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Un ricorso atteso 18 anni

Dopo 18 anni il Tar annulla un concorso per 4 docenti dell'Università di Palermo

05 maggio 2008

Diciotto anni fa, quando da giovane ricercatrice vinse il concorso di professore universitario di ruolo di Statistica sociale all'Università di Palermo, qualcuno degli esclusi gridò allo scandalo e chiese di annullare il concorso. Adesso, però, ma c'è voluto quasi un ventennio, sono i giudici del Tar del Lazio a dare ragione a chi aveva denunciato la presunta illegittimità della composizione della Commissione giudicatrice, annullando il concorso vinto da quattro docenti.
Così, una delle vincitrici del concorso, Vincenza Capursi, dopo la sentenza del Tar 'retrocede' da prof di ruolo a semplice ricercatrice, mentre gli altri tre vincitori, Pierantonio Bellini, Giuseppe Puggioni e Marisa Civardi, ritornano ad essere docenti associati, cioè il ruolo che ricoprivano nel 1990, quando il Ministero dell'Università e della Ricerca scientifica bandì il concorso per quattro docenti di Statistica sociale a Palermo.

A presentare ricorso nel '90 fu il prof. Giorgio Chinnici, ex docente di Statistica oggi in pensione, criminologo, consulente della Commissione nazionale Antimafia ed ex Presidente del Consiglio comunale di Palermo. Nel 1990 Chinnici, malgrado fosse docente associato e fosse autore di numerose pubblicazioni, come denuncia lo stesso, venne escluso dal concorso. Per lui fu una "ingiustizia bella e buona", e così decise di rivolgersi alla giustizia. "Sono contento per la decisione del Tar - commenta il prof Chinnici - ma come diceva già nel '700 Beccaria 'Non c'è peggiore ingiustizia di una giustizia che arriva con ritardo'. E vent'anni, a mio parere, sono davvero tanti". "Io - ha aggiunto Chinnici - ho presentato all'epoca l'esposto perché trovavo scandaloso che il concorso era stato vinto da una ricercatrice che così aveva scavalcato chi ricopriva il ruolo di associato, come me e altri 25 colleghi, inoltre la stessa ricercatrice aveva presentato una produzione davvero inadeguata rispetto a tutti noi. Adesso, a distanza di tanto tempo, la giustizia ha fatto il suo corso. Anche se tutta questa vicenda mi ha fatto sentire un senso dell'ingiustizia nell'esito della Commissione giudicatrice, tanto è vero che sette anni fa ho deciso di dimettermi dall'Università".

Una storia lunga, travagliata, con strascichi giudiziari, quella del concorso per docente di Statistica sociale, bandito nel lontano 1989 dal Ministero dell'Università per l'ateneo palermitano. La prova per diventare professore ordinario di ruolo viene eseguita nel 1990 e vinta da Vincenza Capursi, allora ricercatrice, e da Pierantonio Bellini, Giuseppe Puggioni e Marisa Civardi. Il docente associato Giorgio Chinnici resta fuori dal concorso. Così decide di presentare ricorso e di chiedere l'annullamento del concorso. Il Ministero dell'Università accoglie il ricorso e annulla il concorso, decidendo di rifarlo con la sostituzione di due componenti dell'allora Commissione giudicatrice. Ma i risultati del concorso sono sempre gli stessi. I vincitori sono ancora una volta i quattro docenti che avevano vinto già una prima volta.
Ma Giorgio Chinnici non si rassegna, grida allo scandalo e va avanti nella sua protesta solitaria. Il prof parla di "motivi di illegittimità derivata dai vizi" che avrebbero "inficiato la composizione della Commissione stessa". In pratica, Chinnici sostiene che non andavano sostituiti solo due componenti della Commissione, ma anche un terzo, il prof. Franco Vaccina. Proprio nei confronti di Vaccina, Chinnici presentò nel 1991 una denuncia per presunti abusi d'ufficio, e nello stesso anno il docente Vaccina venne rinviato a giudizio dal gip del Tribunale di Palermo.

Secondo i giudici del Tar del Lazio (Presidente Stefano Baccarini, consiglieri Domenico Lendini e Giuseppe Sapone), il ricorso di Chinnici, "è meritevole di accoglimento", "dovendosi condividire il motivo di censura con il quale l'istante deduce l'illegittimità della composizione della Commissione giudicatrice, dato che nei confronti di uno dei suoi componenti, che il ricorrente aveva denunciato all'autorità giudiziaria, era stata avanzata richiesta di rinvio a giudizio del gip". Quindi, le "cause di incompatabilità e di astensione del giudice sono estensibili e applicabili". Il Tar ha condannato, inoltre, l'Amministrazione a rifondere a Chinnici le spese di giudizio nella somma di 2.500 euro. Non è escluso che adesso la docente Vincenza Capursi presenti ricorso alla sentenza di primo grado del Tar.

Fonte: Adnkronos

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05 maggio 2008
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