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Un terremoto annunciato

Parte domani ''Eurosot 2005'', la più grande esercitazione internazionale di protezione civile mai organizzata

12 ottobre 2005

Un terremoto annunciato. Un'intensità analoga a quella che in Pakistan pochi giorni fa ha causato la morte di oltre 30 mila morti (intorno ai 7 gradi nella scala Richter).
L'epicentro sarà però in Sicilia, in provincia di Siracusa: centinaia di uomini e mezzi, compresa una nave della Marina Militare adibita a ospedale, provenienti dall'Italia e dal resto d'Europa, entreranno in azione subito dopo per cercare di salvare più vite possibili.
Tutto ciò sarà finto. Un'esercitazione. La più grande esercitazione internazionale di  protezione civile mai organizzata. Si chiama ''Eurosot 2005'', e verrà coordinata dal 13 al 16 ottobre dal Dipartimento nazionale della Protezione civile nelle province di Catania, Siracusa e Ragusa.
Un test ''molto importante'', come lo definisce Guido Bertolaso, Capo Dipartimento della Protezione civile, che vedrà in campo non solo le strutture operative del Dipartimento - dalle forze dell'ordine agli operatori sanitari, dai Comuni e dalla Regione ai volontari -, ma anche squadre di pronto intervento dei Paesi dell'Unione europea, cui si affiancheranno osservatori delle Nazioni Unite e della Nato, per un totale di 500 tra tecnici ed esperti d'Oltralpe.

Una quattro giorni in cui Catania sarà il cuore delle operazioni, e il cui obiettivo è la sicurezza: ''Davanti alla furia della natura noti non possiamo farci trovare impreparati''. Del resto, l'amara lezione che l'uragano Katrina ha impartito agli Stati Uniti deve suonare come monito all'intera umanità. ''In caso di calamità - spiega Marcello Fiori, responsabile emergenze del Dipartimento di Protezione civile - il ruolo dell'informazione è decisivo. I cittadini devono sapere che vivono in un territorio a rischio, e che rispetto a questi rischi ci sono dei comportamenti che possono aiutare a salvare la vita e, comunque, essere da supporto ai soccorsi qualora fosse necessario. Non dobbiamo fare come lo struzzo. La Sicilia, il Vesuvio, il delta del Po: il nostro è un Paese bellissimo, ma pieno di rischi naturali''.
''L'esercitazione - ha spiegato Fiori -, che ipotizza un sisma di magnitudo 6.8, con devastazioni, migliaia di vittime e feriti, serve anche alla Protezione civile: vogliamo testare se davvero tutte le componenti della complessa macchina, in, questo caso allargata all'Europa, possano e sappiano lavorare efficacemente insieme. In Italia la Protezione civile è un sistema: non esiste un esercito che fa tutto. Ci sono le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, la Forestale, la Sanità, il volontariato, le Regioni, il Dipartimento, per un totale di oltre 21 componenti. Allora, questi 21 componenti devono costituire un team affiatato che in caso di emergenza lavori efficacemente per l'interesse dei cittadini. Ecco perché bisogna mettersi alla prova''.
La scelta di Catania e della Sicilia orientale poi, non è casuale. Nell'immaginario collettivo, ma anche nella realtà storica e documentale, questa è una parte del territorio nazionale che da sempre preoccupa moltissimo, assieme a Messina, al sud della Calabria e al Vesuvio. Sono queste le aree in cui bisogna avere il maggior livello passibile di pianificazione preventiva.
Il porto e di Catania come l'aeroporto saranno scenari principali. Ma non solo: tecnici e volontari simuleranno sopralluoghi nelle abitazioni e sui ponti.

Ma l'importanza di ''Eurosot 2005'' va oltre la fondamentale esercitazione, ed educazione, sia dei cittadini che della stessa Protezione civile, infatti per la prima volta sarà testata la collaborazione di una macchina internazionale molto complessa: squadre di soccorso che giungeranno con aerei e navi da Francia, Grecia, Portogallo, Svezia e Gran Bretagna, lavoreranno fianco a fianco con i colleghi italiani, in un sistema unico d'intervento, all'interno del quale non vi siano inutili perdite di tempo.
Il programma sarà presentato domani in due distinti appuntamenti: a Roma a Palazzo Chigi dove si riunirà il comitato operativo di Protezione civile, alla presenza del premier Silvio Berlusconi e a Catania con le autorità locali.
''Tutti possiamo aver bisogno di aiuto - ribadisce Marcello Fiori - e così elaborare procedure, metodologie e integrazioni tecnologiche è fondamentale. Non è certo una sceneggiata e il fatto che personale del Dipartimento stia lavorando proprio in questo momento nel Pakistan colpito dal terremoto è la dimostrazione che simili esercitazioni permettono di raggiungere un livello di preparazione tale da poter intervenire con tempestività in ogni parte del mondo''.

Terremoti nella Sicilia Sud-Orientale: dal sisma del 1169 a quello del 1990
Sono stati 10 i terremoti superiori al VI grado Mercalli che hanno colpito Catania e la Sicilia sud-orientale a partire dall'anno Mille.
- 1169: la terra trema alle 7 del 4 febbraio. Intesità: X Mercalli. Catania rasa al suolo; migliaia le vittime. Colpito pure il resto della Sicilia orientale; tsunami a Messina.
- 1352: sisma del VII-VIII Mercalli il 25 di gennaio. Mancano altre informazioni.
- 1542: la scossa più violenta (VIII Mercalli) alle 15,15 del 10 dicembre. A Catania la terra trema per 12 secondi, ma i danni più gravi nell'area degli lblei. Almeno 200 i morti.
- 1693: alle 21 del 9 gennaio scossa dell'VIII Mercalli; alle 13,30 dell'11 gennaio scossa del X Mercalli: colpita la Sicilia sud-orientale. Distruzione ovunque. I morti: circa 30 mila, di cui 12 mila a Catania.
- 1818: alle 18,15 del 20 febbraio (VII Mercalli) e alle 2,45 del primo marzo (VI Mercalli). Danni e crolli a Catania e in tutta l'area etnea.
- 1846: alle 19,45 del 22 aprile (VI Mercalli). Crolli.
- 1848: alle 12 dell'11 gennaio (VII Mercalli). Danni da Acireale a Siracusa.
- 1990: alle 0,24 del 13 dicembre (VI Mercalli). Colpita Carlentini; 12 morti.

- ''Eurosot 2005''

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12 ottobre 2005
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