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Un trio siciliano nel nuovo governo Letta

Si tratta del vicepremier Angelino Alfano, del ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia e del ministro della Coesione Territoriale Carlo Trigilia

28 aprile 2013

Sono tre i ministri siciliani del nuovo governo Letta: il vice-premier e ministro dell’Interno Angelino Alfano, il ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia e il ministro della Coesione Territoriale Carlo Trigilia.
Questo tridente siculo significarà qualcosa per l’Isola? Mah? E’ vero, D’Alia ha una grande influenza nel governo siciliano e si può tranquillamente affermare, essere tra le punte di diamante del presunto "Modello Crocetta", ma i due governi sono distanti e l’attuale situazione non è delle migliori. La Sicilia è una delle 20 regioni italiane e un po’ tutte hanno da affrontare problemi sostanziali e strutturali importanti e gravi.
Insomma, i tre ministri siciliani avranno da pensare all’Italia intera. Speriamo lo facciano al meglio. Certo, lo scetticismo tra la gente è tanto...

ANGELINO ALFANO - E’ il nuovo vice-premier del governo delle larghe intese Pd-Pdl Angelino Alfano, segretario del partito fondato da Silvio Berlusconi. Enrico Letta, il presidente del Consiglio incaricato ha affidato a lui anche il ministero dell'Interno. Al Viminale, Alfano, agrigentino di 42 anni, succede al prefetto Annamaria Cancellieri, che passa alla Giustizia di cui proprio Alfano era stato ministro nell'ultimo governo presieduto dal Cavaliere. Si tratta del punto più alto della carriera politica dell’enfant prodige azzurro: dall'esordio nel 1996, quando a soli 26 anni venne eletto deputato dell'Assemblea regionale siciliana con 8.975 preferenze. Padre di due figli maschi è figlio d'arte, dal momento che Alfano senior, politico della Democrazia cristiana, ebbe vari incarichi al Comune di Agrigento.
Laureato in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano, in Parlamento Angelino Alfano approda per la prima volta nel 2001, riconfermato nel 2006, 2008 e poi alle ultime elezioni. Coordinatore di Forza Italia in Sicilia nel 2005, nella sua esperienza da Guardasigilli lega il suo nome al famoso "lodo", la legge, poi bocciata dalla Corte costituzionale, che sospende i processi per Capo dello Stato, presidenti delle Camere e presidente del Consiglio. Lascia il dicastero di via Arenula nel luglio 2011, quando Silvio Berlusconi, dopo le pesanti sconfitte alle amministrative di primavera, lo chiama alla segreteria del Pdl, carica appena creata. Gli ultimi suoi atti da ministro della Giustizia sono l'approvazione del codice antimafia e della semplificazione del processo civile.

GIANPIERO D’ALIA - Uomo forte dell'Udc in Sicilia, Gianpiero D'Alia, avvocato nato a Messina il 22 settembre 1966, è il nuovo ministro della Pubblica amministrazione del governo Letta. Per la politica è un vero e proprio figlio d'arte: suo padre, Salvatore D'Alia, morto appena il 20 marzo scorso, è stato deputato della Dc, e poi del Ccd.
D’Alia è eletto per la prima volta alla Camera nel 2001, e diventa sottosegretario alla Difesa del terzo governo Berlusconi. Nella legislatura successiva, è componente della commissione Affari costituzionali del Senato e del Copasir. Nella scorsa legislatura è stato vice presidente dei senatori Udc. In base alle statistiche, risulta il senatore con il tasso di produttività più alto.
Gianpiero D’Alia è noto anche per essere stato uno dei più accaniti sostenitori di quella che è stata chiamata la legge "ammazza-web". Nel 2009, infatti, nel corso della discussione sul decreto sicurezza, ha proposto un emendamento, che portava avanti il concetto della repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta attraverso internet. Secondo questa linea, nei casi di apologia o di istigazione a delinquere su internet deve intervenire il Ministero. Quest’ultimo avrà il compito di diffidare il gestore, il quale si ritroverà a dover scegliere fra cancellare i contenuti oppure non ottemperare. Secondo l’emendamento proposto da D’Alia, viene detto a chiare lettere: "Se non ottempera, diventa complice di chi inneggia a Provenzano e Riina e quindi è giusto che venga oscurato".
La proposta ha suscitato molte polemiche da parte di chi opera nell’ambito della rete. Si sono opposti Beppe Grillo e alcuni provider, fra i quali anche Google. La questione è stata risolta da Roberto Cassinelli del PdL, che ha presentato un emendamento, con lo scopo di annullare gli effetti proposti dal provvedimento di D’Alia.

CARLO TRIGILIA - Nell'esecutivo del nuovo governo c'è un altro siciliano: è Carlo Trigilia, sociologo di 62 anni, originario di Siracusa, al dicastero della Coesione Territoriale.
Trigilia è docente di Sociologia Economica all'Università di Firenze e presidente del corso di laurea in "Analisi e politiche dello sviluppo locale e regionale". Prima di trasferirsi in Toscana ha insegnato all'Università di Palermo e poi a Trento ed è stato "Lauro De Bosis professor" alla Harvard University.
E’ stato direttore ed è membro del comitato editoriale della rivista "Stato e Mercato", e del comitato editoriale di "Sviluppo locale". E’ socio del Consiglio Italiano per le Scienze Sociali (CSS). Collabora a "Il Sole 24ore". Le sue principali ricerche hanno per oggetto lo sviluppo locale e territoriale in Italia, i distretti economici e le problematiche dei processi innovativi. E’ autore di un manuale di Sociologia economica (Bologna, Il Mulino), anche pubblicato in diverse lingue.

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28 aprile 2013
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