nero".
La replica da parte del capo Ufficio stampa della Camera, Giuseppe Leone, non si è fatta attendere. "I senatori della Lega Nord, Rosi Mauro, Paolo Franco e Piergiorgio Stiffoni, se avessero parlato con i loro colleghi di partito membri dell'Ufficio di presidenza della Camera dei deputati, onorevoli Stucchi e Dussin, si sarebbero resi conto del colossale errore di quanto hanno dichiarato a proposito delle decisioni di ieri della Camera dei deputati sui costi della politica - ha affermato Leone - Le decisioni dell'Ufficio di presidenza sono state infatti assunte in maniera trasparente: i risparmi derivanti dal mancato aumento dell'indennità parlamentare sono stati semplicemente accantonati in attesa che l'Ufficio di presidenza medesimo ne stabilisca la finalizzazione".
Al Carroccio ribatte anche il Pd. "Siamo finalmente arrivati al risultato di introdurre il sistema contributivo per i senatori, ottenendo un risparmio e abbassando i costi, così come ripetutamente richiesto da mesi dal Pd attraverso moltissimi ordini del giorno" ha dichiarato il senatore Marco Stradiotto, membro del Consiglio di presidenza di Palazzo Madama. "I risparmi - ha spiegato - sono pari a sei milioni di euro, pari a 1500 euro lordi mensili per ogni senatore". "E si tratta - ha aggiunto - di risparmi veri in quanto le risorse ottenute non saranno accantonate ma restituite al ministero dell'Economia. Dispiace che la Lega, che originariamente era contraria all'abolizione dei vitalizi ed era contro l'introduzione del sistema contributivo, tenti oggi d'attribuirsi il merito d'una decisione presa all'unanimità dal Consiglio di presidenza e da tutte le forze politiche. A differenza del Carroccio - ha concluso Stradiotto - pur avendo avuto tutte le carte in regola su questa materia, il Pd si guarda bene dall'attribuirsi un merito esclusivo".

Sui costi della politica ieri è nuovamente intervenuto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, secondo il quale la riduzione del "costo complessivo del sistema politico" passa attraverso la riduzione del numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Fini ha difeso le scelte prese l'altro ieri per ridurre i costi della politica, rispetto ad alcune critiche sollevate dai giornali: "Ciascuno scrive quello che vuole. Ci sono alcuni elementi di assoluta certezza: non è vero che un parlamentare in Italia costa ai cittadini più di quello che accade in Francia e Germania; è certamente un fatto di enorme rilevanza, ed è giustissimo, che i parlamentari abbiano cancellato il privilegio del vitalizio, dalla prossima legislatura i deputati verseranno i contributi per la pensione con il metodo contributivo esattamente come tutti i lavoratori; così come credo che sia molto importante che vengano finalmente stabilite delle regole certe per i collaboratori per cancellare alcuni episodi di malcostume". "Ribadisco comunque - ha puntualizzato il presidente della Camera - che per ridurre il costo complessivo del sistema politico sarebbe arrivato il momento di ridurre il numero dei parlamentari, perché 945 parlamentari e centinaia e centinaia e centinaia di consiglieri regionali finiscono per determinare un costo certamente rilevante". Quanto alla riduzione dei benefit per gli ex presidenti dell'Assemblea di Palazzo Madama, "francamente non so in che termini è organizzato il Senato, comunque parlerò con Schifani e come abbiamo fatto per le precedenti questioni i due rami del Parlamento uniformeranno le loro decisioni". [Adnkronos/Ign]

- Taglio agli stipendi dei deputati (Guidasicilia.it, 31/01/12)

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01 febbraio 2012
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